lunedì 29 marzo 2010

Menù antirazzista #4: Il dolce di san Fanurio

Dopo un periodo di assenza dal blog, rieccoci qui tutte e due con una ricetta parallela... L'avevamo in cantiere da un po' di tempo (qualche mese...), ma non avevamo ancora avuto il tempo di prepararla! Si tratta di un dolce greco che ha un bellissimo significato, come spiega Helene Paraskeva in questo suo menù antirazzista, l'ultimo di quelli pubblicati da Internazionale.

Helene Paraskeva è una scrittrice nata ad Atene. Vive a Roma dal 1975. Questa è l’ultima puntata del suo Menù antirazzista.

San Fanurio è un santo che aiuta a ritrovare cose e persone smarrite, amici dimenticati e lontani, fidanzati distratti, un lavoro perso o mai avuto e perfino valori, come il coraggio e la dignità.
Per invocarlo bisogna seguire un rito. Si prepara un dolce con ingredienti semplici come la farina, lo zucchero, l’olio d’oliva, le noci, l’uvetta, le mandorle e il sesamo. Nel frattempo si rivolge un pensiero al santo per ritrovare quello che si è perso. Quando è pronto, il dolce si distribuisce fetta dopo fetta a tutte le persone che s’incontrano, conosciute e no. Non bisogna riportarne a casa neanche una briciola. Mentre si aspetta, si continua a cercare.
Sono devota a san Fanurio. Innanzitutto perché chi formula la preghiera deve attivarsi in prima persona per ritrovare quello che ha perso. Poi perché il rituale dell’offrire la torta a tutti incoraggia la condivisione e aiuta a non perdere la speranza. Dopo tutto questo impegno, l’esito della ricerca è quasi sempre positivo.
Da un po’ di mesi gli italiani sembrano aver perso il buonsenso. A Bergamo un immigrato di 14 anni è stato accoltellato mentre cercava di difendere la sua ragazza italiana, ma poi è stato denunciato perché era irregolare. A Milano Mohamed, 22 anni, ha rischiato di essere espulso per lo stesso motivo, dopo aver salvato un uomo che aveva tentato il suicidio. Paradossalmente l’azione coraggiosa che avrebbe fatto di un italiano un eroe ha reso un giovane straniero un fuorilegge.
Un aiuto dall’alto
Da quando è in vigore la nuova legge sulla sicurezza potrebbero succedere cose ancora peggiori: persone ricattate e ridotte in schiavitù per non perdere il permesso di soggiorno, giovani nati in Italia che non possono lavorare e studiare, lavoratori che rischiano il licenziamento e l’espulsione nell’attesa del rinnovo dei documenti, madri che non possono riconoscere i figli appena nati, malati che non vanno in ospedale per paura di essere denunciati.
Alla fine Mohamed ha ottenuto il permesso di soggiorno. Di solito non serve essere eroi per averlo, ma forse in questo caso san Fanurio ha aiutato. È necessario ritrovare al più presto il buonsenso collettivo. Cominciamo a preparare il dolce.
Helene Paraskeva

testo e immagine tratti da nuovi italiani in Internazionale.it
(grazie a Helene Paraskeva che ci ha dato la possibilità di pubblicare questo brano sul nostro blog)


Creative Commons Licensearticolo soggetto a licenza Creative Commons



Ho trovato questa ricetta (un po' magica!) qui, con delle dosi piuttosto approssimative, ma seguendola vi posso assicurare che il dolce riesce molto bene (che sia merito di San Fanurio?).

Io l'ho fatto in versione plumcake, utilizzando una tortiera lunga e stretta, dai bordi alti, VerA invece l'ha preparata come dei brownies.

Dolce di San FanurioIngredienti

* 2 tazze e ½ di farina + una bustina di lievito

* 1 tazza di zucchero

* 1 tazza di uvetta sultanina

* 1 bicchiere di olio d’oliva

* 1 bicchiere di vino

* 1 bicchiere di succo d’arancia

* 1 tazza di noci

* 1 tazza di mandorle

* 1 tazza si semi di sesamo (SiLviA: io non li ho trovati, quindi li ho sostituiti con dei semini di aneto, riducendo di molto la dose)

* 1 cucchiaio di cannella in polvere

* 1 cucchiaio di chiodi di garofano in polvere.




Preparazione
1 Mescolate tutti gli ingredienti liquidi con lo zucchero.

2 Aggiungete alla mistura la farina, le noci, le mandorle, il sesamo, la cannella, i chiodi di garofano, l’uvetta. Mescolate bene.

3 Cospargete la torta di sesamo e cannella ed infornare a 180° per un’ora circa.

PS: forse noi potremmo chiedere a San Fanurio di farci ritrovare la costanza nello scrivere qui sul blog!

martedì 23 marzo 2010

Un colibrì

Nonostante le promesse di essere più assidue qui su blog, io e Vera siamo un po' latitanti ultimamente. Io sono un po' presa con il lavoro e durante i fine settimana sono sempre via (e ne avrò per un altro mese probabilemente), Vera invece ha appena iniziato il suo nuovo lavoro, ma speriamo di tornare presto attive in cucina!
Nel frattempo volevo lasciare un pensiero a chi passa di qui (sperando che non vi dimentichiate di noi!): una bella storiella senegalese raccontata da Andrea Camilleri, piena di significato, soprattutto in questo periodo...
"Scoppia un grande incendio nella foresta e tutti gli animali scappano atterriti. Il leone fugge per ultimo e, correndo, incrocia un colibrì che va in senso contrario, verso le fiamme, tenendo sul petto una minuscola goccia d’acqua, “Ma dove vai?” - gli domanda il leone. “Vado a fare la mia parte per spegnere le fiamme” - risponde il colibrì." 

mercoledì 3 marzo 2010

Zuppe parallele con un tocco di "viola"...

Ormai si respira aria di primavera (o almeno io la voglio respirare!). Comincio già a pensare alle zuppette con verdure nuove, le primizie che tra un po' faranno capolino: bruscandoli, asparagi, erbette di campo! Vi proponiamo dunque, per festeggiare la fine dell'inverno, due vellutate che io e SiLviA abbiamo fatto "in parallelo" qualche settimana fa, con ingredienti ancora tipici dei mesi freddi! Ma dalla prossima si volta pagina!

Colgo l'occasione per scusarmi per la mia latitanza. In realtà non è che non abbia cucinato (ho tante proposte ancora "in bozza" pronte per la pubblicazione), ma in questo periodo, dal mio ritorno dall'America, sono stata presa da tante cose, soprattutto ho tanti pensieri e tante idee che si affollano nella mente e a cui faccio fatica a dare un ordine. Di conseguenza, mi riesce un po' difficile organizzare un racconto, mettere per scritto un'emozione, un'esperienza, perché dietro ad esse si nasconde un turbinio di paure, speranze, sogni senza un ordine preciso...

Credo, comunque, che questa confusione sia un passaggio obbligato della vita di tutti, quando si chiude una porta (di una casa che fino ad ora era stata stretta ma sicura), e si spalanca davanti a noi il mondo, con tutte le infinite possibilità ma anche i limiti con i quali ci si deve inevitabilmente misurare... E quindi ecco, sto navigando in questo mare, cercando di esplorarlo incuriosita ed eccitata all'idea di essere libera, ma nello stesso tempo incerta e guardinga, alla ricerca di un porto sicuro da dove iniziare l'avventura!



Crema di porri e patate con aceto balsamico


Osteria in Scandiano, Scandiano (Reggio Emilia)
ricetta tratta dal libro "Le Zuppe - 600 piatti delle cucine regionali (ricette di osterie d'Italia)"
Slow Food Editore, 2009
Questa zuppa, tratta sempre dal libro di Slow Food sulle zuppe delle osterie d'Italia, è davvero buonissima: semplicissima negli ingredienti, ma speciale nel gusto!


zuppa di porri, patate e aceto balsamico
Ingredienti (per 4-5 persone)
* 300g di porri
* 600g di patate
* 1/2 l di latte
* aceto balsamico
* olio extravergine d'oliva
* sale & pepe


Preparazione (circa 45 minuti)
1 Mondate e tegliate a rondelle i porri, lavateli in acqua corrente e lasciateli scolare. Pulite le patate, sbucciatele e tagliatele a tocchetti.
2 Fate colorire i porri a in una pentola con olio extravergine d'oliva a fiamma moderata; una volta imbionditi aggiungete le patate, il latte e mezzo litro di acqua fredda.
3 Portate a ebollizione e continuate la cottura per circa mezz'ora a tegame coperto, finché le verdure non saranno tenere (in pentola a pressione bastano 6-7 minuti).
4 Ultimata la cottura passate la minestra in modo da ottenere una crema piuttosto densa e insaporite con sale e pepe.
5 Servitela ben calda aggiungendo un filo di aceto balsamico.



Vellutata di cavoletti di Bruxelles tratta da Cipollina in agrodolce

Giorni fa avevo intravisto questa creazione di Franci, così oggi, quando SiLviA mi ha proposto l'idea delle zuppe parallele, ho pensato a "lei".
Come sempre, però, la ricetta è stata rielaborata, per questioni di disponibilità di ingredienti e per ispirazione. Così il cavolo nero è diventato romano, cipolla e scalogno son diventati porri e non ho aggiunto le patate. Mentre l'idea delle noci, di una spruzzata di pepe bianco e di un cucchiaio di yogurt greco alla fine, mi fan già venire l'acquolina!

DSC_0001Ingredienti (per 4 persone)

* 600 g di cavoletti di Bruxelles
* 500 g di cavolo romano
* 5-6 porri
* gherigli di noce
* olio evo
* sale
* yogurt greco o scaglie di pecorino

1 Mondate il cavolfiore, i cavoletti e i porri. Tagliate il cavolfiore rispettando la geometria dei fiori, i cavoletti a metà, i porri a rondelle.

2 Prendete la pentola a pressione, fatevi appassire i porri in un paio di cucchiai d’olio quindi aggiungete la restante verdura, copritela per 3/4 di acqua e aggiustate con 1 cucchiaino raso di sale grosso. Fate cuocere per 6-7 minuti dal fischio della pentola.

3 Frullate il tutto tenendo da parte qualche cavoletto, quindi proseguite la cottura per raggiungere la consistenza desiderata. Aggiustate, eventualmente, di sale e servite con i cavoletti tagliati a metà, qualche gheriglio di noce sminuzzato e un cucchiaio di yogurt greco o scaglie di pecorino.

P.S. Mi son dimenticata le noci!!!! Nooooooo!


Aggiornamento

In questo momento di incertezza ho un'unica idea ferma e chiara: la necessità estrema che tutti noi, pur ognuno con le sue idee e inclinazioni politiche, alzi la voce contro il degrado delle istituzioni, la corruzione, lo sfascio totale del Paese, e si metta in cammino verso la ri-affermazione dei diritti e dei doveri di TUTTI affinché questo Paese possa alzare la testa, guardare avanti, costruire un futuro fondato sull'Uguaglianza, la Giustizia, la Legalità, offrire occasioni per TUTTI i cittadini, ricchi e poveri, donne e uomini, bambini e anziani, giovani, di realizzare se stessi, in un mondo libero dai ricatti, dalla menzogna, dall'avidità.


violaday270210


Per questo, sabato 27 febbraio ho voluto essere a Roma in piazza del Popolo, con altre migliaia di persone! Per dire BASTA corruzione! ANCORA E SEMPRE verità e giustizia!

A questo proposito, io e SiLviA, vogliamo segnalarvi questa raccolta di poesie, "Calpestare l'Oblio - cento poeti italiani contro la minaccia incostituzionale, per la resistenza della memoria repubblicana".


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  • the most important thing is to enjoy life - to be happy - that's all that matters (Audrey Hepburn)
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