Un libro di ricette a cui tengo molto è "ricette antiche e moderne di Trieste, dell'Istria e della Dalmazia" di Jolanda de Vonderweid. Apparteneva a mia nonna paterna (che non ho mai conosciuto), nata e vissuta per molti anni a Pola. Ci sono molto affezionata per diversi motivi: perché mi è stato dato da mia mamma che lo aveva avuto da mia nonna e quindi è passato di mano in mano; perché sono molto legata a quei luoghi in cui hanno vissuto di passaggio molti membri della mia famiglia; perché anche io per un po' ho abitato a Trieste e mi è rimasta nel cuore; perché adoro la particolarità di quelle zone, uniche al mondo, in cui si mescolano le tradizioni italiane, austriache e slave e questo si riflette anche nella cucina e nella lingua. Inoltre questo libro ha un po' il fascino dei libri di cucina di una volta, con il suo linguaggio un po' "antiquato" e formale: nel libro sono usati anche molti termini dialettali che spesso hanno assonanza con il tedesco, con il veneto e con le lingue slave.
Sfogliando questo libro in cerca di ricette per preparare le alici, mi sono imbattuta in alcuni di questi termini locali: ad esempio ho trovato delle ricette a base di sardelle e altre di sardoni.
Andando a buon senso ho pensato che le sardelle potessero essere le alici (anche perché in tedesco si chiamano Sardellen) e i sardoni le sardine (dato che sono più grandi), invece una breve ricerca su internet mi ha fatto scoprire che è esattamente il contrario (anche se alcuni sostengono che i sardoni siano un pesce diverso che si trova solo in quelle zone)!
Ingredienti:
* 500 g di sardelle (sardine), ma io ho usato le alici
* prezzemolo
* aglio
* pangrattato
* olio
* 1 uovo
* sale
Preparazione:
1 Pulite alcune (4-5) delle sardelle, tritatele con prezzemolo e aglio aggiungendo un po' di pangrattato e un cucchiaio di olio.
2 Con questo composto riempite le restanti sardelle(n) già pulite e aperte a libro.
3 Chiudetele a due a due, passatele nell'uovo e rotolatele pangrattato. Quindi friggetele per pochi minuti (cuociono molto in fretta).
4 Ponetele su della carta assorbente, salatele e servitele calde.
Sfogliando questo libro in cerca di ricette per preparare le alici, mi sono imbattuta in alcuni di questi termini locali: ad esempio ho trovato delle ricette a base di sardelle e altre di sardoni.
Andando a buon senso ho pensato che le sardelle potessero essere le alici (anche perché in tedesco si chiamano Sardellen) e i sardoni le sardine (dato che sono più grandi), invece una breve ricerca su internet mi ha fatto scoprire che è esattamente il contrario (anche se alcuni sostengono che i sardoni siano un pesce diverso che si trova solo in quelle zone)!
In ogni caso... sardine, alici, sardelle, Sardellen o sardoni... una ricetta che mi ha subito colpito è quella de "le sardelle ripiene" che qui propongo in versione Sardellen (ovvero alici).
Ora che vi ho confuso a sufficienza le idee, passo a scrivere la ricetta:
Ora che vi ho confuso a sufficienza le idee, passo a scrivere la ricetta:
Ingredienti:
* 500 g di sardelle (sardine), ma io ho usato le alici
* prezzemolo
* aglio
* pangrattato
* olio
* 1 uovo
* sale
Preparazione:
1 Pulite alcune (4-5) delle sardelle, tritatele con prezzemolo e aglio aggiungendo un po' di pangrattato e un cucchiaio di olio.
2 Con questo composto riempite le restanti sardelle(n) già pulite e aperte a libro.
3 Chiudetele a due a due, passatele nell'uovo e rotolatele pangrattato. Quindi friggetele per pochi minuti (cuociono molto in fretta).
4 Ponetele su della carta assorbente, salatele e servitele calde.
la ricetta per le SARDELLE RIPIENE è tratta da "ricette antiche e moderne di Trieste, dell'Istria e della Dalmazia" di Jolanda de Vonderweid (edizioni LINT Trieste, 1972).
Buona domenica a tutti
e buona festa della mamma a tutte le mamme,
in particolare alla mia!
e buona festa della mamma a tutte le mamme,
in particolare alla mia!
SiLviA, inutile dire che, come sempre, e sempre più, sei la "maga delle sarde"!!!
RispondiEliminagrazie Vera!!! ;)
RispondiEliminaio ho in mente Pola....un anfiteatro,,,una gnoma piccollissima su un palco che cantava...un galletto ancora indeciso....un abbraccio
RispondiEliminache bello, Lo!! sono contenta che Pola sia legata a dei bei ricordi anche tuoi! chissà che carina la gnometta canterina!!! un abbraccio! S.
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