martedì 29 settembre 2009

Risotto with chinese chives: an international recipe

Hong, il mio collega cinese, ci ha omaggiato di una tonnellata di questi chives o leeks raccolti nel suo orto. Freschissimi e profumatissimi. A vederli assomigliano molto all'erba cipollina, anche se sono più grandi e carnosi. Appartengono alla famiglia della cipolla e dell'aglio e hanno un sapore molto delicato, simile al cipollotto, anche se non ho assaggiato il bulbo, perché i cinesi, a quanto pare, ne mangiano solo le foglie.

Ho deciso che fossero l'accompagnamento ideale per un risotto.

Ingredienti per 2 persone

* 160 g di riso Arborio
* olio evo
* parmigiano grattugiato a scaglie
* chives o leeks (che vengono tradotti, rispettivamente, erba cipollina e porri, ma non sono nessuna delle due cose)
* sale, pepe, brodo vegetale

Seguire il procedimento classico per preparare il risotto, aggiungendo, a metà cottura, gli ingredienti del momento!

in english

A week ago, Hong, my cinese colleague, gave me and the other people in lab, a great deal of chives or leeks grown up in his vegetable garden. Very fresh and fragrant. They look like what in Italy we call erba cipollina, even if they are bigger and pulpier. They are a member of onion and garlic's family and have a soft taste, similar to which of green onion. Actually I have not tasted the bulb, because, apparently, chinese people eat only the leaves. I decided they were perfect for a risotto.

Ingredients for 2 people

* 160 g of riso Arborio
* extravirgin olive oil
* chips of parmigiano
* chives or leeks
* salt, pepper, vegetable broth

The procedure is the same for every other risotto, except for the ingredients you decide to use to make it special every other time!

domenica 27 settembre 2009

Sardine gratinate al timo e peperoncino

Finalmente domenica! E finalmente una domenica a casa in tranquillità dopo più di un mese che praticamente non succedeva... e a dire il vero non succederà più di nuovo per il prossimo mese!
Avevo proprio voglia di preparare un pranzetto domenicale come si deve: ieri al banco del pesce ho visto delle sardine davvero "paffute" e non ho saputo resistere, anche se non sapevo bene come prepararle! Come al solito non è stato facile ordinarle, ma questa volta la colpa non era (solo) del mio scarso tedesco: avevano perfino scambiato i cartellini delle alici (Sardellen) e delle sardine (Sardinen) per rendere il tutto più difficile!

Alla fine le ho preparate inventandomi una ricetta ad hoc, prendendo spunto da qualche piatto che avevo già preparato e aggiungendo un po' di fantasia: il risultato era davvero ottimo, quindi i miei sforzi linguistici sono stati premiati!



Ingredienti

* 10 sardine grandi

* pangrattato

* sale

* qualche cucchiaio di peperoncino in polvere

* qualche rametto di timo

* olio extravergine


Preparazione

1 Aprite le sardine a libro e pulitele, eliminando la testa, la lisca e le interiora e stando attenti a non romperle.

2 Mescolate in una tazza il pangrattato con il timo, il peperoncino, il sale e un po' d'olio.

3 Passate le sardine in questa panatura.

4 Preriscaldate il forno a 180° e cuocete le alici per 15 minuti.



Visto che io e VerA avevamo espresso il proposito di tradurre i post almeno in inglese, ecco che inizio subito, anche se non so se riuscirò a farlo tanto spesso... che fatica parlare di cucina in altre lingue!


in english:
Finally sunday! And finally a sunday at home, relaxing, after more then one month that it didn't happen... and actually it won't happen also in the next month!
I really wanted to cook a proper sunday meal: yesterday at the fish stand I saw some really "fat" sardines and I couldn't resist, even if I didn't know yet how to cook them!
As usually ordering them was not easy, but this time not (only) because of my poor german: they swapped the label of anchovies (Sardellen) with the one of sardines (Sardinen), in order to complicate my life!

At the end I invented an ad hoc recipe
, inspired by some old dish and using my fantasy: the result was really good, all my linguistic efforts have been recompensed!

Ingredients
*
10 sardines * breadcrumbs * salt * chili powder: 1 spoon * thyme * extra virgin olive oil

Procedure
1 Gut the sardines, removing the heads, the fishbone and the entrails.
2 Blend the breadcrumbs, the thyme leaves, the chili and the salt. Add the oil to obtain a wet compound.
3 Bread the fish with these compound.
4 Ovenbake for 10 minutes at 180ºC.



Piccolo glossario culinario multilingue (I - DE - EN):

interiora/frattaglie, f. plur. = die Innereien, f. p. = entrails, n. plur.
lisca, f. =
die Fischgräte, f. = fishbone, n.
pangrattato, m. = der Brösel, m. =
breadcrumbs, n. (plural)
pulire (sventrare) il pesce = ausnehmen den Fish = to gut the fish
timo, m. = der Thymian, m. = thyme, n.

(che glossario macabro oggi!)

venerdì 25 settembre 2009

Risotto alla Norma

Raccolgo qui l'invito di La mercante di spezie e propongo ai miei ospiti una rivisitazione della famosa pasta alla Norma.

* 400 g di riso Arborio

* 250 g di pomodorini Piccadilly

* 1 melanzana

* ricotta salata semistagionata

* 1 spicchio di aglio

* brodo vegetale

* olio extravergine

* sale

* zucchero

* timo

1 Candite in forno i pomodorini con olio sale zucchero e basilico fresco. Una volta pronti, teneteli da parte.

2 Riducete la melanzana in concassè fritto, fatto asciugare dall'eccesso di olio su carta cucina, e tenuto in caldo. (Un grazie speciale a Renata, siciliana doc, per questo delicato passaggio!).

3 In una pentola versate un po' di olio insieme ad uno spicchio d'aglio, fatto rosolare e tolto, aggiungete il riso e fatelo tostare bene. Versate il brodo bollente, poco alla volta. A metà cottura, aggiungete la metà delle melanzane e dei pomodorini, e mantecate con un po' della ricotta dura e un filo di olio.

4 Servite aggiungendo ancora un po' di melanzane pomodorini e, sopra ad ogni piatto, altra ricotta salata.

P.S. Ringrazio Renata e Sara per l'aiuto alla realizzazione e perché, si sa, mangiare in compagnia rende i piatti davvero speciali!

in english:

This is a recipe suggested by La mercante di spezie that I proposed to my guests as a variation of the famous pasta alla Norma.

* 400 g of riso Arborio * 250 g of Piccadilly tomatoes * 1 eggplant
* ricotta salata middle-mature (I'm not sure about this definition) * 1 clove of garlic * 1 l of vegetable broth * extravirgin olive oil * salt * sugar * thyme or basil

Cook the tomatoes in the oven with oil salt sugar and fresh basil.
Wash the eggplant and cut it in little cubes. Fry them in extravirgin olive oil and then dry them with blotting paper. (A special thank you to Renata, siciliana
doc, for her help!).
Toast the rise in a soup pot with a little bit of oil, where you have roast the clove of garlic. Add the boiling brode little by little. After about 10 minutes add half of eggplant, tomatoes and ricotta with a bit of oil.
Dish adding, on every plate, the rest of eggplant, tomatoes and ricotta.
P.S. Thank you to Renata and Sara for their help and cause eating together makes food really special!

martedì 22 settembre 2009

Boston - Massachussets

Oggi è l'equinozio d'autunno, il primo giorno di una nuova stagione. Lo voglio festeggiare con l'aggiornamento del mio diario di viaggio, dato che sono rimasta un po' indietro!

Era il primo weekend di settembre quando son partita per Boston, in modo un po' rocambolesco, alle 5 di mattina. Avevo cercato il modo di andare in aeroporto con una sorta di pulmino-shuttle, in modo da ridurre i costi, e avevo scritto a una compagnia di taxi, trovata su internet (qui si fa tutto via mail, o quasi). Tutto ok, appuntamento sotto casa alle 5 a.m.

Alle 5 meno 5 minuti io ero giù, pronta con la mia valigetta. Ma del taxi nessuna traccia. Diciamo che avevo un brutto presentimento. Aspetta che ti aspetta arrivano le 5.15... Ok che bisogna aver pazienza, ma in genere i taxi arrivano puntuali, soprattutto se hai concordato l'orario, soprattutto alle 5 di mattina con le strade deserte! A questo punto ho chiamato il tizio, ma il numero era inesistente! Ok, passiamo al piano B! Per fortuna avevo altri 2 numeri di taxi, e ho chiamato la Yellow Cab! Dovevo farlo subito, senza esitazioni, anche solo per il fatto di salire su un meraviglioso taxi giallo zucca!!!!!!!! È arrivato in 15 secondi e via verso l'aeroporto! Tutto liscio, tutto perfetto. Voli in orario, anzi, in anticipo, alba favolosa sorvolando Manhattan!


All'arrivo a Boston ho preso la metro in direzione outbound per raggiungere la casa dove io e Marta avremmo alloggiato. E anche qui, tutto liscio! La metro di Boston è davvero organizzatissima ed efficientissima! I tratti "periferici" sono in superficie, quindi si può ammirare la città, i suoi quartieri residenziali molto chic, il verde, l'acqua che la circonda, popolata da cigni e canottieri. Al tramonto la luce riflessa è calda e dorata, come la città.

Io e Marta avevamo una missione: fotografare! E i soggetti non sono certo mancati. Harvard Square era popolata di artisti di strada, musicisti, strani giocolieri e poco più in là, di assidui giocatori di scacchi, seduti ai tavolini bianchi e neri di un bistrot. I cortili della più prestigiosa università d'America, erano animati da ragazzi seduti a chiacchierare, leggere o prendere gli ultimi raggi del sole di fine estate.



La sera a North End, il quartiere italiano, è più che mai viva! Ad ogni angolo ristoranti e pasticcerie, e gente in coda ordinata (americani!) per i piu' famosi cannoli di Boston.
Ci siamo sentite un po' a casa, è stato bello. Lungo il marciapiede, sedute ad un tavolino, due signore chiacchieravano in italiano. Quale migliore occasione per chiedere loro informazioni su dove mangiare un buon cibo nostrano?!
E quindi, su consiglio di Pina, che ringraziamo, ci siamo concesse una cenetta di pesce alla Trattoria il Panino. Insalata di polpo e pepata di cozze, spaghetti alle vongole, buon pane e olio extravergine d'oliva!



La nostra gita fotografica è quindi proseguita nel Financial District e poi sulla baia, fino all'Institute of Contemporary Art. Tappa obbligata per un pranzo informale The Barking Crabs: sotto un tendone affacciato sull'acqua, abbiamo mangiato la meravigliosa clam chowder e gigantesche chele di granchio!




Per le strade della vecchia Boston, a Beacon Hill e dintorni, complice il freddo, abbiamo sorseggiato un buon té in un colorato e affollato bistrot per poi tornare verso casa, scalfite da un vento autunnale, pungente. Quella sera l'aria è cambiata ed è diventato freddo, l'autunno si è affacciato alla finestra dell'estate e l'ha salutata.






Ultima tappa il Museum of Fine Arts. E poi di nuovo in viaggio verso la Virginia, progettando una nuova avventura...




la vostra inviata da Charlottesville, VA

In english...

With this post I would start to translate everything I write in english. I apologize with you for every mistake I will do!

Today is the autumnal equinox, the first day of a new season.
I want to celebrate it updating my travel book.
It was the first weekend of September when I left my home to Boston at 5 am. But the taxi I had reserved didn't arrive, so I had to call another one to catch my flight. By that moment everything was ok, perfect! And I could admire the dawn flying on Manhattan.

When I arrived in Boston, I caught the subway to reach the apartment where I and Marta stayed in those days. Public transportation in Boston is very efficient and going "outbound" the subway emerges so you can see the streets, the chic residential districts, the parks, the water all around the city, populated by swans and rowers. Sunset light reflected by water is warm and golden, like this city.

Marta and I had a mission: take pictures! And subjects didn't fail.
Harvard Square was plenty of street artists, musicians, funny jogglers and regular chess players, sitting on black and white little tables of a bistrot. Boys and girls all around Harvard gardens were having conversations, reading, or just taking the sun of this summer end.

The night at North End, little Italy, is plenty of life! Everywhere restaurants and cake shops where people wait a long line to the most popular cannoli in Boston. It was nice hearing those familiar sounds and our language, once again, so far from home. We asked two kind italian ladies where having a good italian dinner. So, here we are eating very good italian fish dishes at Trattoria il Panino.

Our photography adventure went on the Financial District and then on the harbour, forward the Institute of Contemporary Art. And for an informal lunch we stopped at The Barking Crabs: under a round top on the water, we ate a delicious clam chowder and king crabs!

Along the old Boston streets, at Beacon Hill and around there, it was quite cold, it was already autumn. So we sipped a hot tea in a coloured bistrot and then we came back home, scratched by a bitter wind.

Last stage the Museum of Fine Arts. And then again on trip forwards Virginia, planning a new adventure...

venerdì 18 settembre 2009

Polpettine di alici al peperoncino fresco della cucina di Calycanthus

Post un po' vecchio:

Tornando dalla conferenza ad Heidelberg ho avuto la strana sensazione, avvicinandomi alla Svizzera, di sentirmi di nuovo a casa... sentire il tedesco dei passeggeri del treno che pian piano diventava svizzero, mi dava una sensazione di familiarità davvero strana... Non è sempre stato così, all'inizio la Svizzera mi sembrava un posto nuovo e diverso, ma ora credo di essermici affezionata e di aver conquistato una mia nuova strana familiarità con i luoghi, la lingua, la gente...
Per festeggiare il ritorno a casa e coccolarmi un po', dopo la settimana ad Heidleberg in cui ho mangiato quasi sempre alla mensa dell'università, mi sono preparata queste sfiziosissime polpettine della cucina di Calycanthus.

Ingredienti

* 400 g di alici

* 2 uova

*
1 cucchiaio di farina di semola

*
1 cucchiaio di pangrattato

*
100 g di parmigiano

*
peperoncino fresco (a piacere e secondo piccantezza)

*
sale

*
olio per friggere




Preparazione

1 Pulite le alici, togliendo la testa, la lisca e le interiora. Lavatele e tagliatele a pezzettini piuttosto piccoli.

2 Sbattete le uova, unite il pangrattato, la farina e il parmigiano quindi le alici, un pizzico di sale e il peperoncino.

3 Friggete in olio caldo, scolate sulla carta assorbente e servire calde spolverizzate di sale.

Ricetta tratta da La cucina di Calycanthus

giovedì 17 settembre 2009

Pesto cetarese "fai da te"

Oramai è tempo di smaltire il basilico... le temperature si stanno abbassando e prima che il basilico soffra troppo mi sono ripromessa di farne pesto o di usarlo in altri modi. Quest'anno il mio balcone ha potuto vantare un rigogliosissimo basilico messicano dalle foglie giganti (vedi foto!) proveniente direttamente dalla cascina di Luciana e Renato!


In cerca di un pesto originale mi sono imbattuta nel pesto alla cetarese descritto da Katia e, data la mia passione per le alici, ho deciso di provarlo subito. Purtroppo qui in Svizzera la colatura di alici non è facilmente reperibile, ma qualche settimana fa avevo fatto le acciughe sotto sale e il liquido che se ne ricava è qualcosa di molto simile, quindi ho deciso di utilizzare quello e fare una versione casalinga del pesto!


Ingredienti
* olio extravergine d'oliva
* basilico
* prezzemolo
* pinoli
* mandorle
* 1 spicchio d'aglio
* capperi
* olive verdi e nere
* peperoncino
* 1 o 2 cucchiai di colatura di alici


Preparazione (facilissima!)
Pestate nel mortaio (o frullate nel mixer) tutti gli ingredienti e aggiungete alla fine la colatura: un cucchiaio per volta, poi assaggiate ed eventualmente aggiungere un altro cucchiaio.

ricetta tratta da K-kitchen

* * * * * * *


Questo post è un po' vecchio, ma non lo avevo più pubblicato... qui ormai l'autunno è arrivato, le temperature sono scese, il cielo è grigio e tutto sembra rispecchiare l'inquietudine di questo brutto periodo, ma questo è un blog di cucina, ricette e appunti di momenti da ricordare, quindi non c'è posto per i pensieri cupi e l'angoscia.
Nei prossimi giorni pubblicherò qualche post che avevo lasciato indietro, come questo, ma forse mi ci vorrà un po' per riprendere il ritmo con il consueto entusiasmo. Cercherò di non lasciare troppo spazio vuoto, anzi adesso ho proprio bisogno di riempire tutto questo vuoto il più possibile.






sabato 12 settembre 2009

Filetto di manzo


Il mio papà adora la carne! Io dico sempre che lui è come un leone quando mangia la carne, più è spessa e cruda, sanguinolenta, più gli piace! Io non ho preso da lui questo lato carnivoro, anzi, la carne non mi fa impazzire, soprattutto la mangio tendenzialmente cotta. Ma ci sono momenti nella vita in cui ne sento il bisogno, come in questo periodo. Devo anche dire che qui in America la carne è molto buona! Così ho lasciato da parte ogni reticenza e ho comprato un bel filetto... Che buono! L'accoppiata carne-peperoni, poi, la adoro!



Ingredienti


* filetto di manzo
* olio evo
* sale e pepe



Mettete un filo d'olio in una padella antiaderente e cuocete il filetto, girandolo e insaporendolo con sale e pepe, fino al raggiungimento del grado di cottura desiderato. Togliete dal fuoco, aggiungete un po' di olio extravergine d'oliva crudo e assaporate ogni singolo boccone...

domenica 6 settembre 2009

Peperoncini tondi ripieni e... ritorno a casa

Finalmente torno a scrivere sul blog! Ho avuto da un sacco da lavorare e l'ultima settimana in particolare è stata davvero intensa: sono stata ad una conferenza ed ho fatto la mia prima presentazione in un posto davvero importante davanti a dei veri scienziati. È andata bene, ma sono più felice di averla fatta e di non doverci pensare più che per la soddisfazione... credo di non essere proprio fatta per questo genere di cose! La conferenza era ad Heidelberg, purtroppo il programma era intenso e nelle poche ore libere avevo da finire la mia presentazione, quindi non sono riuscita a visitare per bene la città... dovrò tornarci!
Finalmente riesco a riprendere la mia quotidianità e a rimettermi dietro ai fornelli: dopo settimane in cui mangiavo solo per alimentarmi, ho proprio voglia di qualcosa di buono!

Ho trovato questi peperoncini rotondi e mi è subito venuta voglia di imbottirli e farne una conserva! Per il trattamento dei peperoncini ho seguito questa "antica" ricetta di Comida de Mama, ma ho cambiato il ripieno a modo mio!


Ingredienti

* 20 peperoncini rossi tondi

* 2 bicchieri di aceto di vino

* 1 bicchiere di vino bianco

* un pizzico di sale

* 1 vasetto di acciughe sott'olio

* una scatoletta di sardine sott'olio

* 2 rametti di timo del mio balcone

* una manciata di capperi sotto sale

* 10 olive taggiasche

* olio extravergine d'oliva



Preparazione

1 Pulite e asciugate i peperoncini. Rimuovete il peduncolo, i semi e i filamenti bianchi interni con l'aiuto di un coltello e un cucchiaino. Consiglio di usare dei guanti perché i peperoncini bruciano molto e quindi si rischia di irritarsi gli occhi se li si sfrega per sbaglio con le dita!


2 Immergeteli in una pentola dove avrete scaldato il vino e l'aceto con il sale. Aspettate pochi minuti e scolateli con una schiumarola.


3 Capovolgeteli con il buco verso il basso e lasciateli asciugare per alcune ore su della carta assorbente. Siccome era una bellissima giornata di sole, io li ho messi ad asciugare sul balcone.


4 Preparate il ripieno amalgamando con una forchetta le alici, le sarde, i capperi, le olive e il timo. Se necessario aggiugete un po' di olio.


5 Quando saranno ben asciutti, riempite i peperoncini con il ripieno, metteteli in un vasetto di vetro e coprite con abbondante olio.



giovedì 3 settembre 2009

Spaghetti al pomodoro fresco, olio e basilico "come Dio comanda"!

Da quanto non mangio una bella pastasciutta! Sarà almeno un mese! E come non morire dalla voglia alla vista della ricetta proposta da Anice&Cannella.
Concordo, sembra una ricetta facile, ma è forse più facile, nella fretta e disattenzione, renderla insulsa e priva di quel quid che la rende la Pastasciutta con la "P" maiuscola. Cosa c'è di più italiano della pasta al pomodoro??? Eppure bastano una passata sbrodolosa o un eccesso di aromi, magari nel tentativo di metterci una pezza, a renderla un piatto piatto.

Io vi ripropongo la ricetta che ho seguito, più fedelmente possibile, anche se alla fine ho ceduto alla tentazione di aggiungere, rispetto all'originale, due semini di peperoncino e una spruzzata di parmigiano! Risultato? Divino!



SPAGHETTI AL POMODORO FRESCO, OLIO E BASILICO
di Fabrizio Fatucci, ex docente alla Città del Gusto a Roma e oggi executive chef allo Sculptor's di San Pietroburgo

In una padella metto due dita d'acqua e ci metto i pomodorini spellati e tagliati a meta', i semi non li levo. Faccio cuocere fino a che i pomodorini non si rompono e l'acqua non inizia ad evaporare, salo e spengo quando la salsa e ancora un po' acquosa.
Lesso la pasta, la scolo molto al dente, la aggiungo alla salsa e la finisco di cuocere in padella, se necessario anche io aggiungo un po' di acqua di cottura tenuta da parte. La bravura sta nel arrivare ad avere il giusto punto di cottura della pasta con la giusta densità della salsa. A questo punto tolgo dal fuoco e manteco il tutto con dell'ottimo olio extravergine freddo di frigorifero (il contrasto caldo freddo aiuta l'emulsione fra amidi, grassi ed acqua), basilico fresco strappato con le mani in ultimo e veloci nel piatto. Gustosissimi, freschi, salutari e leggeri!
Con i pelati vengono bene uguale ma il procedimento è un po' diverso. Io faccio un soffritto con olio aglio cipolla e basilico poi tolgo il basilico e aggiungo passata o pelati sale pepe e zucchero, faccio cucinare lentamente per una 20ina di minuti e poi la passo al passaverdure.

martedì 1 settembre 2009

Autunno...

Oggi qui è autunno, l'aria e la luce sono diversi, non più pesanti, densi, carichi, ma leggeri, frizzanti, freschi.

E non so spiegare cosa sia scattato nella mia testa, e perché. Probabilmente è l'essere qui da sola, lontana da tutti, io e me stessa, a confrontarci ogni giorno con debolezze e paure, ma anche con persone ed esperienze nuove, nuovi modi di vedere e affrontare le cose, la vita...

DorothyNapangardibig, Il Luogo del Tempo del Sogno

* Vorrei tornare una persona migliore di quando sono partita.
* Vorrei capire cosa voglio.
* Vorrei sedare questa ansia che mi assale alle volte.
* Vorrei non piangermi addosso quando le cose non vanno.
* Vorrei affrontare la vita col sorriso e poter dire che quel che ho è frutto della mia convinzione, della fatica, degli sforzi che ho fatto per perseguire un obiettivo.
* Vorrei una vita non banale, non stereotipata, non "comoda". Non cerco la strada più facile, non voglio cedere alla tentazione di sceglierla per paura di non farcela... Sogno una vita "stra-ordinaria", una vita voluta, scelta, passo dopo passo.
* Vorrei imparare a guardare a me stessa prima che agli altri, a non provare invidia o risentimento per quello che hanno e io non ho (ma che forse nemmeno desidero!).
* Vorrei camminare a testa alta, serena e consapevole di ciò che sono, che voglio essere, convinta delle mie scelte, senza rancori, senza amarezza.
* Vorrei avere l'intelligenza di essere me stessa senza paura, senza ombre che scendono sul viso di fronte alle persone che temo possano ferirmi, umiliarmi e non capirmi.
* Vorrei dimostrare che invece sono forte, che sono "oltre", che non ho nulla da temere, nulla da perdere.
* Vorrei essere una persona su cui contare, vorrei avere persone su cui contare a mia volta nei momenti di difficoltà.
* Vorrei poter essere libera, libera dalle mie paure, libera dai miei schemi, dai pensieri che mi rendono prigioniera di me stessa, che all'improvviso mi colgono e mi travolgono, irrazionali.
* Vorrei... vorrei che le cose non mi scivolassero addosso senza che io le riesca a trattenere, vorrei essere attenta e disponibile al dialogo e al confronto, vorrei seguire le orme di una persona speciale, come è stato il mio nonno Aldo, che ha lasciato un segno nel cuore e nel tempo, per l'amore incondizionato che ha dispensato, per i gesti che per lui erano piccoli e che vengono ricordati come grandi... vorrei avere la sua capacità di essere giusta, ferma, tenace, dolce, rispettosa, degna, capace, fedele... amata...

* Vorrei poter essere e fare tutto questo... ma forse non basta la vita per vincere se stessi e le proprie battaglie interiori... Forse tra molti anni potrò dire di aver raggiunto qualcuno di questi obiettivi, e mi potrò considerare "realizzata"!

i più cucinati della settimana

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ipse dixit...

  • meglio un asino vivo che un dottore morto! (zia laura)
  • quel che non strangola... ingrassa! (zia laura)
  • non ti curar di lor, ma guarda e passa (dante alighieri)
  • the most important thing is to enjoy life - to be happy - that's all that matters (Audrey Hepburn)
  • ho imparato tante cose qui... non solo a cucinare, ma una ricetta molto più importante: ho imparato a vivere. Ho imparato ad essere qualcosa di questo mondo che ci circonda, senza stare lì in disparte a guardare... (dal film Sabrina)
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gocce di rugiada

  • one step at the time
  • siamo qua tre giorni con ieri l'altro
  • chi semina vento raccoglie tempesta
  • chi semina raccoglie
  • chi si ferma è perduto
  • tutto il mondo è paese
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  • meglio tardi che mai...
  • aiutati che il ciel t'aiuta
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  • sursum corda!