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sabato 4 luglio 2009

È passato un altro anno!

Mi sembra ieri quando ho annotato sul blog che era passato un anno dal nostro trasloco in Svizzera... e invece ne è già trascorso un altro!

Tante cose sono cambiate in questo tempo e, prima di tutto, il mio rapporto con questa piccola strana nazione, aperta e moderna per certi aspetti e molto provinciale per altri.

In questi due anni ho conosciuto un sacco di persone da ogni parte del mondo. Ogni mattina in tram sento parlare decine di lingue diverse, a volte mescolate assieme nello stesso discorso; per strada ci sono tanti bambini figli di razze e culture lontane, ma che in fondo sono proprio come i bambini svizzeri. Tutti qui sanno parlare almeno due lingue, anche i più anziani e capita spesso che attacchino bottone per strada o sui mezzi pubblici, anche con noi stranieri.



Tutto funziona benissimo, tutto è sempre sotto controllo, anche troppo... a volte si sente quasi la mancanza dell'imprevisto! La gente è molto civile ed educata, ripettosa di quello che è di tutti. È un popolo che ama molto il proprio paese e la natura e per questo cerca di valorizzarli e rispettarli al massimo.

Nonostante ciò, a volte la Svizzera sembra essere una grande provincia, in cui la gente parla in dialetto, anche alla radio e in cui chi vive a Zurigo considera molto diversi gli abitanti di Basilea e viceversa. Qui sui giornali le notizie locali spesso meritano grandi titoloni che fanno un po' sorridere e non c'è giorno in cui nella pagina sportiva non si parli di Federer, ormai incontrastato eroe nazionale.
Tutti sono molto patriottici e mettono bandierine rosse e bianche dappertutto, anche sugli oggetti più improbabili. È un paese strano, controverso, a volte contradditorio, che va capito.

Il mio primo impatto non è stato dei più felici, anche a causa della burocrazia invadente, della poca familiarità con mentalità della gente e del clima per lo più freddo e piovoso anche durante tutta l'estate!

Adesso, dopo due anni, credo di aver imparato ad apprezzare questo piccolo strano paese e la sua gente seria e ordinata, ma anche un po' pazza.
Dürrenmatt in un suo racconto parla di un commissario svizzero che ha uno stanzino accanto all'ufficio completamente in disordine e commenta:
"Regnava sempre un disordine spaventoso in quella stanza, non voglio negarlo; libri e pratiche ammucchiati alla rinfusa, per principio si capisce, perché sono dell'opinione che in questo Stato così ordinato ciascuno ha il dovere di crearsi delle piccole isole di disordine, sia pure di nascosto." [F. Dürrenmatt, La promessa (das Versprechen), traduzione di S. Daniele, Einaudi editore]

Credo che questo rispecchi molto la Svizzera, ordinata e pulita, ma in fondo mai banale, sempre con un lato creativo e un po' sopra le righe!

Per festeggiare i miei primi due anni nella patria del cioccolato e la mia faticosamente conquistata armonia con essa, allego al post qualche foto delle splendide colline attorno al mio paese... Qui quando c'è il sole i colori sono bellissimi e sembra un po' di passeggiare in un quadro di Van Gogh...















12 commenti:

  1. 2 anni di Svizzera! Ogni Paese ha i suoi pregi e difetti, anche le sue contraddizioni, ma in fondo la Svizzera è un paese ordinato e nell'ordine si riflette il profondo rispetto per i suoi abitanti e la sua terra, che a volte a noi in Italia manca, purtroppo. Credo che la Svizzera sia un grande Paese.

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  2. E pensare che sembra ieri che eravamo a Trieste!

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  3. Per certi versi il tuo racconto mi ricorda tanto la Germania: burocrazia, mancanza dell'imprevisto (a volte pensiamo seriamente di vivere nel Truman Show, seriamente!). Altre cose però sono molto diverse, causa anche il ruolo particolare della Germania nella seconda guerra mondiale. I tedeschi sono molto fieri di essere tedeschi, ma cercano in ogni modo di nasconderlo per evitare paragoni con il passato. Poi vabbè, ci sono anche quelli che rimpiangono apertamente Hitler, ma questi vivono proprio in un'altra dimensione...fanno quasi folclor...

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  4. Ciao!bellissima questa descrizione della Svizzera e queste fotografie. Mi hai descritto la svizzera proprio come la immagino io, ordinata pulita, in una parola precisa. Internazionale e provinciale al tempo stesso, questo non lo sapevo. Ti auguro una felice continuazione di questa esperienza! baci

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  5. è proprio vero, Vera!

    grazie Mirtilla e Wenny!

    Vero, jo!?? sembra davvero ieri! Devo dire che mi manca Trieste!

    ciao Kostantina!si, hai proprio ragione: qui ho conosciuto molti tedeschi e anche a me hanno dato questa impressione. Mi sembra davvero strano, dopotutto i nostri coetanei sono nati molto dopo e non capisco come faccino ad avere questo grandissimo senso di colpa ancora così vivo. Un tedesco una volta mi ha detto che è contento che ci sia l'unione europea perché così si può definire europeo piuttosto che tedesco.. mi ha molto colpito questo...

    Grazie mille, Nicole!

    Buona settimana a tutti!
    Silvia

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  6. Vera, le tue foto della Svizzera sono veramente belle... il post pure. Ti voglio anche ringraziare perché sei stata la prima a scrivere un commento sul mio blog, qualche settimana fa... il mio primo contatto attraverso la blogsfera. Grazie e a presto

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  7. Ciao Sabrine, sono contenta di essere stata la prima a commentarti! Il tuo blog è davvero carinissimo! Le foto della svizzera sono di SiLviA, la mia co-autrice! ;) Quindi passo a lei i tuoi complimenti, perché li merita tutti! Brava SiLviA!!! TBV

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  8. ciao Sabrine, grazie! che bello che Vera abbia inaugurato il tuo blog!!! :) È molto carino, credo che lo consuleremo spesso!

    ciao Vera, grazie!!! UN bacione!!!!!

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  9. Complimenti per la riflessione! Sono davvero contenta che nonostante le difficoltà il tutto procede bene e che l'esperienza di questo arco di tempo ti abbia ulteriormente arricchita! Dürrenmatt...Siamo piuttosto sincroniche S.: pensa che recentemente abbiamo preso un suo libro! (Senti ma: Il discorso del disordine/ordine per caso non ti ricorda anche qualcun'altro??) :)
    Bis bald!

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  10. ciao J.! che bello che siamo sincrone! Secondo me ti piacerà Dürrenmatt, i suoi racconti sono pieni di suspance, ma anche un sacco di riflessioni psicologiche! a presto! S.

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