Pagine

mercoledì 6 gennaio 2010

Post color ginestra: Biscotti al mais e... Riace

Giornate terse e soleggiate, ma gelide. Mi godo gli ultimi momenti di relax prima di riprendere il lavoro e preparo dei biscotti per le colazioni di Ru. Approfitto di questo post giallo, color ginestra, per raccontarvi anche qualcosa di Riace, ma prima ecco la ricetta dei biscotti:

Ingredienti
* 200g di farina bianca * 150g di farina di mais * 1 cucchiaino di lievito in polvere * 100g di burro * 2 uova leggermente sbattute * 140g di zucchero di canna *


Preparazione
1 Setacciate la farina, la farina di mais, il lievito e un pizzico di sale in una terrina.
2 Con un cucchiaio di legno incorporate il burro a pezzetti fino ad ottenere un composto granuloso.
3 Incorporate le uova e lo zucchero di canna fino a formare una pasta morbida.
4 Suddividete la pasta in palline grandi come una noce e distribuitele sulla piastra, schiacciandole leggermente.
5 Fate cuocere i biscotti per 20-25 minuti, o comunque fino a che saranno dorati.

ricetta tratta da Dolci e BISCOTTI della collana Oggi cucino IO (Mondadori 2005)





Il centrino giallo in questa foto è tessuto a mano con del filo di ginestra, ricavato da piante spontanee e biologiche secondo le tecniche di lavorazione in uso nelle antiche comunità contadine della Calabria. Viene da Riace, lo ha regalato a mia mamma (assieme ad un altro che ha tenuto lei) una signora che ha conosciuto lì quest'estate. Adesso ce l'ho io qui in Svizzera, colora di giallo la mia mensola e mi porta un po' del sole della Calabria che ha fatto crescere i fiori di cui è fatto.

Non solo bronzi
Riace è un paesino in provincia di Reggio Calabria conosciuto in tutto il mondo per il ritrovamento nel 1972 dei famosi bronzi, ma che oggi può vantare anche molto di più: è infatti un felice esempio di integrazione, convivenza civile e rinascita di un paese che, come molti altri piccoli borghi del sud Italia, rischiava di morire per il continuo spopolamento.
Grazie alla buona volontà del sindaco di Riace Domenico Lucano, di sua moglie Pina Sgrò e di altri giovani è nata infatti nel 1999 l'associazione "Città Futura - Giuseppe Puglisi". La principale attività dell'associazione è un ecovillaggio denominato "Riace Village" che ripropone il modello di villaggio rurale basato sull'ospitalità, l'accoglienza profughi nelle case del vecchio borgo medievale abbandonate dagli emigrati a metà del '900, il recupero e le valorizzazione degli antichi mestieri artigianali che rischiavano di andare dimenticati.

È proprio l’accoglienza dei rifugiati la carta vincente di Riace: un’esperienza di reinserimento lavorativo e sociale che ha fatto crescere il paese e migliorare l’economia locale.
Per primo è stato aperto un laboratorio di tessitura grazie anche all'aiuto delle anziane dei paesi vicini, preziose custodi della tradizione locale della tessitura della ginestra, altrimenti destinata all’oblìo. Il laboratorio è diventato una scuola di tessitura per le migranti che giungono a Riace da ogni parte del mondo e che oggi mantengono in vita quest'antica arte della filatura della ginestra. Successivamente sono stati aperti laboratori per la lavorazione della ceramica e del vetro, una bottega del commercio equo e solidale, la Taverna Donna Rosa dove si preparano piatti calabresi ed etnici, un frantoio e un laboratorio delle marmellate biologiche di arance, mandarini e limoni che hanno creato nuove opportunità di lavoro per i giovani del luogo e per alcuni profughi.

La descrizione migliore di questo progetto viene forse dalle parole del sindaco di Riace, tratte dal sito di Riace Città Futura
"Quando è nata l'Associazione, la prima cosa, che abbiamo pensato, è stata quella di dar vita ad un villaggio multiculturale, dove fosse facile parlare la stessa lingua, per poter tutti insieme andare avanti. Quando abbiamo cominciato, sentivamo il bisogno di forze, energie, che venissero da fuori, che rispolverassero vecchie usanze culturali della nostra terra, le più autentiche e positive, legate all'accoglienza e all'ospitalità. E' stato un cammino felice, aiutare la gente, che, in cerca di una possibilità di cambiamento, si è trovata a passare di qua, è stato un cammino fruttuso per l'Associazione, che è cresciuta e si è ingrandita grazie a loro. Oggi siamo un centro di accoglienza per rifugiati e richedenti asilo, un'alternativa alla logica assistenziale di favore malconcesso dei CPT e, credo, un tentativo di fermare l'espansione dell'odierna società globalizzata, che richiama gli uomini a spostarsi, per le differenze sociali ed economiche, sempre più grandi fra nord e sud. Oggi spero di poter parlare la stessa lingua di questi uomini, di poter scambiare con loro qualche parola, che non sia danaro, ma diritto e dignità."
 Domenico Lucano 

4 commenti:

  1. mangiando biscotti profumati è bellissimo leggere di riace...:)

    RispondiElimina
  2. Ciao Silvia!
    Come sono allegri questi biscottini, nonchè, immagino, buonissimi.
    Inutile dire che a causa di quel centrino hai tutta la mia invidia ;)
    Buona giornata,

    wenny

    RispondiElimina

Lascia un'impronta passando di qui...