mercoledì 9 marzo 2011

Donne Women Femmes

particolare da Le tre età della donna, Gustav Klimt 1905
In questa notte d'autunno
sono pieno delle tue parole

parole eterne come
il tempo
come la materia
parole pesanti come la mano
scintillanti come le stelle.

Dalla tua testa dalla tua carne

dal tuo cuore

mi sono giunte le tue parole
le tue parole cariche di te

le tue parole, madre

le tue parole, amore
le tue parole, amica.
Erano tristi, amare
erano allegre, piene di speranza
erano coraggiose, eroiche

le tue parole
erano uomini.

Nazim Hikmet


Avevo promesso che sarei stata più presente. Mi manca il tempo, troppo spesso, per fermarmi a riflettere e ad elaborare i pensieri, le esperienze, le emozioni di tutti questi giorni spesi a rincorrere "il meglio di noi", il tentativo di dare il massimo, sempre, per poter concludere la giornata senza magoni irrisolti... Le giornate sono troppo brevi.
Ieri, invece, è stata una giornata incredibilmente lunga e densa di avvenimenti. Siamo arrivate presto in ospedale, e ci siamo affaccendate, tra routine e imprevisti, intorno ai nostri pazienti. Abbiamo riso, scherzato, pianto con loro, lottato con loro, cercato di infondere loro coraggio e speranza, pur dovendo comunicare notizie terribili di malattie incurabili a giovani donne e uomini, atterriti, increduli, e alle famiglie disperate. Abbiamo discusso insieme, ci siamo confrontate, ci siamo sfogate, e sostenute nei momenti duri, che ieri, e oggi, e sempre, sono tanti, nel nostro lavoro e nella vita.
Ho riflettutto e gioito dell'essere donna, e della nostra capacità di darci agli altri, senza riserve, senza orari, senza limiti. Del nostro essere figlie, sorelle, madri, amanti, amiche, sempre, ogni giorno, completamente noi, totalmente votate a dare più che ricevere, ad ascoltare, sostenere, accompagnare, a tendere la mano...
Pur coi nostri sfoghi, momenti di debolezza, di disperazione, ma sempre capaci di ricominciare, di ripartire, ogni giorno, di raccogliere nuove sfide, soprattutto quando qualcuno chiede aiuto. Tutto questo, i nostri sorrisi, le nostre mani tese a sorreggere, le nostre parole di conforto, le nostre lacrime, spesso sembra non avere valore. Eppure non ci fermiamo mai. Spesso, basterebbero una parola, una mano tesa, un sorriso, per renderci felici.

Grazie alle mie meravigliose colleghe donne.

7 commenti:

  1. Mi ha toccato profondamente nel cuore (anche io svolgo una professione d'aiuto, potremmo essere colleghe :-)?
    grazie Vera

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  2. È un bellissimo post, un insieme di riflessioni profonde e di tanto in tanto anche doverose.
    Il mio grazie viene dalla parte di chi molto spesso è stata una paziente. Ho incontrato poche persone in grado di sostenere realmente con il cuore, ma non le ho mai dimenticate, le ho sempre onorate.
    Un bacio sulle vostre mani tese.

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  3. non abbiamo mai abbastanza tempo purtroppo,l'importante è farci sentire appena lo si ha

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  4. Grande. Grazie per aver scritto questo post {bellissimo titolo, oltretutto}.

    wenny

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  5. Grazie a tutte del vostro pensiero e della vostra partecipazione. Un abbraccio virtuale :-x

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