sabato 21 novembre 2009

Menù antirazzista #3: Le ultime risorse della còlliva

In questo periodo siamo tutte e due molto occupate: io ho un sacco da lavorare per alcune scadenze e Vera è in ballo con tutti i preparativi per il ritorno in Italia e la fine della sua specializzazione! Quindi stiamo un po' trascurando il blog... per non far sentire troppo la nostra assenza, vi riporto la terza puntata del menù antirazzista di Helene Paraskeva, questa volta senza ricetta, magari la preparerò l'anno prossimo per il giorno dei morti, quest'anno non ne ho avuto modo... e ora mi sembra un po' tardi!


Helene Paraskeva è una scrittrice nata ad Atene. Vive a Roma dal 1975. Questo è la terza puntata della sua serie Menù antirazzista.
La còlliva è un dolce a base di grano cotto nell’acqua per molte ore con mandorle, noci, cannella, uvetta e melograno. Si decora con confetti e zucchero a velo ed è candido come una torta nuziale. D’origine greca, ma diffuso in tutti i paesi balcanici, si consuma ai funerali e per le commemorazioni dei morti. Gli antropologi lo definirebbero un cibo tabù, ma non è vietato mangiarlo: è solo che nessuno lo prepara mai al di fuori di queste occasioni.
La còlliva ha origini mitiche. Demetra, la dea dei raccolti, si svegliò una notte senza trovare a casa la figlia Persefone. Cominciò a cercarla in giro per il mondo, trascurando il lavoro e non facendo crescere più niente sulla Terra. I mortali soffrivano la fame e la carestia, ma Demetra continuava a urlare: “Datemi mia figlia o morirete tutti!”.
Trittolemo, re di Eleusi, voleva rivelare alla dea che Persefone era stata rapita da Plutone, il dio degli inferi. Ma prima di andare da lei, fece preparare un dolce con le ultime provviste. Demetra lo gradì a tal punto da promettere che se Plutone avesse liberato sua figlia, sulla Terra sarebbe tornato tutto come prima.
Trittolemo chiese ai contadini di preparare un altro dolce per Plutone, mettendo insieme le ultime riserve, l’eschaton. Questa volta ai contadini non rimase niente. Il re portò il dolce a Plutone e riuscì a convincerlo a liberare Persefone per sei mesi all’anno. Grazie ai mortali che avevano sacrificato le loro ultime provviste, sulla Terra tutto tornò come prima. Quel dolce squisito era la còlliva.
Oggi gli abitanti dei paesi ricchi rischiano di cucinare le loro còlliva con le ultime risorse dei paesi in via di sviluppo. Il debito ecologico è la differenza tra i consumi degli abitanti di un territorio e le capacità produttive (risorse naturali, cibo e fonti di energia) di quel territorio. È risaputo che i paesi più sviluppati hanno il maggior debito ecologico. Di anno in anno le risorse naturali diventano sempre più scarse e si avvicina il momento dell’eschaton. Nei paesi in via di sviluppo, invece, una parte dell’umanità rischia di morire per mancanza di cibo. Ma è da qui che i paesi in debito ecologico prendono il resto del loro fabbisogno, dimenticando lo stretto rapporto tra la sopravvivenza dell’umanità e la terra a disposizione.
Helene Paraskeva

testo e immagine tratti da nuovi italiani in Internazionale.it
(grazie a Helene Paraskeva che ci ha dato la possibilità di pubblicare questo brano sul nostro blog)


Creative Commons Licensearticolo soggetto a licenza Creative Commons
 

Tutto sommato in tema con questo menù antirazzista segnalo un paio di inziative:



LA SETTIMANA EUROPEA PER LA RIDUZIONE DEI RIFIUTI (21-29 Novembre 2009) che ha lo scopo principale di promuovere, tra i cittadini, una maggiore consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti e sulla necessità di ridurli drasticamente. Ringrazio Lo per averla segnalata e per aver inventato il suo "meme ecologico" (potete leggerne i dettagli sul suo blog), io mi limito a segnalare alcuni suggerimenti dal sito menorifiuti.it.







LA CITTÀ FRAGILE “Non è rinchiudendo il vicino che ci si convince del proprio buonsenso” F. Dostoevskij
ESPOSIZIONE ALLA TRIENNALE DI MILANO dal 20 Novembre al 10 Gennaio. Non ho visto questa mostra ma ne ho letto su Internazionale e credo cercherò di visitarla nelle vacanze di Natale. Si tratta di una mostra che attraverso documenti fotografici, video, illustrazioni, mappe, dati statistici emblematici, vuole rappresentare alcune fragilità della città contemporanea mettendo in scena il rapporto tra comunità del rancore, quella del rinserramento e della ricerca del capro espiatorio, comunità di cura, quella che cerca di farsi carico delle fragilità sociali, comunità operosa, quella che agisce in modo privilegiato nell’ambito produttivo e delle professioni. Per saperne di più andate sul sito della triennale di Milano.






AGGIORNAMENTO:

Ancora più in tema con il menù antirazzista segnalo a tutti i romani questo bellissimo corso che mi ha indicato Eleonora (grazie!!): Incontrandosi a tavola, corso di cucina organizzato dall'associazione di volontariato Cucimondo ONLUS dedicato ai sapori del Sud del mondo. che si tiene a ROMA. Da ottobre 2009 a giugno 2010, una sera al mese, un rappresentante di un paese diverso spiegherà come preparare i piatti della propria tradizione, parlerà della cultura di origine e delle motivazioni che l'hanno portato in Italia. A insegnare passo per passo la preparazione dei cibi non saranno cuochi professionisti, ma uomini e donne amanti della cucina delle loro origini, felici di raccontare esperienze e condividere abitudini. Al termine di ogni serata si assaggeranno i piatti preparati e si riceveranno delle dispense con ricette, consigli su dove fare la spesa e una breve scheda sull'area geografica di origine dell'insegnante. Qui trovate il programma, e sul loro sito i dettagli per l'iscrizione.

10 commenti:

  1. E, sempre sullo stesso tema, anch'io ero qui per segnalare questa interessante manifestazione che dura tutto l'anno! (l'avevo già postata da Izn, ma, casomai fosse passata inosservata...)

    http://www.ongrc.org/lang/ita/images/calendario_cucimondo09.pdf

    Lilly*

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  2. grazie Vera! ;)

    Ciao Lilly, che bella iniziativa, la pubblicizzo subito! peccato non essere tanto vicina a Roma! grazie mille! Silvia

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  3. Bellissimo e godibilissimo il tuo post ..l'ho letto con piacere e attenzione
    Un bacio!!!

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  4. Hai visto ? Appena l'ho letta mi ha colpito molto !
    Non è gratis, però si possono pagare anche solo le singole serate a cui si vuole partecipare e poi c'è l'indubbio vantaggio che si protrae per un anno intero seguendo due calendari diversi, dunque, da qui ai prossimi mesi anche chi non vive proprio nei dintorni... magari una volta nella capitale ci può anche capitare, no, che dici ?!
    ;)

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  5. Grazie mille, Grazia! Buona domenica!

    Hai fatto benissimo a segnalarcelo, Eleonora! Prima con Vera pensavo proprio che si potrebbe organizzare un viaggetto nella capitale prima di giugno dell'anno prossimo! grazie mille!

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  6. Infatti il nome dell'autrice mi è subito sembrato troppo...familiare;) Non la conoscevo...vado a documentarmi!
    P.S. Mia mamma ed io adoriamo la còlliva!

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  7. ciao Konstantina! Io l'ho conosciuta attraverso internazionale e, siccome mi è sembrata una bellissima idea questa metafora cibo-integrazione, ho deciso di riportarla qui sul blog. Vive da anni a Roma e scrive in italiano anche i suoi libri e le poesie, un po' come te! :) Allora mi devi insegnare a fare la còlliva, quest'anno non ce l'ho fatta, ma chissà magari l'anno prossimo... ancora buon compleanno alla tua mamma! Silvia

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  8. Buongiorno ad entrambe!
    Preparatevi con calma, noi siamo qui :)
    buona settimana,

    wenny

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  9. Wow, saggia decisione! ça va sans dire che qualora dovesse concretizzarsi sarebbe divertente incontrarsi a uno di quei succulenti incontri...
    ;)
    Lilly*

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