domenica 15 maggio 2011

bicchierini di cuccìa per santa Lucia (beh non proprio...)

L'ho detto tante volte che i dolci di ricotta sono i miei preferiti, quindi quando ho visto la ricetta della cuccìa siciliana sul libro dei "Calycanthi" non ho saputo resistere, anche se si tratta di un dolce preparato tradizionalmente per la festa di Santa Lucia, il 13 Dicembre! 
Il fatto poi che la sua preparazione abbia una lunga tradizione e una bella storia, la rende ancora più appetitosa ai miei occhi (e alle mie papille gustative) [un giorno mi cimenterò anche nella preparazione delle Minne di Sant'Agata, anche loro siciliane, anche loro a base di ricotta e con una bella e lunga tradizione]. 

Riporto qui la storia che ho trovato su La cucina di Calycanthus, così la potete leggere anche voi e ingolosirvi.
La cuccìa è un dolce che in Sicilia si prepara esclusivamente per Santa Lucia, il 13 dicembre. Come per quasi tutto, in Sicilia ne esistono svariate versioni che cambiano da città a città (oltre che da famiglia a famiglia), ma è soprattutto a Palermo e a Siracusa che la tradizione è sentita. A Palermo infatti sarebbe arrivata, secondo la leggenda proprio la notte tra il 12 e 13 dicembre di un anno di carestia del ’600 spagnolo, una nave carica di grano (vale a dire di salvezza…) ed è proprio il grano l’ingrediente principale e festeggiato nella cuccìa, assieme ai canditi e alla ricotta.
A Siracusa la faccenda, se possibile, è ancora più seria perché Santa Lucia che lì nacque, è sì patrona della città, ma non ci “abita” più poiché è stata rapita (in termini reliquiari) da pirati bizantini o veneziani e portata in laguna, dove ancora sta in una chiesa a lei dedicata, tutta bianca, proprio vicino alla stazione ferroviaria di Venezia-Santa-Lucia.
Forse per questo Santa Lucia è molto amata anche nel Triveneto, a Verona in particolare, ma anche nella bergamasca, dove tradizionalmente la notte fra il 12 e 13 dicembre porta dolci e ragali ai bambini.

Ingredienti (per 4-6 bicchierini)
* 400g di grano già cotto (io ho usato quello precotto per dolci, altrimenti lo si deve mettere in ammollo per due giorni cambiando l’acqua 2 volte al giorno)
* 200g di ricotta (io ho usato ricotta di mucca, ma quella di pecora sarebbe ancora meglio)
* 2 cucchiai di zucchero (il mio era di canna fair trade)
* canditi a piacere
* cioccolato fondente grattugiato a piacere

stoccu+cuccia
cuccìa siciliana



Preparazione
1 Se non disponete di quello precotto, tenete il grano in ammollo per 2 giorni cambiando l’acqua, quindi cuocetelo a fuoco basso in acqua leggermente salata per circa 3 ore. Una volta cotto scolatelo con molta cura e tenetelo da parte.

2 Montate la ricotta con le fruste elettriche assieme allo zucchero fino ad ottenere una crema molto leggera, quindi passatela al setaccio e unite prima i canditi, quindi il grano. 

3 Rimpite i bicchierini alternando strati di cioccolato e decorate a piacere. Lasciate riposare in frigo un paio di ore prima di servire.

Nota: esistono diverse versioni della cuccia: in tutte c'è il grano, in alcune la ricotta, in altre la crema di latte o la crema di giallo d'uovo, ma tutte sono dedicate a santa Lucia e si confezionano tradizionalmenteper la festa del 13 Dicembre.

ricetta tratta da la cucina Siciliana di Maria Teresa Di Marco, Marie Cécile Ferré
e Maurizio Maurizi (ovvero i Calycanti) - Guido Tommasi Editore 





Francesca sul suo blog ha deciso di "organizzare" una festa ispirata alle boccate di libertà e al profumo del gelsomino, raccogliendo post che parlano di questo fiore (ricette, pensieri, tè...). Lo spunto per questa idea è la notizia apparsa in questi giorni sui giornali che le autorità cinesi hanno deciso di bandire questo fiore (molto usato in Cina), diventato simbolo delle rivolte in Tunisia, come atto preventivo, insieme al Festival del gelsomino che si tiene ad Hengxia.
Lo scopo è sostenere i simboli "sovversivi" come quelli dell'amore e della natura e per inneggiare al meraviglioso tè al gelsomino, sperando che la sua lunga tradizione in Cina non scompaia. Mi sembra un'idea molto carina, anche se non so ancora bene se/come potrò partecipare, ma la segnalo volentieri qui sul blog!

sabato 7 maggio 2011

Plumcake di carote e ricotta

Domenica scorsa scrivevo così, ad incipit di questa ricetta:

Chiamatemi millebozze, come fa SiLviA. Questa torta risale a mesi fa ormai, avevo promesso che l'avrei pubblicata appena fatta! :)
Sono stravolta dalla stanchezza, ma il sole fuori mi aspetta, mi sta chiamando insistente. Oggi, dopo una settimana di intenso lavoro, senza orari, mi prendo una pausa (è anche la festa dei lavoratori!). Sono quasi pronta per una bella pedalata sui colli, e poi ci aspetta la grigliata famigliare dagli zii. Nel pomeriggio, spaparanzata al sole in giardino, crollerò in un sonno profondo! Ah! Non vedo l'ora!
Ru è ripartito da poco e già sembra passato un secolo, tanto c'è stato in questi giorni da fare. SiLviA verrà tra pochi giorni e, lavoro permettendo, cercheremo di fare una bella gita-reportage, come l'anno scorso.

La mia pedalata sui colli poteva costarmi molto cara, perché, per una congiutura astrale sfavorevole, mi sono scontrata con un insetto pungente, non identificato, che mi ha fatto perdere il controllo della bicicletta, e stramazzare al suolo, con conseguenti escoriazioni ematomi e frattura costale! Che dolore!
Oggi c'è ancora un sole splendente, e nonostante non possa risalire in bici, per prudenza e per sofferenza, me lo godo lo stesso, e ci rido su. 

Buon weekend a tutti!



plumcake carote&ricotta
Ingredienti per 9 tortine

140g farina

50g burro

200g carote

100g ricotta

100g zucchero

1 uovo

la scorza di un limone

8g di lievito per dolci

zucchero a velo e poco succo di
limone per la glassa

1 Pulite le carote, tagliatele a pezzetti e cuocetele in acqua per circa 15 minuti.

2 Fate sciogliere il burro a bagnomaria e frullate le carote insieme al burro.

3 Sbattete l'uovo con lo zucchero e unite la farina setacciata con il levito, poi la crema di carote/burro, e infine la ricotta e la scorza grattugiata di un limone. Mescolate bene per fare un composto omogeneo e mettete negli stampini da muffins.

4 Cuocete a 180° per circa 18-20 minuti.

5 Fate raffreddare e rifinite con una glassa fatta con zucchero a velo e succo di limone. Ah, se sostituite il limone con un'arancia verranno, se possibile, ancora più dolci e delicate!

Tratto da Tortine di carote e ricotta di K-kitchen.

domenica 1 maggio 2011

pasta con i vrocculi arriminati

Mio papà mi ha regalato il libro dei "Calycanti" la cucina Siciliana: il bello è che me lo comprato senza sapere che fosse degli autori de La cucina di Calycanthus e senza sapere che io fossi una lettrice del loro blog... Semplicemente vedendolo in libreria ha pensato che potesse piacermi: e non si sbagliava!
Ho voluto subito provare una loro ricetta e ve la riporto qui sotto.





Pasta con i vrocculi arriminati
pasta con i vrocculi arriminati
Ingredienti
* bucatini
* 1 cavolfiore
* 1 cipolla
* 2 spicchi d'aglio
* 3 filetti di acciughe sottosale
* 50g di pinoli
* 50g di uva passa
* 1 bustina di zafferano o 3-4 filamenti
* olio extravergine d'oliva
* sale


Preparazione
1 Tagliate le cime del cavolfiore, lavatele con cura e sbollentatele qualche minuto in abbondante acqua salata. Scolate con una schiumarola quando son ben al dente conservando interamente l'acqua di cottura.
2 Tritate finemente la cipolla e fatela imbiondire con qualche cucchiaio di olio extravergine d'oliva in una padella larga, unite i filetti di acciuga dissalati, l'uvetta rinvenuta in acqua, i pinoli, lo zafferano e infine il cavolfiore a pezzi e lasciate cuocere coperto a fuoco dolce con mezza tazza d'acqua di cottura del cavolfiore.
3 Nel frattempo cuocete la pasta nell'acqua di cottura rimanente, scolate ben al dente e versate nella pentola con il condimento, rimestate bene (vale a dire arriminate) e servite.

ricetta tratta da la cucina Siciliana di Maria Teresa Di Marco, Marie Cécile Ferré
e Maurizio Maurizi (ovvero i Calycanti) - Guido Tommasi Editore



Anche il cielo inquieto della Svizzera - pieno di nuvole pesanti, sprazzi di sole e temporali improvvisi - sembrava riflettere il mio umore di questi giorni: per fortuna ho trovato un ombrello (o forse una mano amata...) per ripararmi. 
Copio qui sotto questa poesia che ho letto sul blog di Nina, spero che lei non me ne vorrà...
Buona settimana a tutti!
Guarda non chiedo molto,
solamente la tua mano, tenerla
come una piccola rana che così dorme contenta.

[...]


io la tesso nell’aria, ordendo ogni dito

e la pesca setosa della palma
e il dorso, questo paese d’alberi azzurri.
Così la prendo e la sostengo, come
se da ciò dipendesse
moltissimo del mondo,
il succedersi delle stagioni,
il canto dei galli, l’amore degli uomini.
(J. Cortazar)

i più cucinati della settimana

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  • quel che non strangola... ingrassa! (zia laura)
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  • the most important thing is to enjoy life - to be happy - that's all that matters (Audrey Hepburn)
  • ho imparato tante cose qui... non solo a cucinare, ma una ricetta molto più importante: ho imparato a vivere. Ho imparato ad essere qualcosa di questo mondo che ci circonda, senza stare lì in disparte a guardare... (dal film Sabrina)
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gocce di rugiada

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  • chi semina raccoglie
  • chi si ferma è perduto
  • tutto il mondo è paese
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  • aiutati che il ciel t'aiuta
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  • cuor contento ciel l'aiuta!
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  • chi si accontenta, gode!
  • sursum corda!