Ecco qui un altro menù antirazzista di Helene Paraskeva tratto da Internazionale, questa volta si tratta di un parallelo tra l'amalgama di sapori della moussakàs e la ricchezza di una società multiculturale.
Helene Paraskeva è una scrittrice nata ad Atene. Vive a Roma dal 1975. Questa è la seconda puntata della sua serie Menù antirazzista.
Per descrivere i processi d’integrazione tra etnie i sociologi usano diverse metafore. Per esempio, la società statunitense, formata da immigrati provenienti da tutto il mondo in epoche diverse e assimilati a un modello culturale unico, era paragonata a un crogiolo, il famoso melting pot. Altri esperti usano la metafora culinaria della salad bowl, l’insalatiera con vari tipi di verdure che, condite insieme, hanno un sapore armonioso.Anche il moussakàs, piatto completo dal sapore unico (anzi, epico), può essere paragonato a una società in evoluzione, che passa dal modello multiculturale a quello interculturale. Per la preparazione del moussakàs bisogna disporre in una teglia tre strati di cibi differenti, cucinati in maniera diversa. Il primo strato è di melanzane fritte, anche se alcuni usano le patate. Sopra, dopo una spolverata di parmigiano, si mette uno strato di ragù e infine, dopo un’altra spolverata di parmigiano, si aggiunge la besciamella.Il moussakàs è multiculturale perché i suoi ingredienti vengono da diverse parti del mondo. La melanzana è d’origine asiatica, la patata proviene dagli altopiani andini, il pomodoro – che gli aztechi chiamavano tomatl – viene dall’America centrale, il parmigiano è italiano, la besciamella è una salsa raffinata d’ideazione francese e la carne macinata del ragù è la migliore, quella del luogo. L’olio di oliva non può che essere mediterraneo. Quando gli strati sono pronti, si mette tutto in forno per circa mezz’ora.Oltre a essere multiculturale, il moussakàs è l’esempio concreto di una società interculturale. I suoi ingredienti non sono schiacciati, spremuti o pestati. I componenti di questa società comunicano tra loro senza perdere identità, pur essendo di origini diverse. Ogni ingrediente è insaporito dall’olio di oliva, che mette in relazione i diversi sapori e ne facilita la convivenza.Si dice del moussakàs che diventa migliore il giorno dopo la cottura. L’interculturalità è un processo che ha bisogno di tempo per crescere e maturare. Ma, intanto, bisogna cominciare.
Helene Paraskeva
testo e immagine tratti da nuovi italiani in Internazionale.it
pubblicato su Internazionale n. 819, anno 16, 30 ottobre/5 novembre 2009
(grazie a Helene Paraskeva che ci ha dato la possibilità di pubblicare questo brano sul nostro blog)
articolo soggetto a licenza Creative Commons
Ingredienti (dosi ridotte, per circa 3-4 persone)
Preparazione
pubblicato su Internazionale n. 819, anno 16, 30 ottobre/5 novembre 2009
(grazie a Helene Paraskeva che ci ha dato la possibilità di pubblicare questo brano sul nostro blog)
articolo soggetto a licenza Creative Commons
Ovviamente non potevo che abbinare questa citazione alla ricetta della moussakàs (io l'ho preparata sia con le patate che con le melanzane, per non farmi mancare niente!).
Ingredienti (dosi ridotte, per circa 3-4 persone)
1 melanzana rotonda * 300g di patate * 1 cipolla tritata * 300g di carne macinata * 1/2 tazza di vino bianco * 1/2 tazza di olio extravergine d'oliva * 1 pomodoro maturo * prezzemolo tritato * sale & pepe * besciamella (1 cucchiaio di farina, sale & pepe, 1 tazza di latte, 1 cucchiaio di burro, un pizzico di noce moscata) * parmigiano.
Preparazione
0. Besciamella: Fondere il burro in un pentolino, unire la farina e mescolare bene con un cucchiaio di legno. Abbassare la fiamma al minimo e aggiungere lentamente il latte, continuando a mescolare. Lasciar addensare la salsa, continuando a mescolare e condire con sale, pepe e noce moscata.
1. Tagliate la melanzana a dischi e friggetela in olio caldo. Quindi disponete le fette su un po' di carta assorbene.
2. Lavate e nettate le patate, affettatele e friggetele leggermente.
3. Scaldate l'olio e rosolare la cipolla con la carne macinata. Bagnate con il vino e fatelo evaporare; quindi aggiungete il pomodoro tagliato a pezzi, il prezzemolo, sale e pepe e lasciate sobbollire per circa 15 minuti.
4. Stendete le patate in una teglia, conditele con sale e pepe e disponetevi del parmigiano grattato, la carne tritata e uno strato di melanzane.
5. Coprite con la besciamella e lasciate cuocere in forno a calore moderato per circa 30-40 minuti.
1. Tagliate la melanzana a dischi e friggetela in olio caldo. Quindi disponete le fette su un po' di carta assorbene.
2. Lavate e nettate le patate, affettatele e friggetele leggermente.
3. Scaldate l'olio e rosolare la cipolla con la carne macinata. Bagnate con il vino e fatelo evaporare; quindi aggiungete il pomodoro tagliato a pezzi, il prezzemolo, sale e pepe e lasciate sobbollire per circa 15 minuti.
4. Stendete le patate in una teglia, conditele con sale e pepe e disponetevi del parmigiano grattato, la carne tritata e uno strato di melanzane.
5. Coprite con la besciamella e lasciate cuocere in forno a calore moderato per circa 30-40 minuti.
ricetta tratta (e riadattata) da "300 ricette tradizionali della cucina greca",
Atene Summer Dreams editions.
Atene Summer Dreams editions.
in english: I'm too lazy to translate the recipe in english.. but you can find a similar one in english here!
Wow!!!!!! Buona!!!
RispondiEliminaMamma silvia che meraviglia! La ricetta, si certo, ma le fotografie sono splendide... bravissima x2!!!
RispondiEliminabaci,
wenny
Grazie a tutte e due! :)
RispondiEliminaSilvia
Carissima Silvia,
RispondiEliminaquesta è la descrizione più pregnante, coinvolgente... e stuzzicante che abbia mai letto di un concetto complesso come l'Intercultura e dell'incredibile fusione che avviene quando le diversità si incontrano... E' davvero coinvolgente sentir parlare di questo tema in prospettiva gastronomica, perché l'Intercultura -lo dice la parola stessa- si nutre (qui è proprio il caso di dirlo!) di una pluralità di voci, saperi, contributi che si interpenetrano reciprocamente ed è dunque importante che lo si interpreti secondo diversi punti di vista (senza nulla togliere ovviamente alla ricetta, così irresistibile che anche una vegetariana come me ha provato a riprodurla in versione animal-friendly!)
Brava: soprattutto perché Internazionale è una gran rivista che però non tutti si sentono o hanno la possibilità di leggere, dunque trovo la tua iniziativa di divulgarla sul vostro blog davvero saggia e stimolante! ;)
Anzi, sai che faccio ? Seguo il tuo esempio e giro questa rubrica ai miei amici greci e ciprioti e sento che ne pensano !
;)
Grazie,
Lilly*
Mi ero persa la prima puntata, devo dire che questa iniziativa mi piace, complimenti!
RispondiEliminacioa elelonora, grazie per il bel commento! Sono contenta che tu abbia apprezzato: io ho trovato questa rubrica davvero molto bella e visto che il blog parla di cibo, mi sembrava proprio bello riportarla qui! Ma il merito è soprattutto della bella idea di Helene Paraskeva!
RispondiEliminaciao Aiuolik, sono contenta che anche tu abbia apprezzato questo post... in realtà su Internazionale c'è già la terza puntata, ma quella non so se sono in grado di "cucinarla"!
ciao!
Silvia
@ELEONORA: ah, dimenticavo, Eleonora! Come hai fatto la moussakàs vegetariana? Hai sostituito qualcosa alla carne? Mi incuriosisce questa variante, potrei proporla ad amici vegetariani che non mangiano quella originale!
RispondiEliminaEh-eh, lo sapevo che l'idea ti tentava! :) Dunque, no: niente "surrogati" della carne, ma una semplice composizione stratificata di patate, melanzane, un buon sughetto fatto in casa e, al posto della besciamella, beh... un curioso esperimento di topping con feta e yogurt greco amalgamati a formare una crema. Dunque forse non più una metafora culinaria dell'Intercultura come sapientemente illustrato da Helene Paraskeva, bensì una reinterpretazione del moussakàs in chiave se possibile ancor più greca... panellenica potremmo dire ! Dunque, io prima metto le verdure con olio ed erbe in forno per una mezz'ora, nel frattempo preparo la salsa secondo ricetta casalinga (pomodoretti belli maturi, aglio e origano) e riduco yogurt e feta a crema in una ciotola. Quando le verdure son ben arrostite, le amalgamo un pò al sughetto, le ricopro col restante e concludo col terzo strato di feta&yogurt. Non è unta e goduriosa come la tradizionale, è vero, però... provala e mi dirai! (Per parte mia consiglio di preparare questo piatto d'estate, quando cioè il Mediterraneo ci regala questi ingredienti al meglio di sé!)
RispondiElimina;)
Lilly*
Ah, anche io impaziente ho già divorato la terza puntata di Helene (imperdibile anche questa) e ho come l'impressione che... a ottobre prossimo scopriremo un'ottima còlliva su queste pagine!
RispondiElimina;)
Lilly
mi pice molto la metafora el cibo come rappresentazione sociale...credevo fosse un'assimilazione più diretta per le persone ma non sempre è così...resistenze a cambiare gli alimenti sono significative...un grande bacio
RispondiEliminaciao Lilly! Grazie dei dettagli... prima o poi provo anche la tua versione vegetariana!
RispondiEliminaciao Lo! Anche a me sembrava una metafora molto efficace! È vero che spesso ci sono resistenze a cambiare gli alimenti, ma poi, con il tempo, tutto si mescola e si arricchisce anche nelle cucine piu tradizionali... basta solo avere un po' di pazienza... Un bacione anche a te!
Silvia
@silvia: non volermene... passa da me, ti ho lasciato una cosetta :)
RispondiEliminawenny