giovedì 30 aprile 2009

I brownies di Erborina

Ecco un'altra meravigliosa ricetta di Erborina. Con la pioggia e il cielo grigio per riaccendere il buon umore...


Ingredienti

Cioccolato fondente 175 g
Farina 150 g
Burro 175 g
Zucchero 175 g
Noci 140 g
Sale 1 pizzico
Uova 3

1 In una pentola fate sciogliere il burro; aggiungete il cioccolato spezzato e mescolate fino a quando non sarà completamente sciolto.

2 Aggiungete lo zucchero e mescolate bene. Incorporate le uova, meglio una alla volta, e mescolate.

3 Infine aggiungete le noci a pezzettini (non troppo piccoli) e la farina, mescolate bene.

4 Riempite uno stampo (foderato con della carta da forno) con l'impasto ed infornate a 180 gradi per 40 minuti.

5 Tirate fuori la torta dal forno, fate riposare 10 minuti dentro lo stampo. Servite tagliati a quadretti (5 cm di lato circa).

BUON PRIMO MAGGIO!

mercoledì 29 aprile 2009

Alici profumate e... poesia

Anche questa domenica sulla nostra tavola c'erano le alici, un po' perché le qualità di pesce che trovo qui sono limitate, un po' perché il pesce azzurro fa bene, ma, soprattutto, perché le alici ci piacciono tanto!
Sono in un periodo "poetico" e, in particolare, sto leggendo le poesie di Neruda che trovo davvero meravigliose. Purtroppo non ho trovato "l'ode all'alice" (anche se ne meriterebbe una tanto quanto il pomodoro), allora dedico ai miei pesciolini preferiti questa belllissima prosa poetica sul mare:

El mar
Canta y golpea el mar, no està de acuerdo. No lo amarren. No lo encierren. Aùn està naciendo. Estalla el agua en la piedra y se abren por vez priimera sus infinitos ojos. Pero se cierran otra vez, no para morir, sino para seguir naciendo.

Il mare
Canta e picchia il mare, non è d'accordo. Non legatelo. Non rinchiudetelo. Sta ancora nascendo. Esplode l'acqua sulla pietra e si aprono per la prima volta i suoi occhi infiniti. Ma si chiudono di nuovo, non per morire, ma per continuare a nascere.
Pablo Neruda, Una casa en la arena, 1966
(traduzione di Roberta Bovaia, Una casa nella sabbia, Passigli editori 2004)


La ricetta di questa settimana è estremamente semplice, ma davvero molto buona.


Ingredienti:
* 400g di alici fresche
* 4 spicchi d'aglio
* sale & pepe
* olio extravergine d'oliva
* mezzo cucchiaio di semi di finocchio
* qualche fogliolina di timo
* 1/2 bicchiere di vin bianco

Preparazione:

1 Soffriggete l'aglio in un tegame con 6 cucchiai di olio, sale e pepe.

2 Pulite le alici e disponetele nel tegame.

3 Irrorate con 1/2 bicchiere di vino bianco. Fate evaporare e aggiungete i semi di finocchio e le foglioline di timo. Abbassate la fiamma, incoperchiate e portate a cottura.




Questa ricetta è tratta (e leggermente modificata) da Bottega Siciliana.

domenica 26 aprile 2009

Focaccia con pomodorini e timo de "Il gatto goloso"

Quando ho letto questa poesia di Neruda, mi è subito piaciuta un sacco, anche perché adoro il pomodoro!... così mi sembrava bello metterla sul blog, soprattutto abbinata a questa ottima ricetta!

Oda al tomate
La calle
se llenó de tomates,
mediodia,
verano,
la luz
se parte
en dos
mitades
de tomate,
corre
por las calles
el jugo.
En diciembre
se desata
el tomate,
invade
las cocinas,
entra por los almuerzos,
se sienta
reposado
en los aparadores,
entre los vasos,
las matequilleras,
los saleros azules.
Tiene
luz propia,
majestad benigna.
Devemos, por desgracia,
asesinarlo:
se hunde
el cuchillo
en su pulpa viviente,
es una roja
viscera,
un sol
fresco,
profundo,
inagotable,
llena las ensaladas
de Chile,
se casa alegremente
con la clara cebolla,
y para celebrarlo
se deja
caer
aceite,
hijo
esencial del olivo,
sobre sus hemisferios entreabiertos,
agrega
la pimienta
su fragancia,
la sal su magnetismo:
son las bodas
del día
el perejil
levanta
banderines,
las papas
hierven vigorosamente,
el asado
golpea
con su aroma
en la puerta,
es hora!
vamos!
y sobre
la mesa, en la cintura
del verano,
el tomate,
aastro de tierra,
estrella
repetida
y fecunda,
nos muestra
sus circunvoluciones,
sus canales,
la insigne plenitud
y la abundancia
sin hueso,
sin coraza,
sin escamas ni espinas,
nos entrega
el regalo
de su color fogoso
y la totalidad de su frescura.
Ode al pomodoro
La strada
si riempì di pomodori,
mezzogiorno,
estate,
la luce
si divide
in due
metà
di un pomodoro,
scorre
per le strade
il succo.
In dicembre
senza pausa
il pomodoro,
invade
le cucine,
entra per i pranzi,
si siede
riposato
nelle credenze,
tra i bicchieri,
le matequilleras [portaburro],
la saliere azzurre.
Emana
una luce propria,
maestà benigna.
Dobbiamo, purtroppo,
assassinarlo:
affonda
il coltello
nella sua polpa vivente,
è una rossa
viscera,
un sole
fresco,
profondo,
inesauribile,
riempie le insalate
del Cile,
si sposa allegramente
con la chiara cipolla,
e per festeggiare
si lascia
cadere
l'olio,
figlio
essenziale dell'ulivo,
sui suoi emisferi socchiusi,
si aggiunge
il pepe
la sua fragranza,
il sale il suo magnetismo:
sono le nozze
del giorno
il prezzemolo
issa
la bandiera,
le patate
bollono vigorosamente,
l'arrosto
colpisce
con il suo aroma
la porta,
è ora!
andiamo!
e sopra
il tavolo, nel mezzo
dell'estate,
il pomodoro,
astro della terra,
stella
ricorrente
e feconda,
ci mostra
le sue circonvoluzioni,
i suoi canali,
l'insigne pienezza
e l'abbondanza
senza ossa,
senza corazza,
senza squame né spine,
ci offre
il dono
del suo colore focoso
e la totalità della sua freschezza.

Pablo Neruda


Grazie a Giovanna per avermi aiutato con la traduzione dallo spagnolo: purtroppo non ne ho trovata una in italiano, quindi mi sono arrangiata con una in inglese e qualche suggerimento.


Questa settimana ho preparato la pizza di venerdì (per ben 12 persone!) e quindi ho deciso di fare una piccola variante alla tradizione della pizza domenicale, provando una focaccia. Sfogliando i blog in cerca di qualche idea, ho trovato questa ottima focaccia de Il gatto goloso.
La preparazione dell'impasto è molto simile a quella della mia pizza, fatta eccezione per l'aggiunta di un cucchiaino di miele. Inoltre questo impasto prevede una maggiore quantità di olio e di lievito.

Ingredienti:
400 g di farina
20 g di lievito di birra fresco
mezzo cucchiaino di miele
sale
olio evo
pomodorini
capperi
erba cipollina
timo fresco

1 In un bricchetto sbriciolare il lievito e aggiungere un bicchiere di acqua tiepida ed il miele, lasciando riposare per almeno 10 minuti.

2 Impastate la farina con il lievito, 4 cucchiai di olio extravergine d'oliva e 1 cucchiaino di sale, fino ad ottendere una palla liscia e compatta. Riponente l'impasto in una ciotola, incidetelo leggermente con un coltello e copritelo con uno strofinaccio pulito. Lasciate riposare per 20/30 minuti.

3 Trascorso il tempo di lievitazione stendete la pasta in una teglia rivestita con carta forno, farcitela con i pomodori, i capperi e le erbe aromatiche e lasciatela riposare altri 15 minuti circa.

4 Infornare per 20 minuti a 190/200°.



Per sapere quali sono le proprietà del pomodoro e alcune curiosità, vi rimando ad uno dei post monografici di Lo, sempre molto interessanti.

Nota tecnica:
L'estrema morbidezza di questa focaccia e l'insolita (almeno per me!) presenza del miele nella ricetta mi avevano davvero sorpreso e incuriosito, quindi ho chiesto a mio papà (che è un chimico e che ha sempre lavorato nell'industria alimentare) di spiegarmi quali siano gli effetti del miele sugli impasti.
In breve la presenza degli zuccheri semplici contenuti nel miele ha i seguenti effetti sugli impasti dei prodotti da forno:
* unendosi alle proteine del glutine, gli zuccheri agiscono come aromi naturali
* migliora la morbidezza
* migliora la conservabilità
Per chi fosse interessato, riporto qui un riassunto un po' tecnico di quali siano le ragioni:

Il miele è composto essenzialmente da zuccheri semplici o monosaccaridi, in alta concentrazione (>80%), acqua e pollini. Gli zuccheri semplici più comuni sono il fruttosio e il destrosio (o glucosio). Essi sono anche i componenti dello zucchero classico (saccarosio): infatti la molecola di zucchero è un disaccaride composto dai due monosaccaridi (destrosio e fruttosio) legati tra loro. La presenza del legame dà quindi proprietà diverse allo zucchero rispetto ai suoi componenti.

Destrosio e fruttosio sono entrambi zuccheri riducenti: una caratteristica degli zuccheri riducenti è quella di dare origine assieme alle proteine, in un processo di cottura (alta T), ad una reazione di caramellizzazione (detta reazione di Maillard) fondamentale non solo ai fini del colore, ma anche del gusto.
Il sapore tipico degli alimenti cotti, che hanno sempre una componente di proteine e zuccheri (anche se in proporzioni diverse) è dato da questo tipo di reazione.

Nel caso dei prodotti da forno quindi la presenza del miele, con i suoi zuccheri riducenti, dà origine, con la proteina della farina (glutine), al profumo e colore caratteristico di pane e dolci.

Una giusta quantità di miele può migliorare inoltre la morbidezza del prodotto sia per la presenza di zuccheri semplici, più igroscopici dello zucchero (trattengono maggiormente l'acqua), sia per la presenza di caramello (da reazione di Maillard), ancora molto più igroscopico dello zucchero.
Zuccheri riducenti e caramelli legano fortemente l'acqua dell'impasto, riducono la cosiddetta Aw (attività dell'acqua ) e cioè l'acqua libera, disponibile per reazioni chimiche, enzimatiche e microbiologiche e quindi migliorano la conservabilità dei prodotti da forno.

Per i prodotti da forno si può considerare un impiego di miele da 2 - 8% (naturalmente una % più bassa per i prodotti salati e più alta per quelli dolci). Per i dolci quello che dosi come miele va sottratto dallo zucchero.

venerdì 24 aprile 2009

Pomodorini al tun tun

Maiorca è un'isola che riserva molte sorprese. Non solo spiagge lunghe e animate, ma anche saliscendi, mulini a vento, distese di mandorli in fiore... Come non cogliere il suggerimento di ComidaDeMama!!! Questi pomodori sono facilissimi e divertenti da preparare, e sono perfetti per accompagnare una buona mozzarella di bufala o come ingrediente base di un colorato cuscus.


Ingredienti
250 g pomodorini
due spicchi di aglio mondati e tagliati a pezzetti
due pizzichi di aghi di rosmarino
sale
olio

nota: necessario avere un wok o una padella per saltare capiente con relativo coperchio

1 Lavate i pomodorini senza asciugarli troppo. Mondate l'aglio e tagliarlo a pezzetti. Preparate tutti gli ingredienti e il coperchio e disponeteli accanto alla postazione gas a portata di mano.

2 Nella padella/wok scaldate l'olio e versate l'aglio, attendete qualche secondo che imbiondisca, aggiungete il rosmarino e alzate la fiamma per qualche secondo. Appena l'olio è caldo aggiungete i pomodorini. ATTENZIONE i pomodorini sono bagnati e l'olio è caldo e inizierà a schizzare. Con una mano siate pronti a coprire con il coperchio.

3 Tenendo sempre la fiamma alta cuocete i pomodorini senza mai aprire il coperchio. Per non fare attaccare i pomodori, senza dover ricorrere al cucchiaio di legno, scuotete energicamente la padella in senso orizzontale tenendo una mano sul manico e l'altra sul tappo del coperchio in modo da non versare il tutto. Dopo qualche minuto aprite il coperchio e verificate che la caramellatura sia avvenuta. Regolate di sale ed eventualmente proseguite ancora qualche minuto la cottura, sempre a fuoco alto.

lunedì 20 aprile 2009

Marmellata di carote e mandorle con aroma di arance e timo

È tanto che mi riprometto di fare altre marmellate da accostare ai formaggi. A Natale, i miei amici, ai quali le ho regalate, sono stati entusiasti e le hanno apprezzate (speriamo non solo per farmi piacere!). Stavolta avevo in mente di accostare le arance con mandorle o pistacchi. Per questa marmellata mi sono ispirata a Parrocchia di Ognissanti e Cavoletto di Bruxelles, ma con qualche mia variante sul tema, verificata su Foodpairing. Questo sito è eccezionale. Vi manca il cardamomo? Potete sostituirlo, per esempio, con basilico, origano o lavanda!

Ingredienti

500 g di carote | 400 g di zucchero | 1 limone spremuto | il succo fresco di 1 arancia | la buccia grattugiata di 1 arancia | qualche fogliolina di timo | 50 g di mandorle a scaglie

Procedimento

Lessate le carote in acqua e succo di limone fino a quando saranno ben tenere. Frullatele fino ad ottenere un puré. Aggiungetevi lo zucchero, il succo e la scorza d'arancia, le mandorle , il timo e portate ad ebollizione, continuando poi la cottura fino a che la consistenza non sia densa e gelatinosa. Fate raffreddare e servite. Se volete conservare la marmellata per un breve periodo, versatela bollente nei barattoli e capovolgeteli.

venerdì 17 aprile 2009

Lisboa

Eccoci qua. Di ritorno da una nuova avventura. Stavolta in Portogallo, a Lisbona. Affacciarsi sull'oceano, che tra non molto attraverserò per una nuova incredibile esperienza, è stato emozionante... e freddo!!! Il vento pulito che viene dal mare soffia le nuvole a gran velocità e il tempo cambia molto rapidamente. Una giornata di sole può sorprendere con improvvisi acquazzoni e regalare colori e luci mai visti. L'Alfama coi suoi vicoli e le sue scalette, i suoi angoli nascosti, e il fado che echeggia inaspettato. Il Bairro Alto, quartiere alla moda, popolato fino al mattino dai lisbonesi che si riversano in strada. Belém e i suoi pasteis, tipici dolcetti alla crema, invenzione dei monaci del Moisteiro dos Jerònimos. Il bacalhau che, si dice, sia cucinato in 365 modi diversi...

martedì 14 aprile 2009

Calamari ripieni (4º edizione) con scamorza

Questa settimana ho deciso di provare una nuova ricetta per i calamari ripieni, visto che le precedenti ci sono sempre piaciute molto e visto che qui non si trovano molte varietà diverse di pesce di mare. Al mercato c'è un bel banco del pesce, ma essendo la Svizzera piena di fiumi e laghi, si tratta solo di pesce d'acqua dolce... la cosa che mi fa sorridere ogni volta che passo vicino a questa bancarella è l'insegna sulla quale è disegnato un pesce e c'è scritto "Immer frisch seit 1977" (sempre fresco dal 1977)... dal 1977 forse non è poi così fresco! ;-)

Traendo ispirazione da qualche ricetta letta qua e là e da quelle che ho già provato, ho deciso di prepararli così:


Ingredienti:

* 10 calamari
* 100 g di pangrattato
* olio extravergine d'oliva
* una manciata di capperi
* 1 spicchio d' aglio
* 50g di scamorza
* 250g di pomodori pelati
* peperoncino
* prezzemolo
* parmigiano grattugiato
* sale & pepe



Preparazione:

1 Pulite i calamari, lasciando intere le sacche. In una ciotola mescolate il pangrattato, la scamorza e il parmigiano grattuggiati, sale, pepe, prezzemolo, olio, peperoncino e aglio.

2 Riempite le sacche dei calamari, senza premere troppo poiché in cottura tenderanno a ridursi.

3 Ungete di olio il fondo di una pirofila e diponetevi sopra i pomodori (conditi con sale e prezzemolo), i tentacoli e le sacche dei calamari imbottite. Se vi è avanzata un po' di panatura, usatela per ricoprire il tutto. Infornate a 180ºC e cuocete per circa 25 minuti.

Aggiornamento
A proposito di pesce, nei prossimi giorni (17-20 aprile 2009) a Genova ci sarà Slow Fish: una manifestazione di Slow Food dedicata al Mediterraneo, alle sue storie, ai suoi pesci e alle sue problematiche. Sulla pagina web dell'iniziativa, ho trovato questa interessante guida al consumo del pesce (click sull'immagine per scaricarla in pdf):



con consigli utili sull'acquisto per evitare le specie sovrasfruttate o il cui allevamento/pesca portano a conseguenze negative. Si trovano anche suggerimenti a proposito di specie meno commercializzate, ma interessanti dal punto di vista gastronomico, per le quali sono riportate anche alcune ricette.

Riporto qui una breve lista dei consigli (tratta dal sito www.slowfish.it), spiegati per esteso nella guida:

  1. Chiedere sempre informazioni (da dove proviene? È allevato o pescato?).
  2. Preferire la produzione nazionale, ancora meglio se della propria zona.
  3. Orientarsi sul pesce azzurro (alici, sardine, sgombri, palamite, tombarelli, …) e sui frutti di mare: sono prodotti con molti pregi, sia ambientali che nutritivi.
  4. Evitare sempre pesce sotto taglia.
  5. Alle specie sovrasfruttate (tonno rosso, pescespada, cernia, salmone...) preferire quelle che subiscono una minore pressione di pesca, neglette per quel che riguarda il mercato, ma molto interessanti dal punto di vista gastronomico.
  6. Preferire i pesci con un ciclo vitale breve, cioè che raggiungano l’età adulta nel giro di un anno o due (triglie, sogliola, acciughe, pagelli, …).

lunedì 13 aprile 2009

Crema di feta (tirokafteri) di Alex

La cucina greca è fra le mie preferite, così appena ho visto questa crema di feta sul blog di Alex, non ho potuto fare a meno di provarla. La mia è venuta di un colore giallino/rosato perché, invece dei peperoncini secchi, ho usato degli ottimi peperoncini sott'olio che avevo a casa che hanno colorato leggermente la crema.
La ricetta è ripresa dal blog di Alex e Mari (cuoche dell'altro mondo): a loro è stata consigliata da una lettrice greca (che vive in Italia) e io, a mia volta, la riporto qui sotto.
Ingredienti:
* 200 gr di feta greca
* 1 spicchio d'aglio
* 1 cucchiaino colmo di maionese
* 1 cucchiaino di aceto di vino rosso
* 1 peperoncino rosso fresco o secco
* pepe nero
* mezza tazzina di olio d'oliva extra vergine





Preparazione:
Mescolate tutti gli ingredienti e frullate fino ad ottenere un composto cremoso; se non avete un mixer, con un po' più di pazienza, potete schiacciarli e amalgamarli con una forchetta.



Anche con questa ricetta partecipo a "La ricetta del vicino è sempre più saporita!" della Trattoria Muvara... ormai vincerò il premio come la blogger più copiona, invece che per quella più copiata! In fondo però è proprio questo il bello dei blog di cucina: permettono di scambiarsi ricette da un angolo all'altro del mondo... per esempio questa è partita dalla Grecia, e, passando per l'Italia è arrivata in Germania, per poi finire qui in Svizzera!

domenica 12 aprile 2009

Risotto di bruscandoli

I bruscandoli. Qui da noi si chiamano così i germoglio del luppolo selvatico. Fanno parte delle cosidette erbe di campo. Un tempo era usanza diffusa uscire nei campi a cercarle e raccoglierle. Non costavano nulla ed erano squisite. Oggi si trovano ancora, se si è fortunati, sui banchi del mercato, vendute come primizie (a ragione) ma a peso d'oro. Ho imparato a riconoscerli quando, bambinetta, si andava a prendere il vino per la riserva casalinga in Friuli, da Ciso. La sua grande casa, un po' decadente, era circondata da campi e vigne, e nascondeva tanti tesori: i narcisi che sbocciavano in ogni varietà e colore... e i bruscandoli, appunto, ideali per il risotto.

Ingredienti per 1 porzione

70 g di riso | una ventina di cime di bruscandoli | olio evo (per un risotto a regola d'arte sostituite con una noce di burro) | 2 cucchiai di parmigiano grattugiato | brodo vegetale | un goccio di panna fresca

1 Mettete a bollire l'acqua in 2 pentoline (una per il brodo ed una per sbollentare i bruscandoli).
Nel frattempo selezionate i germogli più teneri e risciacquateli. Quando l'acqua comincerà a bollire, aggiungete un cucchiaino di sale grosso e immergetevi i bruscandoli per qualche minuto, quindi scolateli.

2 In un pentolino mettete un po' d'olio per ungere il fondo, i bruscandoli e il riso. Fate scottare per qualche minuto, quindi cominciate ad aggiungere il brodo, un mestolino alla volta, ed il parmigiano. Quando il risotto sarà pronto, spegnete il fuoco, aggiungete un goccio di panna, e a piacere, dell'altro parmigiano.


BUONA PASQUA A TUTTI!

venerdì 10 aprile 2009

Polpette di alici e sarde

Mi sono avanzate un po' di alici dalle linguine e un po' di sarde dai rotolini che ho preparato qualche giorno fa, così ho deciso di provare queste bellissime polpettine di K-kitchen, facendo una piccola variante e usando un po' di sarde e un po' di alici. Ho fatto anche qualche altra piccola modifica dovuta alla disponibilità degli ingredienti ed ecco come le ho preparate:




Ingredienti:
* una decina di sarde
* una decina di alici
* 1 cucchiaio di pinoli
* 1 cucchiaio di uvette
* 1 cucchiaio di pecorino sardo grattuggiato
* una fetta di pane senza crosta
* 1 uovo
* 1 peperoncino secco
* prezzemolo tritato
* sale
* pan grattato


Preparazione

1. Pulite accuratamente i pesci, sciaquateli e asciugateli con un po' di carta assorbente.

2. tritateli insieme ai capperi, il peperoncino, il sale, il prezzemolo, la mollica di pane, il pecorino, le uvette, l'uovo e i pinoli e formate delle palline. Il mio impasto era rimasto un po' troppo umido, forse perché ho messo l'uovo intero invece del solo albume (non sapevo cosa fare del tuorlo e mi dispiaceva buttarlo) così ho aggiunto un pochino di farina per compattare un po' l'impasto. Un'alternativa potrebbe essere aggiungere più mollica di pane, la fetta di pane che ho usato effettivamente non era tanto grande...

3. Rotolate le palline nel pangrattato e mettetele in frigo per un'ora circa.

4. Rosolate le polpettine su tutti i lati in poco olio e servitele calde.

Consiglio questo piatto a tutti, è davvero ottimo, sia come antipasto che come secondo... una polpettina tira l'altra!! Anche con questo post partecipo a "La ricetta del vicino è sempre più saporita!" della Trattoria Muvara.

giovedì 9 aprile 2009

Pesto di pistacchi e mandorle

Quando Vera mi ha fatto notare questa ricetta di Profumo di Sicilia, mi è venuta subito voglia di provarla. È stato un ottimo pretesto per usare i pistacchi che mi ha dato mio papà e il mortaio che mi aveva regalato Jessica per il mio compleanno:


Ingredienti:

* 150g di pistacchi
* 20g di mandorle spellate
* 1 spicchio d'aglio (facoltativo)
* sale
* pepe nero
* olio extravergine d'oliva






Preparazione:

1 Schiacciate i pistacchi, le mandorle, il sale e l'aglio in un mortaio.

2 Travasate in un contenitore (vasetto di vetro) regolate di pepe e aggiungete olio quanto basta a coprire il composto.

3 Condite la pasta spolverando con del formaggio grattugiato.



Questo pesto ha davvero un gusto particolare e il bello è che, contrariamente al pesto tradizionale, può essere preparato in ogni stagione!






con questo post partecipo a partecipo a "La ricetta del vicino è sempre più saporita!" della Trattoria Muvara.



...e qualche segnalazione...

Anche se questo è solo un blog di cucina, mi riservo qualche riga per ringraziare i blogger che stanno pubblicando post con notizie utili su come portare aiuti e solidarietà alle vittime del terremoto in Abruzzo e vi segnalo i loro link:

e infine questo elenco di numeri di telefono, mail, conti correnti, strumenti e iniziative per aiutare le popolazioni abruzzesi tratto da la Repubblica.it.

martedì 7 aprile 2009

Torta di Pasqua (Svizzera?)

Qui c'è aria di Pasqua: ovunque le vetrine sono decorate con coniglietti e gallinelle!
In Svizzera non si usano le uova di cioccolato o le colombe, ma i coniglietti (senza sorpresa!) oppure le uova sode colorate.
Giorni fa in caffetteria all'università mi è capitato di assaggiare una tortina di riso e latte davvero buona che ho scoperto essere un dolce di Pasqua, penso svizzero visto che qui è molto diffuso in questo periodo. Per certi versi mi ha ricordato la pastiera napoletana che io adoro!
Quindi ho cercato qua (non mi sarei mai aspettata di trovarla sul New York Times!) e la ricetta e ho deciso di prepararla! Mediando fra le varie proposte, ecco come l'ho preparata:

Ingredienti:
1 bacello di vaniglia
3.5 dl di latte
40 g di riso
30 g di uvetta
50 g di zucchero
150 g di pasta frolla
2 uova
1 pizzico di sale
zucchero a velo

Preparazione:
Aprite il bacello di vaniglia per il lato lungo e mettetelo con il latte in una casseruola. Portate a ebollizione ed aggiungete il riso. Quindi coprite e lasciate sobbollire per circa 20 minuti. Unite lo zucchero e le uvette e lasciare sul fuoco per altri 15 minuti fino ad ottenere una massa densa ed omogenea. Eliminate il bacello di vaniglia e lasciate raffreddare.

Dividete i tuorli dagli albumi e incorporate i rossi con la pasta di riso. Monate a neve i bianchi con un pizzico di sale e amalgamateli al resto del composto. Stendete la pasta frolla su una tortiera imburrata e bucherellatela con una forchetta. Riempite con la farcia e mettete in forno già caldo a 180º per circa 30 minuti.


Approfitto di questo post per rispondere anche al meme che ci ha proposto Lo:

Le cinque cose da cui sei dipendente:

1. il mare (come sono ripetitiva!): il suo odore, il suo colore, il suo rumore e tutti i suoi sapori. L' acqua è per me più di una risorsa indispensabile: una delle cose a cui non riuncerei mai è galleggiarci ed immergermici. A volte penso che sia il mio ambiente naturale, forse ho sbagliato a nascere sulla terraferma!?

2. il cacao e tutto ciò che ne deriva.

3. la solitudine e il silenzio (che in realtà è pieno di suoni) per potermi fermare a pensare e ad ascoltare.

4. i pranzi in compagnia e il cucinare per gli altri. Proprio non mi piace mangiare da sola. Non c'è niente di più divertente che chiaccherare intorno ad un tavolo e condividere oltre alle parole e alle emozioni, anche i sapori e i profumi...

5. la musica di Fabrizio De André, i romanzi di Andrea Camilleri e i film di François Truffaut (lo so che così sono 7 e non 5... ma non sapevo quali scegliere!).
SiLviA


...adesso, Vera, tocca a te!




Io sono fisicamente e mentalmente dipendente da:

1 Sole
Il sole è forse la mia passione più grande, dal sole dipende il mio umore, mi da carica e voglia di fare, energia, ottimismo. Sono famosa, in casa e tra i miei amici, per essere quella che si mette al sole appena ce n'è uno sprazzo, con sciarpa e piumino, anche solo per prenderlo in viso! Negli anni d'oro, quelli in cui studiavo per preparare gli esami, mi fiondavo al sole con libri e tutto! Il massimo era, poi, quando Tommy, il gattone dei vicini, mi faceva compagnia, sdraiandosi all'ombra (lui) sotto il mio lettino.

2 Mare
Il rumore delle onde, il vento che spazza via le nuvole, il cielo che si incontra con l'acqua, lontano, all'orizzonte, il sole che ne esce all'alba e ci si tuffa al tramonto, rosso, incandescente. Il profumo di iodio, la salsedine sulla pelle, le barche ormeggiate sul molo e i pescatori... il viso arso dal sole, le mani forti, brune e callose...

3 Cioccolata
Beh, cosa dire?! Credo che il blog mi sia testimone... La cioccolata è irresistibile, gratifica, esalta, consola... È amica fedele, compagna di serate in compagnia e di momenti di solitudine. È eclettica e "socievole", si presta a mille accostamenti, è eccezionale calda e densa, fredda, croccante o morbida... cosa c'è di meglio???

4 Comunicare
Ne ho bisogno, sono fisicamente e mentalmente dipendente dal comunicare. Non riuscire ad entrare in sintonia con le persone con le quali devo rapportarmi mi crea un senso di frustrazione. Comunicare, esprimere... non solo a parole, ma soprattutto con piccoli gesti densi di significato (preparare un dolce a sorpresa per festeggiare un giorno qualunque con le persone care, un invito a cena inaspettato, un piccolo regalo in un momento difficile, per far sentire il proprio affetto, un abbraccio, un sorriso...). Mi rendo conto a volte, che nella fretta di tutti i giorni, si perde il significato della comunicazione. Spesso diventa frettolosa e superficiale... Eppure è, forse, la capacità più preziosa che gli esseri viventi abbiano, perché ci rende capaci di provare emozioni, di stingere legami, di non sentirci soli.

5 Viaggiare
Last but not least. Partire, arrivare, esplorare, scoprire, mettersi in gioco. Sentirsi spaesati ma curiosi, soli ma aperti a nuovi incontri. Desiderare di cogliere l'essenza e le sfumature di una città, di un paese, il mercato, i negozietti, le viuzze nascoste, i suoni della lingua, del dialetto, i colori del cielo riflessi nelle finestre...

VerA

lunedì 6 aprile 2009

Linguine con melanzane e alici gratinate

Finalmente sembra arrivata la primavera! È bello, dopo tanti mesi, ricominciare ad aprire le finestre e sentire la brezza frizzantina di questi giorni che attraversa le stanze. Questi primi giorni di timido sole e di temperature miti, dopo il lungo e freddo inverno, mi mettono davvero di buon umore!
Con la scusa di questo primo spiraglio di bella stagione mi sono azzardata a comprare delle melanzane e ho deciso, per continuare la tradizione del pesce domenicale, di provare questa ricetta di k-kitchen. Ho appena scoperto il suo blog, ma lo trovo davvero carino e pieno di ricette ottime dalle quali credo che prenderò spesso ispirazione, d'altra parte anche lei è una grande amante del pesce!
Visto che in questi giorni sto attingendo davvero molto da questo blog, partecipo a "La ricetta del vicino è sempre più saporita!" della Trattoria Muvara.

Ingredienti:

* 1 melanzana
* 10 pomodori (io ho usato la conserva di mio papà)
* 1 manciata di capperi
* 250g di alici
* pangrattato
* scorza di un limone grattugiata
* aglio
* olio
* peperoncino secco
* prezzemolo
* basilico
* 150g di linguine

Preparazione:

Sugo: Lavate la melanzana, tagliatela da dadini e cospargetela di sale grosso. Lasciatela una mezz'ora a scolare, in modo che perda un po' d'acqua e del suo gusto amarognolo, poi sciacquate e strizzate per i dadini.
Soffiggete in una padella uno spicchio d'aglio e un peperoncino tritato. Aggiungete i cubetti di melanzana, salate e cuocete per una decina di minuti. Unite i pomodori alle melanzane, aggiungere i capperi dissalati e proseguite la cottura per altri 10 minuti.

Alici gratinate: Nel frattempo pulite le alici e privatele della lisca centrale, senza separare i due filetti. Mescolate il pangrattato con la scorza di limone, uno spicchio d'aglio tritato, un po' di peperoncino, prezzemolo, un pizzico di sale e olio.
Con questa panatura ricoprite le alici da entrambi i lati. Preriscaldate il forno a 180° e cuocete le alici per 5 minuti.
Devo dire che anche da sole queste alici gratinate sono davvero squisite!

Una volta cotte le linguine (meglio lasciarle un po' al dente), scolatele e unitele al sugo, lasciando la padella sul fuoco per qualche minuto e mescolando. Impiattate aggiungendo qualche fogliolina di basilico e un filo d'olio, quindi aggiungete le alici gratinate.

Approfitto di questo post per fare tanti complimenti alla mia amica Laura (che mi ha tenuto compagnia in chat dalla Spagna mentre preparavo questo piatto) perché è da poco diventata zia di Izan!




PS: sono molto colpita, anche se non direttamente, da quello che è successo in Abruzzo. Rimando chi volesse, anche da lontano, cercare di fare qualcosa, al post di Alex che raccoglie indirizzi utili per donazioni e iniziative.

domenica 5 aprile 2009

Girella al profumo d'arancia

Avevo in frigorifero un vasetto di marmellata al mandarino... profumatissima! Ecco cosa è diventata!

1
Preparate il composto al cacao.
Sgusciate 4 uova separando i tuorli dagli albumi. Montate gli albumi con un pizzico di sale. Lavorate i tuorli con 90 g di zucchero fino a ottenere un composto chiaro, incorporatevi 2 cucchiai di cacao amaro, quindi amalgamatevi metà degli albumi, mescolando dal basso verso l'alto.

2 Incorporate la farina.
Unite al composto 100 g di farina, facendola scendere da un setaccio e alternandola ogni tanto con un po' degli albumi rimasti, fino ad esaurirli. Durante l'operazione mescolate delicatamente con una spatola.

3 Cuocete la pasta.
Foderate con un foglio di carta da forno una teglia a bordi bassi di cm 25x30, versatevi il composto e stendetelo allo spessore di circa 1 cm; infornate a 180º e cuocete per 10-12 minuti, finché la pasta si sarà consolidata ma risulterà ancora soffice.

4 Farcite il rotolo.
Rovesciate la pasta su un foglio di carta da forno inumidito e staccate quello usato per la cottura. Coprite con un altro foglio, arrotolate e lasciate raffreddare. Srotolate la pasta e farcitela con confettura all'arancia (io ho usato quella al mandarino): arrotolatela ancora, riavvolgetela nella carta, legate le estremità e mettetela in frigo per 2-3 ore.

Tratto da Sale&Pepe

Questa ricetta partecipa alla raccolta:

sabato 4 aprile 2009

Marmellata di kiwi e noci

Sono in una fase marmellatosa. Sbirciando qua e là ho trovato questa idea originale ed insolita, proposta da Lo, vulcanica e creativa. Ve la ripropongo con una variante, le noci, e ovviamente, con un metodo di cottura tradizionale, non essendo dotata di cucina solare.

Ingredienti

800 gr di kiwi maturi
250 gr di zucchero grezzo di canna
1 limone
8 noci sminuzzate

1 Pelate i kiwi e tagliateli a pezzi. Metteteli in una pentola antiaderente. Aggiungete la buccia del limone grattugiata e il succo spremuto. Aggiungete lo zucchero e i pezzettini di noci e mescolate. Coprite con il coperchio e mettete sul fuoco. Lasciate cuocere, ricordandovi di mescolare ogni tanto.

2 Dopo circa un'ora, quando la marmellata è cotta, sterilizzate i vasetti in microonde: inseritevi i vasetti lavati accuratamente pieni per metà d'acqua, avviate il microonde per circa 5 minuti alla massima potenza (l'acqua nei vasetti deve bollire, il tempo dipende da quanti vasetti sono inseriti e dalla loro grandezza). Asciugate i vasetti con uno straccio pulito, versate la marmellata, tappate e capovolgete per creare il sottovuoto.

i più cucinati della settimana

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ipse dixit...

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  • non ti curar di lor, ma guarda e passa (dante alighieri)
  • the most important thing is to enjoy life - to be happy - that's all that matters (Audrey Hepburn)
  • ho imparato tante cose qui... non solo a cucinare, ma una ricetta molto più importante: ho imparato a vivere. Ho imparato ad essere qualcosa di questo mondo che ci circonda, senza stare lì in disparte a guardare... (dal film Sabrina)
  • ergastolo in vita! ai lavori "sforzati"! (zia laura)
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gocce di rugiada

  • one step at the time
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  • sursum corda!