Nella casa di Padova dove abitavo quando facevo l'università avevamo una yogurtiera piuttosto vecchia che apparteneva alla nonna della nostra padrona di casa e il mio coinquilino Andrea (che aveva più pazienza) preparava spesso uno yogurt buonissimo e cremoso che poi mangiavamo tutti. Da quando ho lasciato quella casa ho sempre pensato di comprare un'altra yogurtiera e dopo 4 anni finalmente ho fatto il grande passo! Oltre alla grande soddisfazione di autoprodursi lo yogurt, avere una yogurtiera aiuta a risparmiare, a limitare l'uso di imballaggi (per maggiori informazioni a questo proposito vi rimando ai post di
Wenny e di
Enikő) e dà la possibilità di sbizzarrirsi creando innumerevoli varianti.
È possibile preparare lo yogurt anche senza yogurtiera, con un po' più di pazienza. Sul blog de
il Pasto nudo potete trovare il procedimento e un elenco di link ad altri blog che ne descrivono altrettante varianti. Riporto qui l'elenco a cui aggiungo alcuni link che ho trovato fra i blog della nostra blogroll (la ricetta de
Il Pranzo di Babette che prevede di avvolgere i vasetti in un maglione di lana mi è piaciuta particolarmente, sembra quasi un modo per coccolare i batteri):
Per produrre lo yogurt naturale si può partire da un vasetto di yogurt (molto fresco e rigorosamente naturale, senza aromi) + 1 litro di latte, oppure da una bustina di fermenti lattici + 1 litro di latte.
Per questo primo esperimento ho usato un litro latte di mucca (intero, fresco e biologico) e una bustina fermenti lattici (io ho trovato
questi di una
marca svizzera di prodotti naturali, intitolata ad una specie di guru della medicina naturale dall'aspetto di un grazioso vecchietto che raccoglie fiori fra le montagne, il sito web mi ha fatto sorridere), ma mi piacerebbe molto provare anche a fare lo yogurt di capra e di pecora, per i quali è più difficile recuperare il vasetto di yogurt di partenza; per questo motivo sperimentare da subito la preparazione con i fermenti mi sembrava una buona idea. Per le preparazioni successive, secondo quanto scritto sulla confezione dei fermenti, potrò reinoculare lo yogurt fino ad un massimo di 17 volte: basterà aggiungere al latte (1l) 8 cucchiai di yogurt al posto di una bustina di fermenti, facendo attenzione a non conservare la parte di yogurt destinata alla riproduzione per più di tre giorni. Il latte da utilizzare può essere
crudo, intero, fresco o a lunga conservazione.
Ecco il procedimento che ho seguito.
Ingredienti (per sei vasetti):
1l di latte intero fresco biologico + 1 bustina di
fermenti lattici A.Vogel. Eventualmente, per rendere lo yogurt più consistente, si può aggiungere una bustina di latte in polvere. È necessario anche avere a portata di mano un termometro per liquidi.
Preparazione:
1 Ho riscaldato 1l di latte in una casseruola d'acciaio fino quasi al punto di ebollizione (85-90ºC). Questo procedimento è necessario per eliminare possibili batteri estranei, ma se si usa il latte a lunga conservazione questa fase di riscaldamento non è indispensabile.
2 Ho fatto raffreddare il latte fino a 43-45ºC e aggiunto una bustina di fermenti mescolando fino a che al completo scioglimento. Nella mia yogurtiera si consiglia di mettere il latte a temperatura non superiore ai 35ºC, così ho travasato il composto latte+fermenti nei vasetti e ho atteso che si raffreddasse (il travaso dalla casseruola ai vasetti accelera un po' il raffreddamento).
3 Quindi ho messo i vasetti nella yogurtiera e qui ho avuto il grande dubbio: per quanto tempo deve fermentare? Sulla confezione dei fermenti era scritto di lasciare fermentare per 6-8 ore, mentre le istruzioni della yogurtiera (sulle quali però era descritto solo il procedimento per produrre yogurt a partire da un vasetto già pronto) dicevano 12 ore. Ho chiesto una consulenza a
Wenny che so che utilizza i fermenti e lei mi ha detto che 6 ore sono troppo poche in genere e che abbondare con i tempi non ha mai avuto conseguenze negative. Allora (per motivi di orario: 12 ore mi avrebbero fatto andare a letto all'1h30 di notte) ho provato a tenerlo per una decina di ore e devo dire che il risultato è molto soddisfacente: lo yogurt è venuto compatto e cremoso. La prossima volta tuttavia mi organizzerò meglio con il tempo e proverò a tenerlo 12 ore per vedere se viene ancora più denso.
Durante la fermentazione è importante evitare le scosse.
4 Passato il tempo di fermentazione, ho messo i vasetti in frigo; affinché l'aroma dello yogurt possa svilupparsi pienamente, il "guru" dei miei fermenti lattici consiglia di lasciarlo riposare per 12 ore prima di gustarlo.
Questo primo esperimento mi è sembrato molto ben riuscito! Prossimamente mi riservo di postare qualche elaborazione dello yogurt naturale. Dato che questa è la mia prima produzione, consigli e suggerimenti da chi ha più esperienza in fatto di yogurt sono molto bene accetti! Inoltre credo che aggiornerò il post con gli eventuali miglioramenti nella preparazione che sperimenterò in futuro, quando capirò quali sono le dosi e i tempi ideali per ottenere il migliore risultato.
Per finire questo lunghissimo post vi lascio anche una fotografia della perenne incertezza meteorologica del cielo svizzero, con le nuvole nere e quelle bianche che si alternano a coprire il blu intenso.