Dopo un periodo di assenza dal blog, rieccoci qui tutte e due con una ricetta parallela... L'avevamo in cantiere da un po' di tempo (qualche mese...), ma non avevamo ancora avuto il tempo di prepararla! Si tratta di un dolce greco che ha un bellissimo significato, come spiega Helene Paraskeva in questo suo menù antirazzista, l'ultimo di quelli pubblicati da Internazionale.
Helene Paraskeva è una scrittrice nata ad Atene. Vive a Roma dal 1975. Questa è l’ultima puntata del suo Menù antirazzista.
San Fanurio è un santo che aiuta a ritrovare cose e persone smarrite, amici dimenticati e lontani, fidanzati distratti, un lavoro perso o mai avuto e perfino valori, come il coraggio e la dignità.Per invocarlo bisogna seguire un rito. Si prepara un dolce con ingredienti semplici come la farina, lo zucchero, l’olio d’oliva, le noci, l’uvetta, le mandorle e il sesamo. Nel frattempo si rivolge un pensiero al santo per ritrovare quello che si è perso. Quando è pronto, il dolce si distribuisce fetta dopo fetta a tutte le persone che s’incontrano, conosciute e no. Non bisogna riportarne a casa neanche una briciola. Mentre si aspetta, si continua a cercare.Sono devota a san Fanurio. Innanzitutto perché chi formula la preghiera deve attivarsi in prima persona per ritrovare quello che ha perso. Poi perché il rituale dell’offrire la torta a tutti incoraggia la condivisione e aiuta a non perdere la speranza. Dopo tutto questo impegno, l’esito della ricerca è quasi sempre positivo.Da un po’ di mesi gli italiani sembrano aver perso il buonsenso. A Bergamo un immigrato di 14 anni è stato accoltellato mentre cercava di difendere la sua ragazza italiana, ma poi è stato denunciato perché era irregolare. A Milano Mohamed, 22 anni, ha rischiato di essere espulso per lo stesso motivo, dopo aver salvato un uomo che aveva tentato il suicidio. Paradossalmente l’azione coraggiosa che avrebbe fatto di un italiano un eroe ha reso un giovane straniero un fuorilegge.
Un aiuto dall’alto
Da quando è in vigore la nuova legge sulla sicurezza potrebbero succedere cose ancora peggiori: persone ricattate e ridotte in schiavitù per non perdere il permesso di soggiorno, giovani nati in Italia che non possono lavorare e studiare, lavoratori che rischiano il licenziamento e l’espulsione nell’attesa del rinnovo dei documenti, madri che non possono riconoscere i figli appena nati, malati che non vanno in ospedale per paura di essere denunciati.Alla fine Mohamed ha ottenuto il permesso di soggiorno. Di solito non serve essere eroi per averlo, ma forse in questo caso san Fanurio ha aiutato. È necessario ritrovare al più presto il buonsenso collettivo. Cominciamo a preparare il dolce.Helene Paraskeva
testo e immagine tratti da nuovi italiani in Internazionale.it
(grazie a Helene Paraskeva che ci ha dato la possibilità di pubblicare questo brano sul nostro blog)
articolo soggetto a licenza Creative Commons
(grazie a Helene Paraskeva che ci ha dato la possibilità di pubblicare questo brano sul nostro blog)
articolo soggetto a licenza Creative Commons
Ho trovato questa ricetta (un po' magica!) qui, con delle dosi piuttosto approssimative, ma seguendola vi posso assicurare che il dolce riesce molto bene (che sia merito di San Fanurio?).
Io l'ho fatto in versione plumcake, utilizzando una tortiera lunga e stretta, dai bordi alti, VerA invece l'ha preparata come dei brownies.
Ingredienti
* 2 tazze e ½ di farina + una bustina di lievito
* 1 tazza di zucchero
* 1 tazza di uvetta sultanina
* 1 bicchiere di olio d’oliva
* 1 bicchiere di vino
* 1 bicchiere di succo d’arancia
* 1 tazza di noci
* 1 tazza di mandorle
* 1 tazza si semi di sesamo (SiLviA: io non li ho trovati, quindi li ho sostituiti con dei semini di aneto, riducendo di molto la dose)
* 1 cucchiaio di cannella in polvere
* 1 cucchiaio di chiodi di garofano in polvere.
* 2 tazze e ½ di farina + una bustina di lievito
* 1 tazza di zucchero
* 1 tazza di uvetta sultanina
* 1 bicchiere di olio d’oliva
* 1 bicchiere di vino
* 1 bicchiere di succo d’arancia
* 1 tazza di noci
* 1 tazza di mandorle
* 1 tazza si semi di sesamo (SiLviA: io non li ho trovati, quindi li ho sostituiti con dei semini di aneto, riducendo di molto la dose)
* 1 cucchiaio di cannella in polvere
* 1 cucchiaio di chiodi di garofano in polvere.
Preparazione
1 Mescolate tutti gli ingredienti liquidi con lo zucchero.
2 Aggiungete alla mistura la farina, le noci, le mandorle, il sesamo, la cannella, i chiodi di garofano, l’uvetta. Mescolate bene.
3 Cospargete la torta di sesamo e cannella ed infornare a 180° per un’ora circa.
PS: forse noi potremmo chiedere a San Fanurio di farci ritrovare la costanza nello scrivere qui sul blog!
davvero bello! proverò presto.. serve addolcire certi risultati di oggi..
RispondiEliminaun bacione
nina
Oh, rieccovi!e con un bellissimo post! :)
RispondiEliminaChe post interessante, si imparano sempre un sacco di cose :)
RispondiEliminaBuona serata,
wenny
Grazie Nina, eh si... poveri noi!
RispondiEliminaCiao Giò! Grazie, ci vediamo presto!! :)
ciao Wenny, grazie mille! buona notte!
Silvia
Che bello, gustoso, interessantissimo...
RispondiEliminagrazie care!
Dovremmo organizzare una rubrica di cucina interculturale.
Il dolce lo faccio subito domani:
mi sarà utile per ritrovare la speranza, soprattutto dopo certi bei suffragi ;(
Una domanda: vino rosso?
Volevo poi chiedere a Vera: ma sei tornata a Padova o vivi a Roma?
Io mi son trasferita a Padova da qualche mese
e magari ogni tanto ti chiederei qualche informazione...
Grazie ancora
Lilly*
ciao Lilly! Grazie mille, si, sarebbe una bella idea la rubrica! :)
RispondiEliminaNoi abbiamo usato il vino bianco, anche se la ricetta non lo specifica; il colore scuretto nel nostro caso è dato dal succo d'arancia.
Per quanto riguarda PAdova ora Vera è tornata lì, ma anche io ci ho vissuto molti anni e ogni tanto ci ripasso, quindi chidici tutto quello che vuoi: una delle due ti risponderà senz'altro. Vedrai che ti piacerà viverci, è una bella città, ti conquista piano piano! Quando ci ero arrivata non mi entusiasmava, ma quando ho dovuto lasciarla mi è dispiaciuto moltissimo! Adesso mi manca molto girarla in bicicletta, andare al mercato, bere un bicchiere di vino in piazza nelle sere d'estate... mi mancano perfino il dialetto per me all'inizio incomprensibile e l'afa soffocante dell'estate!.. l'unica cosa di cui faccio molto volentieri a meno sono le zanzare!!! Quelle padovane sono le più feroci che abbia mai visto!
ciao!!
Silvia
Ciao a tutte!
RispondiEliminaLilly, siamo a tua disposizione!
Mamma mia, ma allora questa storia delle zanzare tigre è proprio vera !
RispondiElimina...E io che pensavo che la gente del posto mi prendesse in giro !
;)
In ogni caso, a proposito di ricette parallele & Padova, la prima cosa che ha attirato la mia attenzione leggendo il vostro post è che anche Sant'Antonio aiuta a ritrovare le cose, non è così?
Beh, secondo me sarebbe interessante ricercare le tradizioni della preparazione dei due dolci (perchè c'è anche un pane di Sant'Antonio, se non sbaglio) e scoprire se le due preparazioni hanno origini pagane analoghe...
o forse no, chissà !
(No, non sono un'appassionata agiografa,
ma in qualità di antropologa questo racconto del rito collegato al cibo e alla condivisione
mi interessa tantissimo...)
Grazie carissime della disponibilità!
Lilly*
Una rubrica interessante questa della Paraskeva, grazie di avermela fatta conoscere attraverso questi 4 post ^^
RispondiEliminaprego Barbara, anche a me piace moltissimo, peccato che sia finita!
RispondiEliminaSilvia