venerdì 17 dicembre 2010

biscottini salati ai semi di papavero e... tanta neve!

In questi giorni di freddo in Italia, nevica molto anche qui.
È bello poter lavorare a casa con una tazza di tè caldo (buonissimo e profumatissimo quello di Acilia che mi è arrivato con le cartoNine) e uscire a fare due passi nella neve; le colline qui intorno sembrano dei pandori cosparsi di zucchero a velo.

neve+biscottini salati1



neve+biscottini salati



Stasera ho preparato qualche biscottino salato per antipasto, una ricetta veloce di Cavoletto che ricorda un po' quella di Erborina che avevo già provato.
Ingredienti
* 200 g di farina
* 100g di burro
* 1 tuorlo
* 75g di parmigiano grattugiato
* 2 cucchiai di semi di papavero
* 1 pizzico di sale

Preparazione
1 Mescolate la farina con 60g di parmigiano e versate a fontana sulla spianatoia. In mezzo, aggiungete il burro a tocchetti (a temperatura ambiente quindi morbido), il tuorlo, i semi di papavero e il sale. Impastate il tutto velocemente con le punta delle dita, aggiungendo semmai 1 cucchiaio d’acqua fredda nel caso l’impasto risultasse troppo asciutto.

2 Formate una palla, avvolgerla con della pellicola e far riposare al frigorifero per 30 minuti. Stendete poi l’impasto con il matarello (su un foglio di carta da forno infarinato) a 5mm e ritagliate i biscotti con un coltello o un tagliapasta.

3 Disponete i biscotti su una teglia da forno rivestita con della carta da forno, spolverate il parmigiano rimasto sui biscotti e infornate a 180° per una decina di minuti, finché i biscotti saranno dorati.
ricetta tratta dal blog di Cavoletto


neve+biscottini salati2
biscottini ai semi di papavero e parmgiano








* ~ * ~ * ~ * ~ * ~ * ~ * ~ * ~ *
"Quando sono con te io vivo persuaso, come davanti al mare. Vivo immerso nel presente, in quella sospensione del tempo che si verifica quando ci si abbandona al suo scorrere lieve e a ciò che reca la vita."
C. Magris (e poi Nina)

Auguri R.

domenica 12 dicembre 2010

estasi culinarie: la maionese

Passando ci avevo intinto un dito, incurante, come quando, dal bordo di una barca che si muove placida, lasciamo scorrere la mano sul filo dell'acqua fresca. Discutevamo insieme della nuova carta, era pomeriggio, un momento di scarsa affluenza di avventori, e io mi sentivo come nella cucina di mia nonna: un estraneo di famiglia ammesso nell'harem. Fui sbalordito da quell'assaggio. Non era altro che maionese, e fu proprio questo a turbarmi; come una pecora smarrita in un branco di leoni, il tradizionale condimento faceva qui la figura di un bislacco arcaismo. "Cos'è?" chiesi, sottointendendo: come può essere finita qui una banale maionese da casalinga? "Ma è maionese" mi rispose ridendo, "non dirmi che non sai cos'è la maionese!". "Maionese e basta?". Ne ero quasi sconvolto [...]
Nessuno potrà mai scalfire la mia convinzione che le verdure crude con la maionese abbiano un che di spiccatamente sensuale. La consistenza della verdura si insinua nel velluto della crema; non avviene una reazione chimica come per molte preparazioni, in cui entrambi gli alimenti perdono un po' della loro natura per sposare quella dell'altro e, come succede al pane imburrato, tramutarsi per osmosi in una nuova e meravigliosa sostanza. La maionese e le verdure, al contrario, restano immutate, identiche a se stesse ma, come nell'atto sessuale, sono travolte dalla loro unione. La carne, poi, ne trae un guadagno ulteriore. I suoi tessuti friabili, infatti, si lacerano sotto i denti e si riempiono del condimento, di modo che noi, senza falso pudore, mastichiamo un cuore compatto cosparso di morbidezza. A questo si unisce la delicatezza di un sapore garbato, giacché la maionese non ha note pungenti nè piccanti e, come l'acqua, sorprende la bocca con la sua affabile neutralità; e poi le squisite sfumature del valzer degli ortaggi: la nota piccante e insolente del ravanello e del cavolfiore, quella zuccherina e acquosa del pomodoro, quella discretamente acida del broccolo, quella generosa e ampia della carota, il retrogusto di anice croccante del sedano... È una festa.

da Estasi Culinarie (Une gourmandise) di Muriel Barbery, Edizioni e/o (2000)
traduzione di Emanuelle Caillat e Cinzia Poli


Ero in treno lunedì, di ritorno dal lavoro, ero arrivata ormai al penultimo capitolo del libro, mancavano poche pagine per scoprire quale fosse il sapore sublime che il cinico critico gastronomico monsieur Arthens voleva ricordare in punto di morte, quando leggo queste pagine e mi viene una voglia incontenibile di maionese fatta in casa!
Così quando martedì è venuta Vera a trovarci per qualche giorno di vacanza, l'abbiamo preparata assieme, per accompagnare il suo salamino di tonno.
Nel caso questo brano faccia venire voglia di maionese anche a voi, vi lascio la ricetta:

Maionese
Ingredienti
maionese2 tuorli d'uovo * 50 grammi di senape di Digione o un cucchiaino di senape in polvere * 275ml di olio * 1 cucchiaio di aceto di vino bianco o di limone * pepe bianco macinato a piacere * sale

Preparazione
1 Tutti gli ingredienti devono essere alla stessa temperatura! Appoggiate una capiente ciotola su un canovaccio perché non si sposti durante la preparazione, combinatevi i tuorli, la senape, il pepe bianco macinato a piacere e un cucchiaino di sale e sbatteteli con una frusta a mano o elettrica.
2 Trasferite l'olio in un recipiente dal quale lo potrete versare facilmente. Con la frusta in funzione, incorporatelo a filo nel composto di uova. Aggiungetene una piccola quantità per volta, quindi lasciate che si amalgami bene fino a formare un'emulsione cremosa. Continuate fine a unirne 100ml.
3 La maionese a questo punto dovrebbe cominciare a diventare densa. Incorporate ora l'aceto (o il limone) che ne renderà la consistenza piuttosto liquida. Unite gradatamente il rimanente olio.

Regolate il gusto della salsa con dell'altro aceto e sale. Se si separa o forma grumi, aggiungete, amalgamando con la frusta, 2 cucchiai di acqua bollente.

ricetta ripresa da Salse - le cordon bleu, edizioni Gribaudo (2007)

domenica 28 novembre 2010

mandorlata della mamma di Valeria + Vocisconnesse

L'ultima volta che sono tornata in Italia abbiamo festeggiato il compleanno della mia amica Valeria che ha compiuto 30 anni (e tra poco tocca anche a me cambiare decennio!). Sua mamma le aveva preparato una torta di mandorle buonissima e ora che sono entrata in possesso della ricetta ho deciso di rifarla!
Ancora tanti auguri, Vale!

Mandorlata di mamma Daniela
Mandorlata
Ingredienti:
* 300 g di farina
* 100 g di burro a temperatura ambiente
* 1 uovo
* 1 bustina di lievito vanigliato
* zucchero a velo

per il ripieno:
* 300 g di ricotta
* 100 g di zucchero (Vale:"mia mamma ne usa molto meno – tipo 20 – perché altrimenti viene troppo dolce")
* 50 g di mandorle tritate
* 1 uovo
* 1 confezione di amaretti

Preparazione
1 Sbriciolate gli amaretti. In una ciotola unite tutti gli ingredienti per il ripieno e mescolateli in modo da ottenere un composto omogeneo.
2 Sulla spianatoia versate la farina, aggiungete il burro, l’uovo, il lievito e lo zucchero. Impastate il tutto con cura.
3 Dividete l’impasto in due parti. Con una parte coprite il fondo di una teglia imburrata e infarinata. Versate il ripieno e distribuitelo uniformemente.
4 Ricoprite con l’altra metà dell’impasto sbriciolandola con le dita.
5 Infornate a 180°C per 30/35 minuti circa. Far raffreddate la torta e spolverizzatela con zucchero a velo.

Approfitto di questo post per farvi conoscere un'altra mia cara amica: Jessica/Vocisconnesse. Assieme al suo compagno di fantasia e di vita, Tryfar (anche lui grande estimatore della mandorlata), forma il gruppo creativo Diramazioni che si occupa principalmente di illustrazione, ma anche di design grafico (ed entrambi sono anche due fotografi molto bravi e particolari). 
Anche prima di fare di queste sue abilità un vero e proprio mestiere, Jessica mi ha sempre regalato suoi disegni e piccole creazioni artigianali: infatti è anche molto brava a ideare  piccoli gioielli a partire da perline, bottoni, pietre e creta, dipinti ed assemblati a mano. Ecco alcune sue creazioni:

j


Vocisconnesse



Vocisconnesse/Diramazioni


Alcune delle creazioni di Jessica e di Diramazioni possono essere trovate qui, nelle loro bancarelle online:



Questo invece è il regalo di Jessica per il compleanno di Valeria.

sabato 20 novembre 2010

ancora qualcosa di basco: Mamia

Un altro ricordo appetitoso della nostra vacanza nei Paesi Baschi è la Mamia: si tratta di una cagliata di latte di pecora servita in un bicchierino di coccio con il miele o con la marmellata di ciliegie nere. La mangiavamo spesso come dessert dopo cena o la compravamo al mercato la mattina per colazione, assieme ad una fetta di gateau basco o ad un pain au chocolat...
La ricetta è semplicissima, anche se la cosa difficile è stata procurarmi il caglio: non sapevo proprio dove andarlo a cercare. Alla fine mio papà (che fa il consulente in diverse ditte alimentari) è riuscito a procurarmene un vasetto che mi durerà per molto tempo (dato che si usa solo qualche goccia per volta), ma sarei curiosa di sapere se da qualche parte lo vendono.
È stato anche abbastanza complicato trovare una ricetta, ma alla fine ho seguito questa, ripresa dal sito basco ttipia.fr. Su un foodblog americano scritto da una ragazza di origine basca, Cannelle et Vanille, ho trovato una versione più elaborata ed alcune varianti che sperimenterò presto.
mamia
mamia

Mamia (cagliata di pecora)
Ingredienti
1l di latte di pecora * ½ cucchiaino di caglio
Preparazione
Scaldare il latte e aggiungere il caglio. Lasciate riposare per circa 1h30. Servire con lo zucchero o il miele, come lo yogurt.
Nota: io ho usato la metà degli ingredienti:  ½ litro di latte di pecora e 3 gocce di caglio ed ho ottenuto 4 vasetti.

Français
Mamia (d’après recette H. Combret, "Gastronomie du terroir")
Origine: Caillé de brebis, assez typique au Pays basque 
Ingrédients: Pour 4 personnes
    - 1l de lait de brebis - ½ cuillère à café de présure
Préparation: Faire chauffer le lait. Incorporer la présure. Laisser reposer 1h30.
A consommer avec du sucre, comme le yaourt.
 ricetta tratta da ttipia.fr


Domanda per chi passa di qui: qualcuno saprebbe dirmi dove ci si può procurare il caglio? Per ora ne ho una scorta sufficiente, ma sono curiosa di sapere se viene venduto in qualche tipo di negozio: a qualcuno è mai capitato di usarlo?



mamia
mamia


domenica 14 novembre 2010

pranzo basco

In questi giorni in Svizzera siamo davvero in piena estate di San Martino: c'è un bel sole caldo, il cielo è limpido e i colori dell'autunno lasciano senza parole. 
Finalmente trovo anche il tempo di pubblicare questo post con un paio di ricette dei paesi baschi che avevo provato di ritorno dalle vacanze per attutire la nostalgia, anche se non è lo stesso senza il sole e la brezza di mare del porto vecchio di Biarritz...
Chipirons (calamari) à la Luzienne
Ingredienti
1kg di piccoli calamari * una fetta spessa di prosciutto di Bayonne * 2 pomodori * 2 cipolle * 3 carote * 3 spicchi d'aglio * 1 bicchiere di vino bianco * olio d'oliva * prezzemolo * 1 bicchiere di Cognac

Preparazione
1 Pulite i calamari e tagliarli ad anelli e laciateli per circa 45 minuti a marinare nell'olio extravergine.
2 Tagliate il prosciutto a cubetti, le carote a rondelle, pelate i pomodori e togliete i semi, affettate le cipolle, l'aglio e il prezzemolo e cuoceteli in una padella con un po' di olio e sale per circa 35 minuti.
3 Aggiungete i calamari e il vino bianco, salate, pepate e cuocete a fuoco lento per circa 1 ora. Prima di servire, scaldate un bicchiere di Cognac, con un fiammifero fatelo bruciare e unitelo al resto.
4 A piacere potete accompagnare il piatto con del riso bollito e condito con olio d'oliva (a Biarritz lo servivano spesso anche con il riso giallo).

pranzobasco

Insalata basca
Ingredienti
lattuga * 4 pomodori * 2 fette di prosciutto di Bayonne tagliate a pezzetti  (qui in Svizzera se ne trova di molto buono!) * 4 fette di formaggio di pecora * una manciata di piquillos (peperoncini rossi dolci tipici dei paesi baschi francesi, purtroppo non li avevo) * un uovo sodo * olio extravergine d'oliva * aceto di mele * sale

mercoledì 10 novembre 2010

un finocchio a cena

Con questo post partecipiamo alla simpatica iniziativa di un gruppo di blogger contro l'omofobia e, in particolare, per esprimere il dissenso con la recente "battuta" del nostro (sigh) Presidente del Consiglio. Questa iniziativa prende ispirazione dallo slogan della manifestazione organizzata dall'arcigay a Firenze: "porta un finocchio per Silvio"
 
Seguendo il post sul blog di Norma, ricordo che la Carta dei Diritti fondamentali dell'Unione Europea condanna, all’articolo 21, “qualsiasi forma di discriminazione fondata sul sesso, la razza, il colore della pelle, l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali” e che l'Unione Europea, con la risoluzione del 18 gennaio 2006 sollecita gli stati membri a condannare l'omofobia e a "ad adottare disposizioni legislative volte a porre fine alle discriminazioni subite dalle coppie dello stesso sesso in materia di successione, proprietà, locazione, pensioni, fiscalità, sicurezza sociale". Dalle realizzazione di quest'ultimo punto in Italia siamo purtroppo molto indietro e non si vedono molti spiragli nè a destra nè a sinistra.

Non avendo molto tempo di preparare una ricetta nuova, ripropongo questa insalata di finocchi e arance (forse la mia preferita), consigliata a mia mamma da una sua amica siciliana che ora vive a Milano, anche perché credo meriti un revival sul blog (oltretutto è anche di stagione!).

Ingredienti:
1 finocchio * 1 arancia * 1 spicchio di aglio * qualche oliva taggiasca * olio extravergine d'oliva * sale * pepe

Preparazione:
Tagliate il finocchio a listarelle, l'arancia a cubetti e mescolate tutto in una terrina (che avrete precedentemente storfinato con un po' di aglio) con alcune olive taggiasche. Condite con sale, abbondante pepe e olio.

martedì 9 novembre 2010

nel salotto d'autunno di Nina

Altri relitti del mare sono arrivati fin qui in Svizzera e così rieccomi anche quest'autunno seduta molto volentieri nel salotto di Nina,

faro a Ninopoli e...
io, faro a Ninopoli e...

 su una poltrona speciale...

La mia poltrona
la mia poltrona


e questa volta è venuta un'altra piccola ospite a bere il caffé con noi...

il caffé delle domande
F. e il caffé delle domande





domenica 31 ottobre 2010

biscotti salati alle olive taggiasche

 
 
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie

Soldati di G. Ungaretti, Bosco di Courton luglio 1918
da L'allegria

autunno


Sarà per i colori fuori dalla finestra, o sarà soprattutto per alcuni pensieri di questi giorni, ma continua a tornarmi in mente questa poesia di Ungaretti che avevo letto  la prima volta alle scuole medie, se non addirittura alle elementari, e che ho sempre ricordato nel tempo (forse anche perché mi fa ripensare ad una cosa che diceva sempre mio nonno e che da piccola non capivo abbastanza).

* + * + * + * + *


Passando ad argomenti più frivoli e attinenti alla cucina, sul blog di Rossella ho trovato la ricetta di questi biscottini salati alle olive taggiasche, ripresa dal libro sul fingerfood di Cavoletto e l'ho subito provata: sarebbero ottimi anche serviti assieme ai frollini al parmigiano di Erborina come aperitivo.


biscottini salati alle olive taggiasche
biscottini salati alle olive taggiasche
ingredienti

* 150g farina * 90g burro * 70g paté di olive taggiasche * 50g parmigiano grattugiato * scorzetta grattugiata di un limone bio



preparazione 

1 Lavorate la farina con il burro morbido, il parmigiano e la buccia grattugiata del limone, fino ad ottenere un impasto sbriciolato. Aggiungete uno o due cucchiai d'acqua e formate una palla un po' schiacciata.

2 Stendete l'impasto fino a circa mezzo centimetro di spessore, spalmate con il patè di olive e arrotolate.

3 Avvolgete con la pellicola e tenete al fresco per un paio d'ore. Passato questo tempo, tagliate il rotolo a fette di mezzo cm di spessore, e disponete le rondelle cosi ottenute sopra una teglia rivestita di carta da forno.

4 Cuocete a 180°C per circa 20 minuti o finchè i biscotti non iniziano a dorare. Lasciate raffreddare su una griglia. 

ricetta ripresa dal blog di Vaniglia
ricetta originale di Sigrid Verbert (alias Cavoletto di Bruxelles), Easyfinger - edizioni Gambero Rosso 2009

giovedì 28 ottobre 2010

scottish hot toddy - bevanda scozzese per il raffreddore

Nonostante quello che ho scritto nell'ultimo post, il successivo non si è fatto attendere molto!
L'autunno è arrivato in tutta la sua bellezza, con i suoi colori, la sua luce speciale, ma anche con la sua aria gelida. 

Autunno, Rheinfall 2007
Rheinfall, CH, novembre 2007

Quindi eccomi in balia del raffreddore! Per fortuna la mia amica Karen, sapendo che non sono tanto in forma, mi ha mandato la ricetta di una bevanda calda che preparano in Scozia per curarsi, originariamente a base di whisky, ma anche con una variante analcolica per bambini. Appena l'ho bevuta (per ora in versione alcohol-free) mi sono sentita meglio e devo dire che è anche molto buona, quindi adesso copio la ricetta sul blog per tutti i raffreddati, che passeranno di qui (versione italiana in fondo)! 


Scottish
Ingredients
(a wee dram of whisky)
1 teaspoon honey or 1 teaspoon of sugar
1 slice fresh lemon or 2 tablespoons of lemon squash
a mug/cup of boiled water
Optional Ingredients:
a wee sprinkle of ground nutmeg
1 cinnamon stick
1 clove but please do remove this and the cinnamon stick before serving the hot toddy!

Scottish hot toddy
Scottish hot toddy (e io)


Italiano
Ingredienti
(un goccio di whisky)
1 cucchiaino di miele o di zucchero
1 fetta di limone or 2 cucchiai di succo di limone
una tazza di acqua bollente
Ingredienti opzionali
un pizzico di noce moscata
una stecca di cannella
1 chiodo di garofano (rimuovere il chiodo di garofano e la stecca di cannella prima di servire l'hot toddy!)

PS: prima di andare a letto stasera credo proprio che la proverò anche con il whisky!

domenica 24 ottobre 2010

sabato a Venezia

Molti ci stanno chiedendo: "ma che fine avete fatto?" Ultimamente il nostro blog non viene aggiornato molto spesso e soprattutto non con nuove ricette! Il fatto è che io ho un periodo piuttosto intenso fra la conferenza, un articolo da finire al più presto e un po' di cambimenti in corso al lavoro che non mi lasciano molto tempo libero, purtroppo. Anche per Vera è un periodo particolarmente impegnato: una casa nuova, un concorso da superare, qualche viaggio di lavoro... Ma speriamo di rimetterci in carreggiata con il blog al più presto! Nel frattempo (ancora niente ricette, ma) vi lasciamo qualche foto della nostra gita a Venezia e al Peggy Guggenheim di inizio ottobre, quando sono stata a trovare Vera per qualche giorno.
Venezia
Noi a Venezia
Venezia
Venezia
Venezia
Peggy Guggenheim Venezia
Venezia
L'albero dei desideri di Yoko Ono
Venezia
Noi
Venezia
Venezia
Liutista medievale


VerA: è proprio così. Questi mesi sono super impegnativi, densi di novità. A volte mi dispiace essere assente dal blog e non poterlo alimentare assiduamente, ma penso anche che questo sia un periodo di crescita e di rinnovamento, di cui sono felice, e dal quale torneremo produttive e cariche di nuovi spunti. Ne sono sicura! Aspettateci!


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martedì 28 settembre 2010

nei Paesi Baschi

Non solo Vera ha viaggiato in queste ultime settimane... anch'io finalmente sono riuscita a fare una piccola vacanza (ne avevo davvero bisogno!), meta: i Paesi Baschi (francesi e spagnoli)!

Lunghe passeggiate sulle spiagge e (brevi) bagni nell'oceano impetuoso e freddo...


Biarritz




Biarritz



.. scorpacciate di pesce e di tante leccornie basche (non potevo non portarmi a casa un libretto di ricette)...


Biarritz



...giri fra le bancarelle dei mercati coperti...


Biarritz



venerdì 24 settembre 2010

Stoccolma

Questa settimana sono ritornata a Stoccolma. E come anni fa, devo dire che mi ha colpita. Trovo che sia una città magica. Ha una luce speciale e l'acqua, le barche, il vento, la rendono una città mutevole e per questo affascinante.






domenica 5 settembre 2010

In cammino per Santiago

Che dire?! Ogni viaggio è una scoperta di luoghi e persone, esperienza di emozioni e di noi stessi. Ma Il Cammino è speciale. Attraverso paesaggi variegati, dai mille colori, campi di grano e girasoli, sentieri che si perdono nel giallo-oro e blu, salite a oltre 1000 metri e discese mozzafiato, boschi abitati da streghe, pascoli e vigneti, si percorre un cammino dentro se stessi, alla ricerca di un po' di pace, lontano dal rumore della vita di città.
Dopo l'avventura americana, partire e camminare ancora. Respirare aria nuova e nuovo ossigeno, pedalare e consolidare la meta raggiunta, col sudore e la fatica. Volere fortemente qualcosa, e inseguirlo, crederci davvero, e arrivare. E ripartire.
Tanti volti, tanti sorrisi, pensieri positivi, sfidare se stessi, la solitudine di un'anima che si perde e si ritrova ad ogni passo, sempre più vicina alla meta, che sarà anche, inevitabilmente, un nuovo inizio.

Questa esperienza è stata compagnia e solitudine, felicità e malinconia, forza e fragilità, luce e buio. Come la vita, come la nostra strada. Unica e irripetibile.

I tappa

II tappa

III tappa

IV tappa

V tappa

Buen Camino!

lunedì 16 agosto 2010

crostata morbida di albicocche

Ma è davvero ferragosto? Le temperature rigide e la pioggia torrenziale di questi giorni me lo hanno fatto dimenticare!
Per fortuna sabato siamo riusciti comunque a fare una passeggiata bucolica con Jessica e Lucio per le campagne svizzere, fra campi di girasoli dalle teste pesanti e fiori di camomilla profumati... non c'era proprio il sole, ma ci siamo accontentati!
Tornati a casa con un po' di fame abbiamo fatto merenda (aziendale) con questa buonissima torta di albicocche che avevo preparato, sempre in diretta con VerA, assieme alla tatin di pomodori. Infatti, da quando ha il suo nuovo forno con mille funzioni, VerA non riesce più a fermarsi dal preparare torte dolci, torte salate, pizze, focacce... e mi è difficile starle dietro!
La ricetta di questo dolce è tratta dal blog di Panemiele ed è davvero squisita! Facile da preparare e anche relativamente veloce (soprattutto con il super-forno di VerA!!): di sicuro fra le torte più risciute che abbia mai preparato!

Ingredienti per uno stampo da 24 cm
* 200 gr di farina tipo 0 * 50 gr di mandorle ridotte in farina * 80 gr di zucchero semolato o di canna * 100 gr di burro a temperatura ambiente * 2 uova * ½ bustina di lievito per dolci * ½ cucchiaino di estratto di vaniglia * albicocche mature * zucchero a velo

torta di albicocche


Preparazione
1 In una ciotola lavorare il burro con la farina e aggiungere mano a mano gli altri ingredienti: l’impasto dovrà presentarsi simile a quello della pasta frolla ma molto più appiccicoso.

2 Stenderlo in uno stampo per crostate (unto e infarinato, o rivestito di carta da forno) dal bordo non troppo basso. Cospargere di zucchero, sistemare (affondandole leggermente) le mezze albicocche e distribuire sopra ancora dell’altro zucchero (io ho usato quello di canna grezzo). 

torta di albicocche

3 Infornare a 180° per 35-40 minuti. Sfornare e far raffreddare, infine spolverizzare con zucchero a velo.
ricetta tratta dal blog di Panemiele





girasoli+camomilla

venerdì 13 agosto 2010

tarte tatin di pomodori farciti con briciole, pinoli e aromi

Questo fine settimana verranno a trovarmi Jessica e Lucio di ritorno dalle vacanze, come l'anno scorso. Per non dover troppo spignattare al loro arrivo, ho pensato di preparare una torta salata già stasera [ndr: giovedì], assieme a VerA, in diretta videochat fra Zurigo e Padova. Facendo un po' d'ordine nella nostra blogroll, abbiamo scovato questa ricetta sul blog di Cipollina in agrodolce, tratta da Sale&Pepe, che era sfuggita alla selezione di ricette di Vera, dato che quel numero della rivista risale al periodo in cui era negli Stati Uniti (meno male, dico io! Se no si sarebbe aggiunta al numero infinito di bozze - quasi tutte di Vera - che intasano il nostro blog!... scherzo Vera!).
È davvero una ricetta strepitosa, è solo un po' laborioso svuotare e poi farcire i pomodori e un po' pericoloso rigirarla sul finale, ma ne vale davvero la pena!

tatin di pomodoriIngredienti per 8 persone
* una confezione di sfoglia rustica
* 10 pomodori ramati
* 6 fette di pane in cassetta di semola di grano duro
* 4 spicchi d’aglio
* 1 limone
* 2 cucchiai di pinoli
* basilico
* prezzemolo
* 1 cucchiaio di zucchero
* olio evo
* sale & pepe



Preparazione
1 Incidete i pomodori a croce. Scottateli in acqua bollente, scolateli e tuffateli in acqua fredda. Sbucciateli, svuotateli, salateli dentro e fuori e lasciateli sgocciolare capovolti per 10 minuti.

tatin di pomodori

2 Togliete la crosta alle fette di pane, frullatele nel mixer e friggetele in una padella antiaderente con tre cucchiai d’olio. Mescolate le briciole croccanti con l’aglio e il prezzemolo tritati, la scorza grattugiata del limone, i pinoli, sale e pepe. Farcite i pomodori con composto di briciole e foglie di basilico.

3 Scaldate sul fuoco una teglia con un cucchiaio di olio, cuocetevi i pomodori con il ripieno verso l’alto per 5 minuti e poi unite lo zucchero.

4 Bucherellate la pasta, adagiatela sui pomodori e ripiegate i bordi nella teglia. Cuocete in forno caldo a 200º C per 30 minuti. Rovesciate la tatin su un piatto. Se vi piace, servite con la stracciatella di mozzarella (ahimé... non ce l'abbiamo!).


tratto da Sale&Pepe Luglio 2009

giovedì 12 agosto 2010

torte di yogurt e frutta... parallele

VerA: Finalmente in ferie, posso godermi la cucina e riprendere a cucinare. Anche SiLviA lavora a casa in questi giorni, e così ci stiamo sbizzarrendo in ricette parallele! La prima "opera" è una torta ispirata a questa di mirtilli di Pippi.


Ingredienti per una tortiera da 24 cm
* 315g di farina 00
* 3 cucchiaini di lievito in polvere
* 90g di zucchero
* una grattatina di noce moscata
* 2 uova
* 150ml di yogurt: SiLviA: io ho messo il mio yogurt naturale, VerA: yogurt al limone
* 100ml di latte
* 60g di burro fuso
* scorza grattugiata di un limone (VerA: io non l'ho messa, dato che avevo lo yogurt al limone)
* 2 cucchiai di zucchero di canna
* SiLviA: 150g di frutti di bosco
* VerA: 3 banane medie


torta di yogurt e frutti di bosco
SiLviA: nella foto ci sono anch'io riflessa nella forchettina!


Preparazione
1 Setacciate la farina e il lievito insieme in una terrina, aggiungete i 90g di zucchero e la noce moscata.
2 In un’altra terrina mettete le uova intere e sbattetele con una frusta a mano fino a farle diventare spumose e leggere (Pippi suggerisce di non sbattetele troppo energicamente altrimenti la torta risulterà dura). Aggiungete lo yogurt e il latte, il burro fuso e la scorza di limone. Mescolate ora le due miscele in modo da amalgamarle molto bene.
3 Imburrate e infarinte uno stampo rotondo di 24 cm, versatevi la crema spalmandola bene in modo da coprire il fondo . Sopra distribuiteci i frutti di bosco o le banane e spolverate con lo zucchero di canna. Infornate a 180° per 25 minuti o fino a che infilando uno stuzzicadenti non ne uscirà perfettamente asciutto.
SiLviA: Dopo 25 minuti era ancora molto liquida, così l'ho cotta per un altro quarto d'ora circa. A me è venuta un po' duretta, ma giurò che non ho sbattutto le uova troppo energicamente!... forse ci andava un po' più di burro o un po' più di yogurt?



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i più cucinati della settimana

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ipse dixit...

  • meglio un asino vivo che un dottore morto! (zia laura)
  • quel che non strangola... ingrassa! (zia laura)
  • non ti curar di lor, ma guarda e passa (dante alighieri)
  • the most important thing is to enjoy life - to be happy - that's all that matters (Audrey Hepburn)
  • ho imparato tante cose qui... non solo a cucinare, ma una ricetta molto più importante: ho imparato a vivere. Ho imparato ad essere qualcosa di questo mondo che ci circonda, senza stare lì in disparte a guardare... (dal film Sabrina)
  • ergastolo in vita! ai lavori "sforzati"! (zia laura)
  • "calandra" (cioè cassandra), verace sempre, creduta mai... (zia laura)
  • tutti i nodi vengono al petto (laura)

gocce di rugiada

  • one step at the time
  • siamo qua tre giorni con ieri l'altro
  • chi semina vento raccoglie tempesta
  • chi semina raccoglie
  • chi si ferma è perduto
  • tutto il mondo è paese
  • meglio soli che male accompagnati
  • meglio tardi che mai...
  • aiutati che il ciel t'aiuta
  • finché c'è vita c'è speranza
  • cuor contento ciel l'aiuta!
  • gratis et amore dei
  • via il dente, via il dolore!
  • chi si accontenta, gode!
  • sursum corda!