domenica 31 gennaio 2010

Finger food con la super focaccia di Anice&Cannella

Io e Silvia insieme vorremmo fare sempre tante cose, ma non riusciamo mai a fare tutto!
Ieri avevamo voglia di tanti finger food sfiziosetti e abbiamo preparato la super focaccia di Anice&Cannella per poi farcirla a quadrotti in modi diversi.

Riportiamo qui sotto la ricetta della focaccia, buonissima, anche se noi abbiamo usato lo yogurt naturale e non quello greco, e non abbiamo aggiunto lo strutto. Nonostante queste modifiche (scusaci Anice!) la focaccia è davvero buonissima e sofficissima! Per la farcitura abbiamo optato per 3 varianti molto semplici:

* pizza con un buon sughetto caldo di perini e basilico con mozzarella di bufala
* stracchino fresco con olive taggiasche o pomodorini secchi speziati.

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Per la focaccia

500 g di farina 0
150 g di yogurt greco
250 g di acqua
10 g di sale
1 cucchiaino di zucchero
1 noce di strutto
2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
12 g lievito

Per l'emulsione

3 cucchiai di olio
3 cucchiai di acqua
sale grosso o fior di sale

1 Mettete la farina nella ciotola dell'impastatrice e versateci pian piano l'acqua dove avrete fatto sciogliere il lievito con lo zucchero. Impastate un poco, poi aggiungete lo yogurt. Quando l'impasto è liscio versate il sale, impastate bene almeno 15/20 minuti, l'impasto deve essere bello elastico. A questo punto unite l'olio e lo strutto.

2 Impastate ancora molto bene fino ad assorbimento, dovrà risultare un impasto molto morbido ma non appiccicoso.

3 Ponete in una grossa ciotola e coprite con pellicola, poi fate lievitare in forno spento con la lampadina accesa circa 1 ora e 45 minuti.

4 Terminata la lievitazione, oliate bene una teglia di circa 36x26 cm e stendeteci immediatamente l'impasto bello lievitato senza lavorarlo di nuovo.

5 Preparate l'emulsione agitando bene acqua, olio e sale, poi versatela poco a poco sulla focaccia facendo dei grossi buchi nell'impasto. Attendete che lieviti ancora circa 30 minuti e infornate a 200° fino a che sarà di un bel color dorato.

Tortino di alici

Oggi a Zurigo nevica un sacco! È la giornata ideale per riprendere le buone abitudini e cucinare qualcosa di buono. Non solo perché fuori c'è una tormenta, ma anche perché sono con Silvia e quindi possiamo finalmente creare qualcosa insieme. Abbiamo in programma qualcosa anche per stasera e per la colazione di domani, ma intanto iniziamo dal pranzo.
Come da tradizione qui a casa di Silvia&Ru, il pranzo della domenica è a base di pesce, meglio se azzurro, meglio ancora se alici. Ed ecco dunque, tratto da Lavanda in terrazza, un tortino davvero sfizioso.



Ingredienti
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500 g di alici | 2 grosse patate | 5 pomodori | una manciata di mandorle | 2 spicchi d'aglio | pangrattato q.b. | olio extravergine d'oliva | sale


1
Ungete una teglia con poco olio e spargetevi un po' di pangrattato.


2 Lavate i pomodori, tagliateli a pezzetti e frullateli con l'aglio, le mandorle e un po' di sale.


3 Lavate e asciugate le patate, tagliatele a fettine di circa mezzo centimetro di spessore e sistematene una parte nella teglia; ricoprite le patate con parte delle alici pulite e aperte a libro, mettete un po' della salsa di pomodoro; fate un altro strato con le patate, le restanti alici e finite con la salsa.


4 Sistemate di sale, aggiungete del pangrattato e dell'olio. Cuocete in forno caldo a 200° per 45 minuti circa.

domenica 24 gennaio 2010

Biscotti alla mandorla con gocce di cioccolato

Domenica a casa: un po' di pensieri per il lavoro e il futuro incerto. Chissà se sarà il mio ultimo gennaio qui? Dove saremo fra un anno? A volte penso che questa incertezza e precarietà che caratterizza soprattutto la nostra generazione abbia anche un che di avventuroso ed eccitante, permette di pensare di avere ancora un sacco di porte aperte, ma a volte mi immalinconisce terribilmente. Mi consolo con il profumo dei biscotti in forno (questi li avevo preparati settimana scorsa, quelli di oggi li posterò prossimamente), mentre fuori la neve (anche la foto è di 7 giorni fa) si è sciolta, ma domani forse nevicherà di nuovo... 


Biscotti mandorla cioccolatoIngredienti
120g di farina bianca * 60g di zucchero a velo * 120g di burro * 1 tuorlo leggermente sbattuto * 50g di mandorle tritate * 50g di gocce di cioccolato fondente (io ho spezzettato alcuni quadretti di cioccolato da una barretta)

Preparazione
1 Preriscaldate il forno a 170ºC e imburrate una teglia da forno.
2 Setacciate la farina e lo zucchero a velo in una terrine capiente. Incorporate il burro e il tuorlo con uno sbattitore. Unite quindi le mandorle e le gocce di cioccolato.
3 Formate con l'impasto delle palline grandi come una noce, schiacciatele leggermente e disponetele sulla teglia a un paio di cm di distanza.
4 Cuocete in forno per 20-25 minuti o fino a quando saranno leggermente dorati.

ricetta tratta da Dolci e BISCOTTI della collana Oggi cucino IO (Mondadori 2005)



neve


mercoledì 13 gennaio 2010

Cheesecakebrownie

Dal mio ritorno dall'America è passato, ormai, più di un mese.
Un mese di abbracci con le persone care che mi hanno "aspettata", accolta e coccolata. Un mese di studio in preparazione della tesi conclusiva del mio percorso di specializzazione, un mese di "mioddio quanto mi manca l'America", un mese di sogni e progetti, di paure e attese per il futuro.

Oggi, per festeggiare la fine e il nuovo inizio, io e i miei compagni di "scuola" abbiamo organizzato un piccolo rinfresco, e nell'occasione ho rispolverato le "bozze" di ricette mai provate, in attesa di sperimentazione.

Vi propongo dunque questa cheesecake al cioccolato, tratta da My best food. Buonissima, anche se io, sbagliando, ho introdotto una variante, cioè non ho aggiunto i 2 tuorli al composto di formaggi... Risultato: una sorta di cioccolatino-mousse, divino, da servire rigorosamente freddo!
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Ingredienti


Composto al cioccolato:

5 uova | 100g di zucchero di canna | 200g di burro | 250g di cioccolato | 120g di farina

1 Scogliete cioccolato e burro a bagnomaria e fateli raffreddare un po'.

2 Sbattete le uova con lo zucchero, aggiungete cioccolato e burro fusi e, infine, la farina.
Versate il tutto nello stampo (24x24cm), ricoperto con carta da forno.

Composto al formaggio:

300g di philadelphia | 200g di ricotta | 1 cucchiaio di estratto di vaniglia (a me non piace la vaniglia, troppo dolce, troppo floreale... preferisco il rum nei dolci al cioccolato) | 4 cucchiai di zucchero al velo | 2 cucchiai colmi di maizena | 2 tuorli (che io non ho messo)

3 Mescolate velocemente questi ingredienti e versateli a chiazze sopra il composto di cioccolato.

4 Con il dorso del cucchiaio, fate dei disegni cercando di non andare troppo a fondo.

5 Cuocete a 180ºC per 25-30 minuti. Fate raffreddare e mettete in frigo per la notte.




P.S. Come dicevo, si è concluso una settimana fa, un percorso lungo e travagliato, che contraddistingue noi aspiranti medici (prima la laurea, poi la specializzazione). Una strada in salita, anni di sacrificio e di rinunce, ma anche di piccole grandi soddisfazioni, di amicizie vere, di affetti sinceri...

Devo ringraziare qualcuno...

La mia famiglia, meravigliosa, unita, vera, sempre e comunque...

I miei amici e colleghi, con i quali ho condiviso momenti difficili, gioie e sconfitte, delusioni e speranze di un futuro migliore... Nei loro occhi, nei loro abbracci e sorrisi, leggo i miei sogni, le mie aspettative, la nostra fragilità e forza, al tempo stesso... La voglia di cambiare le cose che non vanno e di crescere, di esprimere noi stessi al meglio, il desiderio che i nostri maestri sappiano cogliere i nostri talenti e ci diano la possibilità di manifestarli, senza favoritismi, con giustizia e lealtà. Grazie per i tanti momenti passati insieme, notte e giorno, grazie per le occasioni di confronto, umano e professionale, grazie per aver capito, colto, detto e taciuto... Grazie a Anna e Manola, Rachele, Alessandra e Silvana, Michela e Barbara e alle nuove leve, per l'entusiasmo e l'energia che sanno trasmettere.

Stefania, per aver percorso con me questa strada, fianco a fianco, unite seppur diverse, leali, amiche... Grazie per la stabilità, la forza, il coraggio, la fiducia... In bocca al lupo Ste! Che la vita e il lavoro ti riservino le soddisfazioni che meriti e cerchi, sempre...

Daniela, per essere il punto di riferimento, l'esempio da seguire.

Gli amici "americani", tutti, per la loro semplicità e schiettezza, per la disponibilità al confronto e allo scambio di idee e conoscenze.

A Eugene Barrett, per la sua straordinaria intelligenza, umiltà e umanità... Per avermi accolta, per aver saputo andare oltre l'apparenza, per avermi dato un'occasione, per aver creduto in me...

GRAZIE A TUTTI...

mercoledì 6 gennaio 2010

Post color ginestra: Biscotti al mais e... Riace

Giornate terse e soleggiate, ma gelide. Mi godo gli ultimi momenti di relax prima di riprendere il lavoro e preparo dei biscotti per le colazioni di Ru. Approfitto di questo post giallo, color ginestra, per raccontarvi anche qualcosa di Riace, ma prima ecco la ricetta dei biscotti:

Ingredienti
* 200g di farina bianca * 150g di farina di mais * 1 cucchiaino di lievito in polvere * 100g di burro * 2 uova leggermente sbattute * 140g di zucchero di canna *


Preparazione
1 Setacciate la farina, la farina di mais, il lievito e un pizzico di sale in una terrina.
2 Con un cucchiaio di legno incorporate il burro a pezzetti fino ad ottenere un composto granuloso.
3 Incorporate le uova e lo zucchero di canna fino a formare una pasta morbida.
4 Suddividete la pasta in palline grandi come una noce e distribuitele sulla piastra, schiacciandole leggermente.
5 Fate cuocere i biscotti per 20-25 minuti, o comunque fino a che saranno dorati.

ricetta tratta da Dolci e BISCOTTI della collana Oggi cucino IO (Mondadori 2005)





Il centrino giallo in questa foto è tessuto a mano con del filo di ginestra, ricavato da piante spontanee e biologiche secondo le tecniche di lavorazione in uso nelle antiche comunità contadine della Calabria. Viene da Riace, lo ha regalato a mia mamma (assieme ad un altro che ha tenuto lei) una signora che ha conosciuto lì quest'estate. Adesso ce l'ho io qui in Svizzera, colora di giallo la mia mensola e mi porta un po' del sole della Calabria che ha fatto crescere i fiori di cui è fatto.

Non solo bronzi
Riace è un paesino in provincia di Reggio Calabria conosciuto in tutto il mondo per il ritrovamento nel 1972 dei famosi bronzi, ma che oggi può vantare anche molto di più: è infatti un felice esempio di integrazione, convivenza civile e rinascita di un paese che, come molti altri piccoli borghi del sud Italia, rischiava di morire per il continuo spopolamento.
Grazie alla buona volontà del sindaco di Riace Domenico Lucano, di sua moglie Pina Sgrò e di altri giovani è nata infatti nel 1999 l'associazione "Città Futura - Giuseppe Puglisi". La principale attività dell'associazione è un ecovillaggio denominato "Riace Village" che ripropone il modello di villaggio rurale basato sull'ospitalità, l'accoglienza profughi nelle case del vecchio borgo medievale abbandonate dagli emigrati a metà del '900, il recupero e le valorizzazione degli antichi mestieri artigianali che rischiavano di andare dimenticati.

È proprio l’accoglienza dei rifugiati la carta vincente di Riace: un’esperienza di reinserimento lavorativo e sociale che ha fatto crescere il paese e migliorare l’economia locale.
Per primo è stato aperto un laboratorio di tessitura grazie anche all'aiuto delle anziane dei paesi vicini, preziose custodi della tradizione locale della tessitura della ginestra, altrimenti destinata all’oblìo. Il laboratorio è diventato una scuola di tessitura per le migranti che giungono a Riace da ogni parte del mondo e che oggi mantengono in vita quest'antica arte della filatura della ginestra. Successivamente sono stati aperti laboratori per la lavorazione della ceramica e del vetro, una bottega del commercio equo e solidale, la Taverna Donna Rosa dove si preparano piatti calabresi ed etnici, un frantoio e un laboratorio delle marmellate biologiche di arance, mandarini e limoni che hanno creato nuove opportunità di lavoro per i giovani del luogo e per alcuni profughi.

La descrizione migliore di questo progetto viene forse dalle parole del sindaco di Riace, tratte dal sito di Riace Città Futura
"Quando è nata l'Associazione, la prima cosa, che abbiamo pensato, è stata quella di dar vita ad un villaggio multiculturale, dove fosse facile parlare la stessa lingua, per poter tutti insieme andare avanti. Quando abbiamo cominciato, sentivamo il bisogno di forze, energie, che venissero da fuori, che rispolverassero vecchie usanze culturali della nostra terra, le più autentiche e positive, legate all'accoglienza e all'ospitalità. E' stato un cammino felice, aiutare la gente, che, in cerca di una possibilità di cambiamento, si è trovata a passare di qua, è stato un cammino fruttuso per l'Associazione, che è cresciuta e si è ingrandita grazie a loro. Oggi siamo un centro di accoglienza per rifugiati e richedenti asilo, un'alternativa alla logica assistenziale di favore malconcesso dei CPT e, credo, un tentativo di fermare l'espansione dell'odierna società globalizzata, che richiama gli uomini a spostarsi, per le differenze sociali ed economiche, sempre più grandi fra nord e sud. Oggi spero di poter parlare la stessa lingua di questi uomini, di poter scambiare con loro qualche parola, che non sia danaro, ma diritto e dignità."
 Domenico Lucano 

lunedì 4 gennaio 2010

Calamari ripieni "a matrioska"

Eccoci tornati dalle vacanze di Natale, domani si torna anche al lavoro, ma ci siamo ritagliati un paio di giorni di riposo casalingo prima di ricominciare... ne ho approfittato per cucinare un po' e per scrivere un pochino sul blog che ultimamente viene aggiornato un po' troppo sporadicamente.
Ovviamente comincio l'anno nuovo con del pesce e con una ricetta tratta da uno dei miei nuovi libri di cucina: Il Pesce di Miriam Ferrari della collana Oggi cucino io edita da Mondadori. Un po' laboriosa, ma con un po' di pazienza il risultato è davvero buono!

Ingredienti

* 8 calamaretti

* 1 spicchio d'aglio

* olio extravergine d'oliva

* 1 ciuffo di prezzemolo

 * 1 rametto di salvia e 1 di rosmarino (io ho usato quelli che mi regala sempre il mio bancarelaio -italiano- preferito al mercato di Oerlikon)

* pan grattato

* 1 uovo

* 16 pomodorini (io ho utilizzato i Piccadilly)

* un goccio di vino bianco secco

* sale & pepe


Preparazione
1 Lavate i calamari e asciugateli; dividete lesacche dai tentacoli. Tritate i tentacoli.

2 Tritate finemente l'aglio e fatelo imbndire con un po' di olio in una padella; unite le sacche dei calamari e arrostitele a fuoco vivace per 5-6 minuti.

3 Lavate e tritate il prezzemolo, l salvia e il rosmarino e mescolateli in una ciotola al pangrattato, ai tentacoli, all'uovo, sale e pepe.

4 Tagliate a metà i pomodorini, svuotateli (io ho tenuto la polpa interna e l'ho utilizzata dopo, vedi punto 6) e salateli internamente; quindi riempiteli con il composto appena preparato.

5 Tagliate in due ciascuna sacca e inserite in ciascuna metà un pomodorino ripieno, fissandolo con uno stecchino. A me era avanzato un po' di ripieno così ho riempito altri pomodorini e li ho infilzati negli stecchini assieme ai calamari, ottenendo dei mini-spiedini.

6 Sistemati gli spiedini così ottenuti in una teglia unta di olio (io ho disposto sul fondo della teglia anche un po' di polpa di pomodoro avanzata dal punto 4), bagnate con il vino bianco e aggiungete un po' di odori a piacere (io ho messo un po' di rosmarino e di timo).

7 Coprite la teglia con un foglio di alluminio e infornate a 180ºC per circa 20 minuti (alla fine ho scoperto la teglia e passato al grill per altri 2-3 minuti per formare un po' di crosticina).

Ricetta tratta (e riadattata) da Il Pesce di Miriam Ferrari, collana Oggi cucino io (Mondadori 2007).






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