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sabato 25 luglio 2009

Polpo alla napoletana ("versione camilleriana")

Riprendo dopo un po' di tempo il ciclo di ricette tratte dai romanzi di Camilleri. Ho trovato diverse versioni di questo piatto e non mi è ancora chiaro quale sia quella originale, qualche napoletano me lo sa dire?
Su Nìvuro di sìccia è riportata una ricetta molto semplice (cioé polpi bolliti e conditi con sale, olio, limone, prezzemolo e pepe), ma che non corrisponde con la descrizione che l'autore ne fa in questo racconto. Per fortuna è venuta in mio soccorso la sezione di cucina di vigata.org che descrive anche la "versione camilleriana", più elaborata. Sfogliando i blogs ho visto che anche Gloricetta li prepara in una maniera molto simile: in pratica si tratta della versione polpo di quest'altro piatto a base di calamari.
È la prima volta che preparo il polpo, anche perché un po' mi fa impressione maneggiarlo; comunque questo primo esperimento è andato bene e, dopo un primo momento di diffidenza, ho subito preso gusto ad osservare questo strano essere che con le sue fantasiose geometrie mi affascina davvero molto: mi è quasi dispiaciuto mangiarlo, avrei passato tutto il tempo a fotografarlo!

"Che voli mangiari?"
"M'hanno detto che lei sa fare benissimo i polipi alla napoletana."
"Giusto dissero."
"Li vorrei assaggiare."
"Assaggiare o mangiare?"
"Mangiare. Ci mette i passuluna di Gaeta?"
Le olive nere di Gaeta sono fondamentali per i polipi alla napoletana.
Filippo lo taliò sdignato dalla domanda.
"Certo. E ci metto macari la chiapparina."
Ahi! Quella rappresentava una novità che poteva rivelarsi deleteria: non aveva mai sentito parlare di capperi nei polipi alla napoletana.
"Chiapparina di Pantelleria" precisò Filippo.
I dubbi di Montalbano passarono a metà: i capperi di Pantelleria, aciduli e saporitissimi, forse ci stavano o, nell'ipotesi peggiore, non avrebbero fatto danno.
Prima di muoversi verso la cucina, Filippo taliò negli occhi il commissario e questi raccolse il guanto di sfida. Tra lui e Filippo, era chiaro, si era ingaggiato un duello. Uno che di cucina non ne capisce, potrebbe ammaravigliarsi: e che ci vuole a fare due polipetti alla napoletana? Aglio, oglio, pummadoro, sale, pepe, pinoli, olive nere di Gaeta, uvetta sultanina, prezzemolo e fettine di pane abbrustolito: il gioco è fatto. Già, e le proporzioni? E l'istinto che ti deve guidare per far corrispondere a una certa quantità di sale una precisa dose d'aglio?


da Quello che contò Aulo Gellio in Un mese con Montalbano
di Andrea Camilleri, pag. 147-148, Mondadori (1998)



Ingredienti (per 2 persone)

* polpo (circa 400-500g)

* 2 spicchi d'aglio, prezzemolo

* una manciata di pinoli

* 2 pomodori pelati

* 1 manciata di olive nere di Gaeta (io ho usato delle olive greche)

* una manciata di uvetta sultanina

* 1 cucchiaiata di capperi di Pantelleria (i miei non lo erano...)

* pepe & sale

* olio di oliva





Preparazione

1 Pulite il polpo, levando loro la bocca, gli occhi e la vescica. Sbattetelo per renderlo più tenero, pelatelo, lavatelo e tagliatelo a pezzetti.

2 Preparate un soffritto in una casseruola con l'olio, l'aglio, il prezzemolo tritato e unite i polpi. Continuate la cottura a fuoco lento, coprendo e smuovendo il tutto perchè non si attacchi al fondo.

3 Nel frattempo pestate i pinoli e alcuni capperi sciogliendo il tutto in un poco di acqua calda; versate questo composto nella casseruola insieme ai pomodori pelati, l'uvetta e le olive; salate e pepate a piacere.

4 Lasciate cuocere il tutto per circa 1/2 ora. Servite il tutto con qualche fettina di pane abbrustolito.


ricetta di Francesca Signorelli Grifasi tratta da vigata.org




PS: Io in realtà l'ho prima bollito per un po', l'ho lasciato raffreddare nell'acqua e poi l'ho spellato, dato che non riuscivo a spellarlo da crudo, quindi l'ho unito al sugo diminuendo il tempo di cottura. Forse è stato un errore perché mi è venuto un po' gommoso, la prossima volta seguirò la ricetta alla lettera!

venerdì 29 maggio 2009

Zucchine alla scapece... e partenza di Vera!

Mia mamma ha imparato questa ricetta quando ero piccola e abitavamo vicino a Caserta: nonostante per anni io abbia snobbato le zucchine, devo dire che adesso questo contorno mi piace davvero moltissimo!



Ingredienti


*
zucchine (le mie erano mignon!)

* menta (ovviamente della mia piantina)

*
aceto

*
olio

*
aglio


Preparazione

Tagliare le zucchine a rondelle di pochi mm di spessore, asciugarle bene e friggerle in olio abbondante fino a quando sono caramellate. Scolarle bene e condirle, una volta raffreddate, con spicchi d'aglio, aceto e foglioline di menta (io non aggiungo altro olio). Mangiarle a temperatura ambiente qualche ora dopo.






Ma adesso veniamo alla novità:
...è da un po' che Vera non pubblica un post perché è stata molto presa dai preparativi per il viaggio!
Infatti ieri è partita per gli Stati Uniti, esattamente qui:



Visualizza Vera in una mappa di dimensioni maggiori


dove lavorerà nei prossimi mesi!
È arrivata stanotte e presto ci racconterà di questa sua nuova avventura che, di sicuro, porterà anche molte novità nel nostro blog!


WELCOME
TO THE U.S.A., VERA!!!

immagine di godrose tratta da qui






martedì 5 maggio 2009

Calamaretti alla napoletana... e un problema risolto!

Mi scuso con tutti i lettori che navigano in rete con Internet Explorer perché credo abbiano visto il nostro blog tutto scombinato ultimamente! Non ce ne eravamo accorte! Il fatto è che mi sono messa a modificare il codice html (con un'apparente grande soddisfazione!) e le mie modifiche avevano soltanto migliorato l'aspetto del blog sia in Mozilla Firefox che in Safari, ma giorni fa ci siamo accorte che su Explorer si vedeva malissimo! Questo perché sono una principiante (e autodidatta) e non sapevo diverse cose: in particolare, da quanto ho capito, i commenti che avevo fatto nel codice, per ricordarmi le modifiche che avevo apportato, venivano codificati in maniera diversa da Explorer e, una volta modificata la sintassi di questi, tutto è apparentemente tornato a posto (...vero???)!
Quando ce ne siamo accorte, siamo rimaste molto male: avevo paura di aver combinato un guaio e di aver sabotato il blog, dato che Windows resta comunque il sistema operativo più diffuso! :-(

Per festeggiare il ritrovato ordine del nostro blogghetto, ecco un bel piatto di calamari alla napoletana, una gustosa variante ai calamari affogati!

* 500 g di calamaretti
*
400 gr di pomodori
* 1 cipolla
* 1 spicchi d'aglio
* 30 gr di uvetta
* 30 gr di pinoli
* una manciata di olive nere
* 2 cucchiai di prezzemolo tritato
* 1/2 bicchiere di vino bianco secco
* 4 cucchiai di olio di oliva
* sale & pepe


1 Mettete a bagno l'uvetta nel vino per 15 minuti circa. Nel frattempo lavate i calamaretti, puliteli, tagliateli a pezzetti e fateli soffriggere in un tegame con l'olio caldo, l'aglio e la cipolla.

2 Irrorate con il vino e lasciatelo evaporare. Unite i pomodori lavati e tagliati a cubetti, salate, pepate e cuocete per 10 minuti su fiamma moderata.

3 Quindi unite i pinoli, l'uvetta e un mestolo di acqua bollente.

4 Lasciate cuocere per altri 10 minuti, mescolando di tanto in tanto. Unite le olive, cospargete di prezzemolo, regolate il sale, mescolate e portate in tavola.
Servite con dei crostoni di pane: è un ottimo piatto per gli amanti del pesce e... della "scarpetta"!

Ricetta tratta da BigFood.it.

sabato 28 marzo 2009

Antico meme di Lo

Mi vergogno del tremendo ritardo, ma.... circa sei mesi fa Lo ci aveva invitato a partecipare a questo meme che ho subito trovato molto bello e per il quale volevo riservarmi un po' di tempo per pensare... forse ho un po' esagerato!... ma a mia discolpa c'è da dire che non me ne sono mai dimenticata!

Ed ecco, macchinalmente, oppresso dalla giornata grigia e dalla previsione d’un triste domani, portai alle labbra un cucchiaino di tè, in cui avevo inzuppato un pezzetto di madeleine. Ma, nel momento stesso che quel sorso misto a briciole di biscotto toccò il mio palato, trasalii, attento a quanto avveniva in me di straordinario. Un piacere delizioso m’aveva invaso, isolato, senza nozione della sua causa. M’aveva subito reso indifferenti le vicissitudini della vita, le sue calamità inoffensive, la sua brevità illusoria, nel modo stesso in cui agisce l’amore, colmandomi d’una essenza preziosa: o meglio quest’essenza non era in me, era me stesso. Avevo cessato di sentirmi mediocre, contingente, mortale. Donde m’era potuta venire quella gioia violenta? Sentivo ch’era legata al sapore del tè e del biscotto, ma lo sorpassava incommensurabilmente, non doveva essere della stessa natura. Donde veniva? Che significava? Dove afferrarla?

La ricerca del tempo perduto. - M. Proust

"E a voi quale profumo/odore fa tornare alla mente qualcosa di magico? cos'è che vi fa scorrere quel brividino lungo la schiena e vi porta in su gli angoli della bocca in un'espressione da ebete anche se siete alla fine di una faticosa giornata o vi siete appena alzati dal letto. Mi piacerebbe entrare con voi in quell'angolino segreto dove la vostra mente raccoglie i ricordi e poterne spolverare qualcuno insieme."

Mi piace questo meme perché per me l'olfatto è un senso fondamentale, ingiustamente sottovalutato, ma in grado di scatenare ricordi ed emozioni forti. Proprio perché lo trovo così importante, sono stata molto indecisa su quale sia il profumo che più mi emoziona...
Ogni cosa per me è legata ad un odore e trovo magica la sensazione che qualche molecola che attraversa le mie narici suscita in me, provocando improvvisamente una pioggia di ricordi...
Mi piace sentire l'odore delle case, ogni casa (chissà perché?) ha il suo, che la caratterizza e che tiene memoria della vita delle persone che ci abitano. Mi piace il profumo della pioggia (e quello qui in Svizzera non manca mai!). L'odore che il vento lascia sui capelli che mi ricorda le estati a giocare da piccola in cortile... L'odore di un cane bagnato che mi fa tornare in mente lo scodinzolio della mia cagnolina che non rivedrò più... L'odore del cioccolato che a volte riesce ad appagarmi ancora prima di averlo gustato... Il profumo del pomodoro maturo che quissù non sento mai...

... ma il profumo che più mi emoziona per un istinto quasi innato è senza dubbio quello del mare! Fin da piccola l'acqua è stato il mio ambiente, in cui ero incredibilmente veloce ed aggraziata (tutto il contrario di ciò che accade sulla terraferma).
Mi ricordo quando abitavo a Trieste e tornandoci in treno mi mettevo ad aspirare profondamente non appena messo il piede a terra per cercare questo magico profumo.
La mattina spesso, per iniziare bene la giornata, allungavo la strada per andare al lavoro in modo da poter passare accanto al molo e respirare un po' di mare. Ero lì anche ogni pausa pranzo dopo il caffé, ogni sabato pomeriggio dopo la spesa, semplicemente a chiaccherare sul molo con le amiche avvolte nel suo profumo salato e coccolate dal rumore delle onde.
Questo profumo mi suscita mille ricordi legati al mare, ma soprattutto mi fa tornare in mente quel periodo che, nonostante tante difficoltà, è stato molto bello per me. Spero tanto un giorno di tornare a vivere in riva al mare perché il suo profumo riesce a rendere tutto più bello e perfino meno triste la nostalgia...

SiLviA
PS: buon compleanno a mio papà!!!


Io devo dire che quando ho letto il tema di questo meme, ho pensato subito, senza riflettere, al profuno incredibile della pizza di Napoli. Un profumo irresistibile, che avevo sentito un'unica volta, tanto tempo fa, quando di passaggio, una sera, ci siamo fermati a mangiare alle porte di Napoli, appunto. Di quel posto ricordo il grande cortile, racchiuso da alte mura, nel quale erano allestiti i tavoli, e dei grandi catini d'acqua di mare con le vongole che spruzzavano!!! Non le avevo mai viste vive!!! Vi potete immaginare lo stupore di me bambina con il viso sopra il filo dell'acqua, quando ho ricevuto lo spruzzo beffardo della vongola! E quel profumo di pane, di pomodoro fresco, di forno a legna... Non l'avevo mai più sentito dopo quella sera, ma lo cercavo, sempre. E l'ho ritrovato, inaspettatamente... a Capri! L'ho respirato a pieni polmoni e poi ho gustato la pizza più buona del mondo!!! Finalmente!!!

In onore di Napoli e dintorni, stasera ho fatto la pizza. Avrei voluto seguire le preziose indicazioni di Tarallucci e... e Anice&Cannella, ma non potevo aspettare 24 ore di lievitazione!!! Avevo voglia di mangiarla stasera con una mozzarella di bufala eccezionale!
Ma mi riprometto di rifarla a regola d'arte! Giuro!

VerA


venerdì 20 giugno 2008

Panzerottini fritti con ricotta, mozzarella e prosciutto

Questo è un piatto buonissimo che ho assaggiato durante il mio viaggio a Napoli a casa di Geppina. Ovviamente lì gli ingredienti erano ottimi: mozzarella e ricotta di bufala, prosciutto italiano.... :-P
...comunque ho tentato di riprodurla anche quissù in Svizzera con un risultato comunque molto buono!

Ingredienti per la pasta: vedi pizza.

Ingredienti per il ripieno:
  • mozzarella (di bufala)
  • ricotta (di bufala)
  • prosciutto o salame

Preparazione:
Per prima cosa preparate la pasta della pizza, potete seguire le istruzioni che trovate sempre qui.
Una volta lievitata, stendetela e tagliatela a pezzettini (di circa 10 x 10 cm). Tagliate la mozzerella a cubetti e il prosciutto (o il salame) a striscioline. Quindi disponete alcuni cubetti di mozzarella, due cucchiaini di ricotta e alcune striscioline di prosciutto in una delle metà di ciascun pezzetto di pasta e richidete saldamente a mezzaluna. In una padella scaldate un dito d'olio, dunque friggete i panzerottini su entrambi i lati: il calore dell'olio bollente fara' lievitare velocemente la pasta che diventerà anche leggermente croccante. Una volta cotti, scolateli dall'olio in eccesso e appoggiateli sulla carta da cucina. Servite caldi! (Se non li finite, sono buonissimi anche riscaldati in forno il giorno dopo!... ma siccome uno tira l'altro, sarà difficile che avanzino!).

PS: tanti auguri a Francesca che oggi compie 9 mesi! :-)

mercoledì 11 giugno 2008

Viaggio a Napoli

Sfortunato viaggio a Napoli...


durante il quale mi sono ammalata. Per fortuna i primi due giorni sono stata bene e ho avuto la possibilità di vedere bellissimi posti, assaggiare un sacco di prelibatezze, apprezzare le particolarità di questa città speciale...



... godermi il sole (che qui in Svizzera si fa vedere così poco), ...


... e rivedere il mare che mi manca tanto!


Silvia

domenica 16 marzo 2008

Pizza!

La pizza è una delle cose più buone del mondo! Dal momento che qui in Svizzera non è un granché andare a mangiarla fuori, ho imparato a farmela da sola!... quindi non poteva mancare sul blog!

Ingredienti:
500g di farina
12g di lievito di birra
2 cucchiai d'olio extravergine di oliva
acqua
sale
pomodoro
mozzarella
condimenti



Disporre la farina a fontana sulla spianatoia.
A parte, sciogliere il lievito di birra in un pentolino con dell'acqua tiepida e aggiungervi l'olio. Unire il sale alla farina, quindi versare l'acqua con il lievito e l'olio a poco a poco, impastando in modo da incorporare la farina con l'acqua.
Continuare a lavorare l'impasto aggiungendo man mano un po' d'acqua fino a che la farina non abbia assorbito tutta l'acqua, risultando un impasto molto morbido, elastico, ma soprattutto liscio.
Modellare l'impasto a palla e riporlo in una scodella, ricoprire il tutto con un tovagliolo e lasciare che l'impasto lieviti per circa 2 ore.
Quindi spianare la pasta con il mattarello e condire a piacere. Cuocere per 15-20 minuti nel forno gia' caldo a 200-220 gradi.

Condimenti:

  • Margherita: pomodoro, mozzarella, olio extravergine di oliva
  • Marinara (in figura): pomodoro, acciughe/sardine, capperi, aglio, peperoncino, olio extravergine di oliva.
(grazie a Geppina che mi ha suggerito le dosi giuste!)

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