giovedì 24 giugno 2010

torta sarda con ricotta e limone (by Cavoletto)

Questo fine settimana (sciopero permettendo) torno in Italia a trovare mia mamma, ma mi dispiace lasciare quissù Ru da solo con tutto il lavoro che ha da fare, allora ho voluto preparargli un po' di leccornie per dargli la carica! Dopo la marmellata di fragole, ho pensato a questa torta tratta dal blog di Cavoletto. Ad essere sincera, avrei tanto voluto preparare la torta in barattolo della cucina di Calycantus, ma non avevo un barattolo adatto, quindi la rimando a tempi migliori: questa torta è forse meno scenografica, ma di sicuro altrettanto buona e semplice (quanto mi piacciono i dolci di ricotta!?).

Ingredienti

* 300g di farina  * 300g di zucchero * 300g di ricotta di pecora * 3 uova * 1 limone * 1 bustina di lievito per dolci * zucchero a velo per spolverare


torta sarda

Preparazione
1 Con una forchetta, lavorare la ricotta e lo zucchero in modo da ottenere una crema.

2 Aggiungere i tuorli (tenere gli albumi da parte), la buccia grattugiata del limone, poi la farina e il lievito.

3 Montare gli albumi a neve e incorporare anche quelli. Versare il tutto in una teglia a cerniera di 22cm (o in uno stampo da plum cake) e infornare per circa 40 minuti a 180°C finché la torta sia dorata e che, infilandoci uno stecchino, esca asciutto. Se vi piace, quando sarà fredda, spolveratela con un po’ di zucchero a velo. 

Io qui in Svizzera non ho trovato la ricotta di pecora, quindi ho usato una ricotta fresca di mucca e ho aggiunto un vasetto di yogurt di pecora naturale biologico per dare un po' di sapore e ho messo un uovo in meno.

sabato 19 giugno 2010

marmellata di fragole e timo

Quest'anno le continue piogge non mi hanno permesso ancora di andare al campo di fragole per raccoglierle, allora oggi mi sono decisa ad andare almeno al piccolo negozio dove i proprietari del campo vendono le fragole raccolte da loro.
Non sarà divertente allo stesso modo, ma almeno mi sono tolta la voglia di fragole che ormai mi perseguita da settimane. Ne ho prese un kg e di circa metà  ho fatto questa marmellata. L'idea dell'abbinamento fragole-timo mi è venuta da lavanda in terrazza, cambiando un po' le dosi, l'ho preparata seguendo più o meno la sua ricetta.


fragole+timo 

Ingredienti(2 vasetti):

* 500g di fragole

* qualche rametto di timo fresco

* il succo di un limone

* 250g di zucchero






Preparazione 

1 Lavate bene le fragole, eliminando  il picciolo, asciugatele e tagliartele in quattro parti; sistematele in un recipiente con lo zucchero e il succo di limone. Lasciate riposare in frigo per qualche ora.

fragole+timo2 Versate tutto in una pentola e portate ad ebollizione, quindi abbassate la fiamma al minimo e continuate la cottura mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno per circa 30 minuti. Aggiungete le foglioline di timo. 

3 Nel frattempo mettete i vasetti e i tappi in una pentola alta e riempitela d'acqua fredda fino a ricoprirli. Mettete la pentola sul fuoco e portate a ebollizione,  abbassate la fiamma e lasciate bollire per una ventina di minuti: questo servirà a sterilizzarli. Lasciate raffreddare l'acqua e quindi estrete i vasetti.


4 Quando la marmellata sarà pronta versatela ancora calda nei vasetti, tappateli e capovolgeteli.

fragole+timo



Un trucco per rendere le marmellate fatte in casa più dense è aggiungere una mela: le mele sono ricche di pectina e renderanno la vostra conserva meno liquida.















giovedì 17 giugno 2010

Kolokithopita (tortina greca di zucchine) e tanta pioggia

[...]
Acqua che non si aspetta
altro che benedetta
Acqua che porta male sale
dalle scale sale senza sale
Acqua che spacca il monte
che affonda terra e ponte

Ma la moglie di Anselmo
sta sognando del mare
Quando ingorga gli anfratti
si ritira e risale
E il lenzuolo si gonfia
sul cavo dell'onda e la lotta si fa
scivolosa e profonda
Acqua di spilli fitti dal cielo e dai soffitti
Acqua per fotografie
Per cercare complici da maledire
Acqua che stringe i fianchi
Tonnara dei passanti

Oltre il muro di vetri
si risveglia la vita
Che si prende per mano
A battaglia finita
Come fa questo amore
che dall'ansia di perdersi
Ha avuto in un giorno
la certezza di aversi

Acqua che ha fatto sera
che adesso si ritira
Passa sfila tra la gente
come un innocente
che non c'entra niente
Fredda come un dolore
dolcenera senza cuore

E la moglie di Anselmo
sente l'acqua che scende
Da vestiti incollati
da ogni gelo di pelle
Nel suo tram scollegato
da ogni distanza
Nel bel mezzo del tempo
che adesso le avanza
Così fu quell'amore
dal mancato finale
Così splendido e vero
da potervi ingannare

 Dolcenera, Fabrizio De André 1996


Quando piove così tanto e sono chiusa in casa a guardare le gocce sui vetri, mi viene sempre in mente l'acqua di spilli fitti dal cielo e dai soffitti di questa canzone e mi ritrovo a canticchiarla...

Avevo in progetto un po' di piatti freddi, estivi, ma visto il clima, ho optato per questa ricetta, sempre estiva negli ingredienti, ma da mangiare calda, rintanati nel proprio guscio all'asciutto!

Ingredienti
per la pasta:
300g di farina * 1 tazzina d'olio * 1 tazza d'acqua tiepida * 1 cucchiaino di sale
per il ripieno:
3 zucchine * 1 cipolla tritata * 200g di feta * 2 cucchiai di pan grattato * 1 tazza di formaggio grattuggiato * 2 uova sbattute * sale & pepe * olio

tortina greca di zucchine


Preparazione
1 Versate la farina in una scodella e versatevi sopra l'olio, il sale e l'acqua. Impastate gli ingredienti fino ad ottenere una pasta morbida e dividerla in piccole palline, una per ciacuna sfogli che si vuole ottenere. Stendete ciascuna sfoglia con il mattarello su una spianatoia infarinata.

2 Affettate sottilmente le zucchine, mettetele in un tegame con la cipolla e cuocetele fino a ridurre tutta l'acqua. Mescolate il composto con il resto degli ingredienti. 

3 Stendete la metà delle sfoglie su una teglia unta, ungendo bene anche ciascuna sfoglia.

4 Versate il composto sulle sfoglie e finire con le sfoglie restanti, ben unte. Infornate a 200ºC per circa 45 minuti.

 ricetta tratta (e riadattata) da "300 ricette tradizionali della cucina greca",
Atene Summer Dreams editions

martedì 15 giugno 2010

Le ciambelline ubriache (e vagabonde!)

Domenica di pioggia e temporali sia in Svizzera che a Padova. Abbiamo passato un po' di tempo a chiacchierare su skype e mentre parlavamo ci siamo imbattute in questi bellissimi biscottini preparati da Alex e abbiamo deciso di prepararli insieme, rispolverando la nostra antica tradizione delle ricette parallele! Io ho usato il vino rosso, VerA quello bianco e li abbiamo preparati passo passo insieme, consultandoci sulle dosi e sulla consistenza!
Il bello di questa ricetta è che pare avere una sua vita indipendente e vagabondare per i blog: infatti questi biscotti sono stati preparati prima da Sa-kyokoo nel lontano 2003, la ricetta è poi stata recentemente rispolverata dalla Gatteria e quindi è finita sul blog di Alex, per poi arrivare qui da noi!

ciambelle al vino

Ingredienti

* 1 bicchiere di olio extra vergine
* 1 bicchiere di vino (rosso o bianco - SiLviA: rosso, VerA: bianco)
* 1 bicchiere di zucchero
* 1/2 bustina di lievito
* farina quanto basta
* semi di finocchio (o di anice) - per la versione rustica
* zucchero per guarnire








Preparazione
1 In una ciotola capiente versare l’olio, il vino e lo zucchero. Dare una girata e aggiungere poi la farina setacciata e il lievito, un po’ alla volta, prima girando con una forchetta e poi, quando l’impasto diventa un po’ più consistente, impastandolo leggermente con le mani. L’impasto non deve diventare duro, ma simile a quello degli gnocchi, non deve attaccare al piano, ma deve restare “unto” e morbido fra le dita.
SiLviA: a me sono bastati una decina di cucchiai grandi (tipo mestolo da insalata) di farina, VerA: io invece ho aggiunto decine di cucchiai da minestra, e ho perso il conto! Saranno stati almeno 50!

2 A questo punto, staccarne dei piccoli pezzi e farne dei rotolini. Unire le estremità del rotolino formando una piccola ciambella. Passare le ciambelline sullo zucchero da un lato e poggiarle sulla placca del forno con il lato zuccherato verso l’alto.

ciambelle ubriche

3 Infornarle a 140°C per circa 20-30 minuti (SiLviA: noi li abbiamo tenuti anche 40 minuti, ma credo dipenda dal forno, per controllare che siano cotti, fate la prova dello stuzzicadenti! VerA: mentre i miei biscotti completavano la loro cottura una tromba d'aria si è abbattuta su Padova e siamo rimasti senza luce oltre ad aver ingaggiato una lotta impari contro il vento che stava per portarsi via le tende da sole! Quindi ho anche perso il conto dei minuti di cottura, oltre che dei cucchiai di farina! Che avventura!!!). Non devono risultare troppo dorate. Lasciarle asciugare bene. Rimangono belle croccanti se conservate in una scatola di latta.






Approfittiamo poi di questo post per farvi sapere che sono finalmente arrivate le CartoNine: le cartoline firmate da Nina (e anche da Francesca) con i suoi bellissimi disegni!

Qui trovate tutti i dettagli su come ordinarle (o vincerle)!











lunedì 7 giugno 2010

Agliata di polpo e poesia

Sabato di sole, ma anche di lavoro... e tanta voglia di mare che cerco di sopperire con la mente e nel piatto...Buona settimana a tutti!

El Mar
Màs allà de estos barrotes inùtiles, el mar que de verdad no sabe que està circunscrito, y no lo reconoce,cantando. Su impetu es amargo, su canto es estruendo. Se espuma revolucionaria me cuenta y estalla, me cuenta y se desploma, me llama y ya se fue.
Il Mare
Oltre a queste inutili sbarre, il mare che davvero non sa di essere circoscritto, e non lo ammette, canta. Il suo impeto è amaro, il suo canto è fragore. La sua schiuma rivoluzionaria mi racconta ed esplode, mi racconta e crolla, mi chiama e se n'è già andata.
Pablo Neruda



Agliata di Polpo
dell'Osteria Macchiavello di Alghero (Sassari)

Ingredienti per 2
* 1 polpo
* 500g di pomodori maturi
* 2 pomodorini secchi
* 5-6 spicchi d'aglio
* un po' di prezzemolo
* 1 cucchiaio di aceto
* olio extravergine d'oliva
* sale
* un po' di peperoncino


Preparazione
1 Pulite accuratamente il polpo (qui il libro riporta una descrizione dettagliata di come fare, un po' macabra, quindi la tralascio!), mettetelo in una casseruola piena d'acqua e cuocetelo a fuoco moderato per circa un'ora e mezza (basta circa mezz'ora in pentola a pressione). Fatelo raffreddare nella stessa acqua di bollitura, scolatelo e tagliatelo a rondelle.

2 Mentre il polpo cuoce, preparate un trito con l'aglio e il pomodoro secco e fatelo rosolare per una decina di minuti con l'olio. Unite l'aceto e portate ad ebollizione finché evapora.

agliata di polpo


3 Incorporate i pomodori spellati, privati dei semi e passati (io li ho solo tagliati a fettine perché mi piacciono di più, anche perché i pomodori qui in Svizzera non sono troppo succosi) e cuocete a fuoco lento girando di tanto in tanto.

4 A cottura ultimata mescolate la salsa con il polpo, aggiustate il sale, insaporite con il peperoncino e guarnite con il prezzemolo tritato. Potete consumare la pietanza tiepida o, preferibilmente fredda.


ricetta tratta (ma con le dosi riadattate) dal libro
"Il pesce - 600 piatti di mare (in Ricette di Osterie d'Italia)"
Slow Food Editore, 2004

PS: questo polpo che uscito dalla pentola pressione sembrava un po' un mostro marino! 




venerdì 4 giugno 2010

buridda di seppie

Anche questa settimana ho trovato i piselli freschi, così mi sono messa a cercare una ricetta per prepararli con le seppie e mi sono imbattuta in un tipico piatto ligure: la buridda.  La buridda è un piatto a base di molluschi in umido con le verdure: non l'ho mai assaggiato e quindi non so bene come debba venire; comunque il mio risultato mi ha soddisfatta molto. Lo abbiamo mangiato con il cucchiaio ed il pane dentro ad un piatto fondo, ma penso che potrebbe stare molto bene anche con la polenta.
Ho tratto la ricetta da qui, anche se ho riadattato le dosi.

 Ingredienti
* 6 seppie medie
* 3 pomodori maturi
* 400g di piselli
* qualche pistillo di zafferano
* 1 cipolla
* 2 spicchi d'aglio
* 1 acciuga sotto sale
* un po' di prezzemolo
* mezzo bicchiere di vino bianco
* olio extra vergine di oliva


Preparazione
1 Pulite le seppie, tagliatele a striscioline e rosolatele in una padella insieme all'aglio, la cipolla tritata e un'acciuga sotto sale (dissalatela prima sotto l'acqua per qualche minuto). 

2 Aggiungete i pomodori tagliati a fettine, il vino bianco e qualche pistillo di zafferano, incoperchiate e cuocete per circa un'ora (finché le seppie non siano abbastanza tenere; io per accorciare i tempi ho usato la pentola a pressione).

3 Aggiungete i piselli, aggiustate di sale pepe e cuocete per altri 20 minuti sempre con il coperchio. Prima di servire, aggiungete un po' di prezzemolo.

buridda con le seppie




In un raptus di voglia di novità ho pensato di fare un nuovo header per il blog: mi piacerebbe molto imparare il linguaggio html seriamente per poter personalizzare il blog il più possibile, ma il tempo è sempre poco... volevo ringraziare Amanda, la proprietaria del sito kevinandamanda.com, per i bellissimi font che mette a disposizione di tutti e con i quali ho fatto il nuovo header.







I get the cutest scrapbooking fonts at Free Scrapbook Fonts! kevinandamanda.com/fonts            I get the cutest handwriting fonts at Fonts for Peas! kevinandamanda.com/fonts





mercoledì 2 giugno 2010

Centrifuga tricolore


Ci stiamo avviando a larghi passi verso l'estate. Le giornate sono sempre più lunghe, il giardino è rigoglioso e fiorito in un tripudio di colori. E finalmente sono arrivate le fragole, le ciliegie, il melone!

Vi propongo una bevanda sana, nutriente e dissetante: una centrifuga di mela verde, banana e fragola, da bere possibilmente spaparanzati in mezzo all'erba o sotto un portico circondato di fronde ombrose.

Ingredienti per 2 persone

1 mela verde | 2 banane piccole e mature | una decina di fragole | il succo di mezzo limone

Frullate tutto e bevete/mangiate con un cucchiaino lungo e slanciato ;)

i più cucinati della settimana

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gocce di rugiada

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  • chi si ferma è perduto
  • tutto il mondo è paese
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