domenica 30 novembre 2008

Venice bacari tour

Ieri sera, sfidando il freddo e la pioggia, temerarie, abbiamo trascorso una serata diversa, all'insegna del recupero delle tradizioni venete, o meglio veneziane: ovvero, il giro dei bacari (piccole osterie), all'ora dell'aperitivo. In questi locali tipici si beve qualche bicchiere di vino e si mangiano cicheti, sfiziosi antipastini a base di verdurine e pesce fritto, crostini, baccalà, polpette... e tra una sosta e l'altra si passeggia per calli e campielli, scoprendo la Venezia nascosta, quella dei veneziani.

Ecco alcuni suggerimenti:

Osteria al Ponte La Patatina

Ostaria al Ponte

Osteria Alla Vedova, Ca' D'oro
30131 Venezia
3912 Ca' D'Oro
0415285324



martedì 25 novembre 2008

Micromuffins!!!

Che dire??? Nulla... Semplicemente da provare!


Ingredienti:

2 uova | g 140 farina 00 | g 140 zucchero | g 50 cacao amaro | g 250 ricotta vaccina | g 50 latte | 1 bustina vanillina | 1 bustina di lievito vanigliato in polvere | 1 pizzico sale | 1 cucchiaino scorza d'arancia essicata e tritata (oppure scorza di arancia fresca grattugiata) | 2 cucchiai scorze d'arancia candite in tocchi.






Mettere tutti gli ingredienti, tranne le scorze candite, in una ciotola e amalgamateli bene.
In ogni pirottino mettete un cucchiaino d'impasto e un pezzetto di scorza d'arancia candita, poi infornate a 165° per 8 minuti.
Con questa dose vengono una settantina di micromuffins..




Tratto da Cookaround...

Arance candite

Oltre ai dolcetti di Natale, domenica mi sono cimentata anche in qualcos'altro... C'era in ballo una "festa" a sorpresa per un compleanno, potevo tirarmi indietro? No di certo! Cominciamo col preparare la guarnizione... Le arance candite! (tratto da Cookaround).

Ingredienti per circa 3 barattoli:

2 kg di arance biologiche
1 kg zucchero
0,75 l acqua

Tagliate le arance, pulite dai semi ma con tutta la buccia, in tocchetti di circa 2 cm.
Mettetele in una pentola inox dal buon fondo spesso, insieme all'acqua e allo zucchero e portate ad ebollizione mescolando di tanto in tanto. Fate cuocere fino a ridurre il volume della metà.
Invasate in barattoli di vetro e conservare in frigo, una volta freddati.

domenica 23 novembre 2008

Dolcetti internazionali di Natale

Siamo state invitate a partecipare al concorso di Giallo Zafferano "Sapore di Sfida 2 - Dolcetti di Natale" finalizzato a raccogliere ricette di Natale, nuove, inventate e rielaborate, e abbiamo accettato molto volentieri!


L'idea che ci è venuta è quella di raccogliere alcune ricette di dolci appartenenti a diverse tradizioni che in qualche modo fanno parte della nostra vita da raccogliere in un cesto di Natale... un po' internazionale (un po' come il nostro blog)!




Honiglebkuchen (biscotti di miele e zenzero)
Questi biscotti dal nome tedesco, probabilmente di origine austriaca, sono tradizionali della zona di Trieste e dell'Istria e della Dalmazia. La cucina di queste regioni è estremamente particolare perchè influenzata da quella italiana, austrica e propriamente balcanica e quindi comprende sia ricette mediterranee, che continentali. Questa ricetta è tratta dal libro di ricette triestine, istriane e dalmate (la mia è una delle prime edizioni!) della mia nonna di Pola.

Ingredienti:
200g di miele
350g di farina
100g di zucchero
100g di fecola
1 uovo
50g di mandorle
50g di cedro
spezie (cannella, zenzero, noce moscata, chiodi di garofano)

Preparazione:
Intiepidite il miele fino a renderlo fluido e impastatelo con lo zucchero, la farina, la fecola, l'uovo, le mandorle sminuzzate, il cedro a pezzetti e tutte le spezie. Aggiungete un pizzico di sale, 2 cucchiai di ammoniaca in polvere sciolta in un po' di vino o liquore e lasciate riposare il tutto per una notte.
Il giorno dopo ricavate una sfoglia alta 0.5cm e ritagliate i biscotti con gli stampini. Collocate i biscotti su una lastra imburrata o coperta da carta da forno e cuocete a 200º per 20 minuti. I biscotti riusciranno duri, ma si ammorbidiranno spontaneamente.
- Silvia


Basler Brunsli
Fra i biscottini di Natale, non potevano mancare quelli Svizzeri, visto che ormai da più di un anno abito a Zurigo. A dire il vero in Svizzera si preparano diversi tipi di biscotti di Natale, ma fra tutti (Mailänderli, Zimtsterne, Spitzbuebe, Chräbeli, Läckerli...) ho scelto questi perché sono al cioccolato... e io adoro il cioccolato!!

Ingredienti:
150g zucchero
1 pizzico di sale
200g di mandorle in polvere (io ho usato le nocciole)
una punta di coltello di cannella
100g di farina
2 albumi montati a neve
100g cioccolato fondente
2 cucchiaini di Kirsch


Preparazione:
Mescolate in una ciotola lo zucchero e tutti gli ingredienti fino alla farina inclusa.
Montate a neve gli albumi e mescolateli all'impasto. Sciogliete a bagnomaria il cioccolato con il kirsch mescolando di tanto in tanto. Stendete l'impasto, ricavando una sfoglia dello spessore di 1cm, su una superficie cosparsa di zucchero; formate delle stelline con gli appositi stampini, posizionatele su una teglia rivestita di carta da forno e lasciate asciugare per 4-5 ore.
Cuocete 10 minuti nel forno preriscaldato a 250º a metà altezza. Una volta cotti, lasciarte raffreddare i biscotti su un una griglia.

Grazie mille a Zorra per avermi indicato il link alle sue ricette dei biscottini di Natale svizzeri e a Giovanna per avermi aiutato con la traduzione delle ricette dal tedesco!
- Silvia



Io, invece, vi propongo altre tre ricette. Una è tipica veneta, legata alla tradizione contadina, era l'antico pane dolce di Natale, preparato anche per la festa conclusiva dell'Epifania, alla quale è rimasto poi associato. Fino alla metà del secolo XX era preparato con un impasto di farine di frumento e granoturco, uva passita, fichi secchi, gherigli di noci, semi di finocchio, ridotto a forma di parallelepipedo molto basso, avvolto in foglie di verza e cotto sotto la cenere del focolare...Un dolce che faceva la nonna, che facevano le zie... che, il papà mi racconta, per molti anni era scomparso, ora è stato recuperato e viene riproposto da panifici e pasticcerie come un qualcosa di ricercato: la Pinza.

Pinza
Ingredienti:
500 g di farina gialla da polenta | 100 g di farina di frumento | 2 uova | 200 g di uvetta | 200 g di fichi secchi | una bustina di lievito | una manciata di semi di finocchio | 2 cucchiai di pinoli | 50 g di strutto o burro | 2 cucchiai di zucchero | un bel po' di latte

Una variante prevede l'utilizzo del pane raffermo, anziché della farina, e altre l'aggiunta di una mela grattuggiata e della scorzetta di un limone o di un'arancia non trattati.

Impastate insieme la farina gialla da polenta con la farina di frumento, le uova, l'uvetta ammorbidire in acqua tiepida, i fichi secchi ridotti in pezzettini, il lievito, i semi di finocchio, i pinoli, lo strutto (o burro), un po’ di latte per bagnare la pasta (che dovrà risultare piuttosto tenera, dato che la farina gialla per cuocere ha bisogno di assorbire tanto liquido). Mettete il composto in una tortiera ben unta di burro e fate cuocere in forno a fuoco moderato. Fate la prova delle stecchino per controllare il punto di cottura; quando uscirà asciutto vorrà dire che la pinza è cotta. Si mangia tiepida o fredda.



Le altre ricette invece sono americane, visto che devo cominciare a familiarizzare con i gusti e le tradizioni a stelle e strisce, in vista della mia futura partenza, l'anno prossimo. Una ricetta è proprio tipica, un must, direi: i Gingerbread. A Natale, in America e nei Paesi del Nord Europa, il gingerbread, un impasto speziato che si presta a realizzare decorazioni per l'albero e per la tavola e ha un sapore e un profumo assolutamente unici, è veramente d'obbligo.

Gingerbread
Ingredienti per n biscotti (dipende dalla misura)

Per l'impasto chiaro: 150 g di farina | 1 tuorlo | 85 g di burro, freddo e a cubetti | 3 cucchiai di miele liquido | 1 cucchiaino di cannella in polvere | 1/4 cucchiaino di zenzero in polvere | burro per la teglia.
Per l'impasto scuro: come per quello chiaro, sostituendo il miele con la melassa e unendo 50 g di cacao in polvere.
Per decorare: 1 albume | zucchero colorato | glassa | dragées argentate

Mettete la farina, la cannella e lo zenzero in un mixer, unite il burro ed impastate leggermente fino ad ottenere un composto della consistenza delle briciole. Aggiungete il miele ed azionate il mixer finché il tutto si amalgama e forma un impasto soffice.
Infarinate leggermente il piano di lavoro ed il mattarello e poi stendete l'impasto fino ad ottenere uno spessore di circa 5 mm. Ricavate le varie forme con i tagliabiscotti. Se intendete usarli come decorazione, usate uno stecchino di legno per praticare un foro in cima a ogni biscotto in modo da poterci poi infilare il nastro.
Disponete i biscotti sulla teglia imburrata distanziandoli leggermente e metteteli in frigorifero per 10 minuti. Fate cuocere in forno preriscaldato a 180º per circa 10 minuti finché risulteranno dorati. Lasciate intiepidire per 5 minuti e poi trasferiteli su una griglia di metallo a raffreddare completamente.
Una volta freddi, potete tenere i biscotti così come sono, oppure infilarci un nastrino, decorarli con della glassa o con le dragées argentate. Lasciate solidificare ed infine appendeteli all'albero!
Se li decorate è meglio consumare i biscotti entro 24 ore oppure conservarli in un contenitore ermetico e consumarli entro 4 giorni. I biscotti non decorati possono essere congelati per al massimo un mese.



L'altra è una ricetta che ho trovato in un libricino, Biscotti in Festa di Cucina Moderna: i biscotti di Natale di Sinclair Lewis, vincitore del premio Nobel e del Pulitzer, autore di Elmer Gantry.

Biscotti di Natale di Sinclair Lewis
Ingredienti per circa 24 biscotti

110 g di burro molto morbido | 150 g di zucchero semolato | 1 uovo grande, leggermente sbattuto | 150 g di farina | un pizzico di sale | 3 cucchiai di cacao in polvere | 1 cucchiaio di bourbon o di latte | 40 g di mandorle tritate

Raccogliete il burro morbido e lo zucchero in una ciotola e lavoratelo a crema con una frusta elettrica o con un cucchiaio di legno finché diventa cremoso; sempre sbattendo, unite l'uovo.
Setacciate la farina, il sale ed il cacao nella ciotola, unite il bourbon e le mandorle e mescolate bene con il cucchiao di legno.
Calcolando un cucchiaio colmo per biscotto, fate cadere l'impasto in montagnette sulla placca da forno imburrata, distanziandole bene tra loro.
Fate cuocere in forno preriscladato a 160º per 10-12 minuti finché si rassodano (non devono diventare dorati).
Lasciate intiepidire i biscotti sulla placca per 2 minuti e poi trasferiteli su una griglia di metallo a raffreddare completamente.
Conservateli in un contenitore ermetico e consumateli entro 4 giorni; in alternativa potete congelarli per un mese al massimo.

VerA







... ed ecco qui il nostro "cesto" di dolcetti natalizi internazionali!




Zabaione salva-tuorli

Dalla preparazione dei biscottini svizzeri mi sono avanzati dei tuorli, così, per non buttarli via (non sopporto gli sprechi!), ho deciso di preparare un mini-zabaione.

Ingredienti:
- tuorli
- 20g di zucchero per ciascun tuorlo
- vino (Marsala secco, o Porto, o Vin Santo, o Moscato) oppure liquore (Kirsch o Rum). Io ho usato il Kirsch dato che lo avevo adoperato per i biscottini

Preparazione:
Mettete i tuorli e lo zucchero in un pentolino di metallo e sbattete con una frusta fino ad ottenere una crema gonfia, chiara e spumosa. Unite il vino o il liquore continuando a sbattere, in modo che il liquido si amalghimi bene con il resto del composto.
Immergete il pentolino a bagnomaria in una pentola più larga riempita d'acqua fino a circa un terzo del pentolino. Cuocete a fuoco basso senza mai far bollire l'acqua.
Continuate a mescolare per una decina di minuti, comunque finché la crema non inizierà a gonfiarsi. Quindi versate lo zabaione in coppette di vetro e servite subito.

Glossario culinario IT - DE - EN:
uovo/uova, m./f. = das Ei/die Eier, n. = egg, n.
zucchero, m. = der Zucker, m. = sugar, n.
liquore, m. = der Likör, m. = liqueur/liquors, n.
vino, m. = der Wein, m. = wine, n.


sabato 22 novembre 2008

Orate sotto la neve

Oggi nevica di nuovo, la neve è quasi orizzontale a causa del gran vento.
Siamo tornati tardi dalla spesa e avevamo voglia di pesce, ma anche poco tempo, così abbiamo deciso di preparare due orate al sale!
È una ricetta semplicissima, quasi da non scrivere... ma le ho volute comunque pubblicare perché mi piaceva l'idea delle orate che sembrano coperte di neve, come il resto del paesaggio qui attorno.

Ingredienti:
2 orate medie
1kg di sale grosso

Preparazione:
Pulire le orate privandole delle interiora. Ricoprite il fondo di una teglia con metà del sale, quindi adagiatevi le orate. Ricoprite la superficie superiore delle orate con il restante sale grosso, schizzandoci sopra, con le dite bagnate, un po' d'acqua. Infornate a 200º per circa mezz'ora. Servite in tavola con tutta la teglia (è bello vedere le orate ricoperte di sale), ma rimuovete la gran parte del sale dalla pelle con la lama di un coltello prima di metterle sul piatto di portata. Condite con un filo d'olio extravergine d'oliva.






... orate innevate...


Tanti auguri a Geppina per il suo compleanno (che era ieri)!

Glossario culinario IT - DE - EN
orata, f. = die Dorade - die Goldbrasse, f. = gilt-head (sea) bream, n.

martedì 18 novembre 2008

Brownies altissimi fondenti senza burro

Oggi ero in fase creativa, cioè avevo voglia di cucinare. Poi, a dire il vero, ieri ho fatto una gaffe con un collega: gli ho promesso un cioccolatino in cambio di ben 4 consulenze, e alla fine i cioccolatini erano spariti!!! Oddio! Siamo dunque d'accordo che domani invierò un'altra richiesta di consulenza con un messaggio in codice, che significherà "venite a fare merenda"!!!
Invece dei soliti muffins (intendiamoci, non intendo soliti con un'accezione annoiata, tutt'altro!), volevo fare dei brownies perché quelli dell'altra volta erano paradisiaci! Scartabellando tra i blog amici, ho trovato una super ricetta di Qualcosa di rosso, e l'ho rielaborata.

Ingredienti


3 uova
140 g zucchero
2 cucchiaini da caffè di olio extravergine
250 g di cioccolato fondente
70 g fecola
130 g farina 0
1 bustina di lievito
3 cucchiai di liquore all'arancia o altro a piacere
un bicchiere scarso di latte
qualche goccia di limone per montare gli albumi

  1. Con una frusta, sbattere i tuorli con lo zucchero, aggiungere l'olio e sbattere ancora fino a creare un impasto leggermente spumoso.
  2. Aggiungere un cucchiaio di farina e mescolare, poi il liquore e mescolare immediatamente. Aggiungere un goccetto di latte, mescolare, poi il cioccolato sciolto a bagnomaria e lasciato intiepidire.
  3. Mescolare molto bene aiutandosi col latte. Aggiungere un po' alla volta le farine setacciate, alternando latte e farina e mescolando ad ogni aggiunta, quindi il lievito setacciato.
  4. Adesso unire gli albumi un cucchiaio alla volta: al primo cucchiaio potete anche mescolare brutalmente, ma dal secondo in poi bisogna amalgamare con dolcezza muovendo l'impasto dal basso verso l'alto, fino a completamento dell'albume.
  5. Ungere e infarinare lo stampo fino all'orlo. Versare l'impasto ed infornare a 170° per 55 minuti, nel ripiano medio-basso del forno. Trascorso questo tempo, abbassare la temperatura a 155° e cuocere per almeno altri 10 minuti. Sfornare, lasciar quasi raffreddare, capovolgere e servire.
P.S. Nel mio vecchissimo forno a gas, anche se imposto molto approssimativamente la temperatura tra 100 e 200º, bastano 40 minuti di cottura.

domenica 16 novembre 2008

Sarde gratinate & sogliole fritte

Anche questa domenica: pesce!
Avevo una gran voglia di sogliole, così ieri sono andata al banco del pesce, ma mi sono dimenticata di cercare sul dizionario come si dice sogliola in tedesco. Questo all'inizio non mi preoccupava perché la sogliola è un pesce così particolare che anche da lontano è facilmente riconoscibile, così ho scrutato il banco e ho letto al commesso il nome che era scritto sul cartellino di fianco ad una bella sogliola adagiata sul ghiaccio: "zwei Seezungen, bitte!".
Poi: ...PANICO!! Mi è sembrato infatti che il commesso prendesse tutt'altro tipo di pesce e ho iniziato a sudare freddo. Infatti lui non parlava inglese (e non credo nemmeno italiano, anche se non ho verificato) e il mio tedesco non è assolutamente ad un livello tale da potergli chiedere se veramente mi avesse dato quello che volevo, se Seezunge è davvero la sogliola. Allora ho sorriso e ringraziato cercando di nascondere il mio turbamento.
Non sono riuscita ad arrivare a casa col pensiero di che pesce avessi mai comprato... per un po' ho anche temuto di aver preso un pesce di lago (in tedesco si usa la parola See sia per dire mare che per dire lago, il che è davvero strano!). Allora appena fuori dal negozio ho chiamato Ru e gli ho chiesto di cercare sul dizionario: per fortuna Seezunge (letteralmente lingua di mare, quello che adoro del tedesco è che moltissime parole sono composte da altre parole che ne descrivono il senso, è tutto molto logico) vuole davvero dire sogliola!!

Questo è uno dei tanti episodi (ne parlavo prorpio ieri con gli amici con cui sono stata a cena, tutti nella mia condizione) che mi fa capire quanto sia difficile esprimersi in una lingua che non è la propria vivendo in un paese straniero.
Una volta quando incontravo qualche straniero in Italia la prima cosa che notavo era il suo accento, ora invece la prima cosa a cui penso è a quanto sia bravo a parlare italiano e ad esprimere quello che vuole, anche se a volte in un italiano non perfetto.
Io qui invece tante volte mi sento davvero ostacolata dal non parlare bene la lingua... è davvero difficile! E adesso mi trovo a fare sempre mille complimenti ai non italiani che parlano italiano! Vivere qui mi ha davvero sensibilizzato da questo punto di vista. Il mio problema è che purtroppo lavorando in un ambiente internazionale mi trovo a parlare tutto il giorno in inglese o a casa in italiano o con gli amici di solito sempre inglese, quindi, nonostante stia studiando tedesco, non riesco ad ingranare perché ho poche occasioni per usarlo (c'è anche da dire che in Svizzera parlano il tedesco svizzero che è anche molto diverso dal tedesco "ufficiale" e questo rende tutto più complicato).

Tutta questa dissertazione sui miei problemi di comunicazione è per dire che ho deciso di fare un piccolo glossario culinario dopo ogni post (e in fondo al blog) con gli ingredienti principali delle varie ricette in tedesco e magari anche in inglese, visto che mi sono accorta di non saper parlare di cibo nemmeno in inglese! (riuscirò a mantenere questa abitudine?)



Sarde gratinate

Visto che la settimana scorsa abbiamo rinunciato alle sarde per preparare le alici, questa settimana tocca alle sarde gratinate!

Ingredienti:
1kg di sarde fresche
aceto
100g di acciughe
olio extravergine d'oliva
capperi
prezzemolo tritato
succo di un limone
3-4 cucchiai di pangrattato
2 foglie di alloro sbriciolate.

Preparazione:
Pulite le sarde, lavatele e fatele scolare. Immergetele in aceto forte per 30 minuti, quindi sgocciolatele. Preparate una salsa con le acciughe salate, sfaldate nell'olio caldo, un cucchiaio di capperi, un mazzetto di prezzemolo tritato, il succo di un limone, 3-4 cucchiai di pangrattato e due foglie di alloro sbriciolate.

In una pirofila versate 2 cucchiai d'olio e copritelo con uno strato di sarde. Quindi distrubuite sulle sarde una parte della salsa, poi un altro strato di sarde e salsa. Coprite l'ultimo strato con abbondante pan grattato.

Cuocete a forno moderato per 30 minuti e fate gratinare ancora 5 minuti.


Ho ripreso questa ricetta da qui: si tratta di un sito molto ben fatto di ricette siciliane collegato al progetto Fattoria Bottega Siciliana che "si propone di riallacciare l'antico legame contadino-consumatore che negli anni, con l'avvento di supermercati e dei vari intermediari, si è quasi completamente dissolto.[...] Il progetto ad oggi è in fase di studio, conta di passare ad una fase sperimentale non appena si sarà formato un gruppo d'acquisto sufficientemente numeroso da coprire la capacità produttiva di una piccola fattoria."


Sogliole fritte

" 'Mproviso, tra palato e lingua, gli acchianò il sapore di una linguat appena fritta. Agglutì a vacante.
Aveva dieci ani quando sò zio se l'era portato per la prima e ultima volta a piscari con la lampada dopo aviri dovuto prigare la mogliere per una sirata sana sana. [...] 'N cima alla fiocina 'na linguata granni quanto unvrazzo sò, si dibatteva ammatula. Doppo un dù orate, che aviva pigliato 'na decina di linguate grosse, lo deciso addecise d'arriposarsi. "Avi pititto?" gli spiò Ciccino. "Tanticchia" "Priparo?" "Sì" Tirati i remi a bordo, aveva rapruto 'na sacca e ne aveva cavatofora 'na padeddra e un fornelletto a gas. 'nzemmula a una buttiglia d'oglio, un cartoccio sifarina e uno , nico, di sali. Lui taliava quei preparativi strammato. Come si faciva a mangiare a quell'ora di notti? [...] Appena le linguate si erano mise a friiri, l'aduri gli aveva fatto smorcare il pititto. Se l'era mangiata, tinnennola supra un foglio di giornali e abbrusciannosi la vucca e le mano. Nei quarantasei anni appresso, non aviva mai più ritrovato quel sapore."
Andrea Camilleri, da La pista di sabbia [pag. 77-80]

Ingredienti:
Sogliole
farina
olio
sale

Preparazione:
Pulire le sogliole e passarle nella farina. Quindi friggerle in olio abbondante e caldo su entrambi i lati. Servirle subito aggiungendo solo un po' di sale.








Glossario culinario IT - DE - EN

acciuga, f. = die Sardelle/n, f. = anchovy, n.
aceto, m. = der Essig, m. = vinegar, n.
cappero, m. = die Kapper/n, f. = caper, n.
farina, f. = das Mehl, n. = flour, n.
limone, m. = die Zitrone/n, f.= lemon, n.
olio, m. = das Öl, n. = oil, n.
pepe, m. = der Pfeffer, m. = pepper, n.
sale, m. = das Salz, n. = salt, n.
sardina, f. = die Sardine/n, f. = sardine, n.
sogliola, f. = die Seezunge/n, f. = sole, n.

Crostata al Cognac

Ieri sera ero invitata a cena con amici da Anna&Sandro. Sandro è geniale, non solo in cucina. Prepara sempre dei menu originali, piatti elaborati, abbinamenti insoliti, usa in modo elegante le spezie, creando sapori ricercati... Eh, ve l'ho detto che è un genio!
Ovviamente, per pubblicare un suo menu, aspetto la sua autorizzazione, intanto serbo le foto in ricordo di questa cena autunnale (in attesa che, se vorrà, mi mandi le ricette).

Il mio contributo è stato modestissimo, e oltretutto, non proprio ben riuscito... Nel senso che, secondo me, il ripieno al Cognac e cannella della torta che vi presento, doveva essere più fluido, in modo da incorporare completamente le mele, invece, nonostante abbia cercato di diluirlo, è rimasto denso e colloso, quindi difficile da distribuire. Per questo motivo, vi presento la ricetta originale, ma vi anticipo che probabilemente dovrete aggiungere latte e Cognac o ridurre le dosi di farina. Comunque la torta era buona, niente da dire, ma si sa, il cuoco non è mai soddisfatto al 100% e ricerca sempre la perfezione!

Ingredienti per 6 persone

Per la pasta:
260 g di farina | 160 g di burro | un tuorlo | 30 g di zucchero | sale
Per il ripieno:
250 g di mele Granny Smith | 120 g di farina | un uovo | 2 cucchiai di latte | 60 g di zucchero | 20 g di burro | 3 cucchiai di Cognac | un cucchiaino di cannella in polvere | zucchero a velo

Per la pasta, mettete 250 g di farina a fontana, ponete al centro un pizzico di sale, lo zucchero, 150 g di burro morbido a fiocchetti e il tuorlo. Amalgamate gli ingredienti, formate una palla, avvolgetela nell'alluminio e fatela riposare in frigo per almeno un'ora.

Per il ripieno, lavorate l'uovo con lo zucchero, unite la farina setacciata con la cannella, incorporate poco alla volta il latte e il Cognac, sempre mescolando, e infine unite il burro fuso.


Sbucciate le mele, privatele del torsolo e tagliatele a fettine sottili. Stendete la pasta nello spessore di 4 mm, trasferitela in uno stampo di 22 cm di diametro, imburrato con i 10 g di burro rimasti e infarinato, e bucherellate il fondo con i rebbi di una forchetta.

Versate uno strato di pastella al Cognac sul fondo della torta e ricopritelo con fettine di mele; ripetete gli strati fino ad esaurimento degli ingredienti. Spolverizzate la superficie della torta con abbondante zucchero a velo e ponete lo stampo in forno 180º per circa 45 minuti.


Tratto da SALE&PEPE, Novembre 2008

sabato 15 novembre 2008

Tortina di zucca, radicchio e cannella

Stasera siamo invitati a cena a casa di un'amica e dovrei portare qualcosa di antipasto... ma non è facile coniugare i gusti di tutti: infatti alla cena saremo due italiani, due francesi, una scozzese e una canadese... Di cui una vegetariana e un'altra a cui non piacciono il pomodoro e il basilico (com'è possibile?).
Pensa e ripensa ho deciso di preparare una torta salata con ingredienti non troppo "italiani" per cercare di soddisfare i gusti di tutti e con qualche verdura di stagione. Così mi sono imbattuta in questa ricetta di Cavoletto di Bruxelles.
Invece di fare delle piccole quiches, dato che il tempo stringe, ho deciso di preparare una torta salata utilizzando però il ripieno della ricetta di Cavoletto.

Ingredienti:
pasta sfoglia
1 radicchio piccolo
300g di zucca
1 cipolla
2dl di panna
parmigiano grattuggiato
50g di emmental grattuggiato
2 uova+1 tuorlo
un pizzico di cannella
noce moscata
sale & pepe


Tagliate il radicchio a listarelle, la zucca a dadini e affettate la cipolla. Scaldate 2 cucchiai di olio d’oliva in una padella, aggiungete la cipolla, lasciatela appassire per un minuto poi aggiungete il radicchio e la zucca. Aggiungete due cucchiai d’acqua e lasciate cuocere a fuoco medio/basso per una decina di minuti (la zucca deve rimanere un po’ croccante). A fine cottura, salate, pepate e aggiungete la cannella e una grattatina di noce moscata.
Versate la panna, le uova, il tuorlo e il parmigiano nel bicchiere del mixer e frullate. Salate e pepate. Riprendete la pasta, ritagliate i bordi e bucherellate il fondo della tortina con i rebbi di una forchetta. Distribuite la zucca e il radicchio sul fondo, completate con la panna e finite con un po’ di emmental grattuggiato. Infornate a 180° per 45 minuti, finché le quiches saranno ben dorate.



PS: per fortuna è piaciuta a tutti! E devo dire che è venuta davvero bene: morbida, facile da tagliare e le fette sono rimaste molto compatte!

martedì 11 novembre 2008

I carciofi come li preferisco!

Allora, io sono decisamente una di quelle persone che si possono definire "di bocca buona". Mangio di tutto da sempre, fin da piccola, quando il nonno si stupiva che mi potesse piacere il melone e ne mangiassi quantità industriali senza star male, anzi! La zia Marilisa mi invita a pranzo con soddisfazione perché dice che le faccia sempre onore (ed in effetti faccio sempre bis, qualche volta tris...). Ma se c'è una cosa che non ho mai sopportato sono i carciofi. La mamma li fa in tegame, trifolati, e il solo odore mi sconvolge :( Miracolo, però, un bel giorno ho assaggiato i carciofi crudi, voi non avete idea!!! Ne vado matta, ma proprio ghiotta! Non riesco a smettere di mangiarli... Tant'è, i carciofi cotti continuano a farmi ribrezzo, mentre crudi ne mangio a tonnellate, così che , questa nuova versione, prima sconosciuta alle nostre tradizioni culinarie, è entrata prepotentemente a far parte del menu, molto spesso!


Ingredienti

cuori di carciofo a volontà
limone
olio evo
sale e pepe
scaglie di grana

Tagliate il gambo dei carciofi e privateli delle fogliette esterne più legnose. Lavateli, asiugateli e tagliateli a fettine sottili. Cospargeteli di sale, pepe, limone ed un goccio d'olio. Decorate con scaglie di grana.

lunedì 10 novembre 2008

La pasta 'ncasciata della cameriera Adelina

Se mai dovrò scegliere il nome per un ristorante o una taverna, credo che fra le alternative ci sarà "la cucina di Adelina", naturalmente mi riferisco alla divina cameriera del commissario Montalbano... ebbene sì, il tentativo di riprodurre e assaggiare i sapori descritti così vividamente e efficacemente da Camilleri è ormai diventata un'abitudine, per non dire un'ossessione!...
Questa ricetta mi aveva stregata fin dalla prima volta che l'ho letta sul blog di Alex e Mari (tra l'altro se si cercano le immagini della pasta 'ncasciata sul web ci si imbatte sempre sulla foto di Alex!) e finalmente mi sono decisa a provarla! Non è esattamente dietetica, quindi nel caso siate a dieta è meglio che non continuate nella lettura del post...

"Andò a casa, si mise il costume da bagno, fece una nuotata lunghissima, rientrò, s'asciugò, non si rivestì, nel frigorifero non c'era niente, nel forno troneggiava una teglia con quattro enormi porzioni di pasta 'ncasciata, piatto degno dell'Olimpo, se ne mangiò due porzioni, rimise la teglia nel forno, puntò la sveglia, dormì piombigno per un'ora, si alzò, fece la doccia, si rivestì coi jeans e la camicia già allordati, arrivò in ufficio. "
Andrea Camilleri, da il cane di terracotta [pag. 120]


"A Marinella, dintra il forno una tenera e maliziosa pasta 'ncasciata (pativa di improprietà d'aggettivazione, non seppe definirla meglio) e se la scialò."
Andrea Camilleri, da il giro di boa [pag. 129]


Ingredienti:
300g. di magliette di maccheroncino (io ho usato un altro tipo di pasta perchè qui non si ha molta scelta..)
200g di tuma o caciocavallo fresco
200g di carne macinata
50g di mortadella o salame
2 uova sode
2 melenzane
100 gr. di pecorino grattugiato
salsa di pomodoro
mezzo bicchiere di vino bianco
basilico
olio, sale & pepe

Tagliate le melenzane a fette e friggetele dopo averle tenute per più di un'ora in acqua e sale. Soffriggete intanto il trito in un tegame, con olio abbondante, sfumate col vino e completate la cottura aggiungendo qualche cucchiaio di salsa di pomodoro.
Lessate la pasta, scolatela al dente e conditela in una zuppiera con la salsa di pomodoro. Prendete una teglia ben unta e spolverata di pangrattato e versatevi le magliette alternandole a strati con la carne tritata, le melenzane fritte, il formaggio grattugiato il basilico, le uova sode, la tuma ed il salame tagliati a fette.
Chiudete l'ultimo strato di pasta con melenzane, salsa e molto cacio.
Passate al forno caldo per circa 20 minuti. Il formaggio, sciogliendosi al calore del forno, formerà una leggera crosta dorata (da cui il nome 'ncasciata, da cacio).

Questa ricetta è tratta dal sito vigata.org che a sua volta riprende la ricetta da "La cucina tradizionale siciliana" di Anna Pomar.




Approfitto di questo post anche per dirvi che Lo di Galline2ndlife sta preparando la sua tesi di laurea e ha chiesto la collaborazione degli altri blogger invitandoli a raccontarle cosa significa per loro scrivere nel blog.
Se volete anche voi aiutarla e comunque volete maggiori informazioni cliccare sulla foto qui a destra.
Noi le abbiamo già scritto e adesso le facciamo un po' di pubblicità!

Lo, un grosso in bocca al lupo per la tesi da parte nostra!

Silvia e Vera

domenica 9 novembre 2008

Le caldarroste!!!

Autunno, giornata grigia, nebbiosa, fredda, un pallido sole emerge nella foschia.

I colli Euganei sono imperlati di nebbia e svelano un fascino particolare, quasi congelato.

Dopo una cavalcata in bicicletta, cosa c'è di meglio che godersi il tepore di casa davanti ad un piatto di castagne bollenti???



Alici con cipollata

Anche questa settimana ho deciso di preparare una ricetta tratta dai romanzi di Camilleri e quindi, ovviamente, dalla cucina siciliana. In realtà questa ricetta non era in programma, ma visto che Qualcuno al supermercato ha comprato le alici invece delle sardine, abbiamo deciso di "ripiegare" su questo piatto. Quindi il menù di oggi prevede pasta con le vongole e Alici con cipolla e aceto:




"Nel frigorifero trovò pasta fredda con pomodoro, vasilicò e passaluna, olive nere, che mandavano un profumo d’arrisbigliare un morto, e un secondo piatto d’alici con cipolla e aceto: Montalbano usava affidarsi interamente alla fantasia culinaria ma gustosamente popolare d’Adelina, la cammarera, la fìmmina di casa che una volta al giorno veniva a dargli adenzia, madre di due figli irrimediabilmente delinquenti, uno dei quali stava ancora in galera per merito suo. Magari questo giorno Adelina dunque non l’aveva deluso, ogni volta che stava per raprire il forno o il frigo gli si riformava dintra la stessa trepidazione di quando, picciliddro, alla matina presto del due novembre cercava il canestro di vimini nel quale durante la notte i morti avevano deposto i loro regali."
Andrea Camilleri, Il cane di Terracotta [pag. 41]


Ingredienti:
1/2 kg. di alici
farina
olio extravergine d'oliva
sale
1/2 kg. di cipolle
2 cucchiai di aceto (ovviamente quello del papà di Ru e Vera!)
1 cucchiaio di zucchero

Preparazione:
Alici: Pulite le alici eliminando le teste e le lische. Infarinatele e friggetele.
Cipollata: A parte preparate la cipollata. Affettate le cipolle e mettetele in un tegame con un bicchiere d'acqua. Appena l'acqua sarà evaporata, aggiungete l'olio e soffriggete fino a quando le cipolle saranno dorate. Condite con l'aceto e lo zucchero, salate e lasciate insaporire per un paio di minuti.

Con la cipollata condite le alici.
La cipollata e' utilizzata per accompagnare pesci e pietanze fredde.



Devo dire che questa ricetta è davvero meravigliosa... le alici ti si sciolgono in bocca... ricorda un po' il saor che si prepare in Veneto e in Friuli con le sardine, ma è forse più delicato e leggero... Lo consiglio a tutti!!


Ho ripreso e adattato questa ricetta, così come le altre ispirate ai romanzi di Camilleri, dal sito vigata.org che a sua volta si rifà al libro di cucina siciliana: La cucina siciliana di Maria Adele Di Leo.

Con questo post partecipo alla raccolta di Cipolla (Gustosa... Mente): "Cipolle... non solo lacrime".


venerdì 7 novembre 2008

Gnocchi di patate con pesto di zucca, radicchio e noci

Ah, questo pesto di zucca, radicchio e noci mi piace troppo! Non solo perché è buono, ma perché si presta a condire e colorare una incredibile varietà di piatti. Oggi che ho pranzato a casa, mi sono preparata gli gnocchi, conditi con il pesto, allungato con un po' di panna fresca... non avete idea!!!


La ricetta del pesto la trovate qui. Per il resto basta cucinare gli gnocchi e stemperare il pesto con un po' di panna. Meglio di così!

martedì 4 novembre 2008

Risotto con zucca, radicchio e noci

Vi ricordate il pesto di zucca, radicchio e noci? Bene, stasera l'ho usato come base per il risotto... Buonissimo! Ve lo consiglio proprio!

Ingredienti per 2 persone

100 g di riso
2 cucchiai di pesto
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
brodo vegetale q.b.
panna fresca, un goccio

Fate bollire l'acqua per il brodo. Fate insaporire il riso con il pesto in una casseruola. Aggiungete il brodo vegetale un mestolo alla volta, mescolando sempre. Aggiungete il parmigiano, sempre mescolando. A 2 minuti da fine cottura, aggiungete un goccio di panna fresca, spegnete il fuoco, coprite con il coperchio e lasciate mantecare. Quindi mescolate e servite.

Muffins al caffé - Coffee muffins to Obama!!!

Oggi sono tornata al lavoro dopo 4 giorni di ferie, e non sono nemmeno riuscita a bere il caffè! L'unico momento gioioso della giornata è stato il pranzo, addolcito dai miei muffins alla zucca e cioccolato, molto apprezzati! Quindi ho deciso, per coccolarmi al risveglio, e poi al lavoro, di rifare i muffins, stavolta al caffé... e cioccolato, ovviamente!!! Questa ricetta è ispirata a Mammazan, anche se un po' rielaborata. E visto che ci siamo, e visto il colore dei muffins, approfitto, e li dedico ad Obama!!!

Ingredienti:

250 g di farina | 120 g di zucchero di canna | 125 g di burro | 1 bustina di lievito per dolci | 1/2 cucchiaino di bicarbonato | 25 g di uvetta ammollata in acqua tiepida per 30' (io ho preferito le gocce di cioccolato) | 3 cucchiai di cacao amaro | un pizzico di sale | 120 ml di latte | 1 uovo | 4 cucchiai di caffè istantaneo | 65 g di cioccolato fondente ridotto a scaglie (anche in questo caso ho preferito mettere le gocce, che avevo, in abbondanza!)

Versate la farina&Co in una terrina, mentre in un'altra montate con una frusta l' uovo con lo zucchero, aggiungete il burro fuso e tiepido, il cacao amaro, il cioccolato in scaglie, il caffè istantaneo (e l'uvetta ammollata precedentemente in acqua tiepida).
Mescolate con cura e versate velocemente e a filo nella scodella contente la parte secca della preparazione.
Procedete quindi con la solita tecnica che si usa per l'impasto dei muffins: mescolate giusto per amalgamare gli ingredienti, riempite per 3/4 i pirottini, disposti nell'apposito stampo .
Infornate a 175° per 15 minuti.


Trucchi del mestiere
Per permettere agli ingredienti di mescolarsi perfettamente e di inglobare aria, che consente una migliore cottura, per prima cosa, setacciate due volte la farina a cui sono stati aggiunti il lievito e il bicarbonato.

Un tocco in più
Tagliate un poco della calotta, se è troppo pronunciata, e farcite con la panna montata.

domenica 2 novembre 2008

Muffins di zucca con gocce di cioccolato

E poi, li avevo adocchiati già da un po', i muffins alla zucca di Cavoletto, con qualche variazione sul tema, gocce di cioccolato anziché prugne! Sono davvero particolari, sofficissimi, ma, come quelli di Sigrid, anche i miei sono piatti... nonostante abbia frullato la zucca! Credo sia proprio una loro caratteristica..

Ingredienti per 19 muffins:

purea di zucca 400 g
farina 275 g
gocce di cioccolato 200 g
burro 125 g
latte 125 ml
zucchero 100 g
uova 2
lievito per dolci 2 cucchiaini
rum 2 cucchiai
sale una presa

Mescolare la farina, il lievito lo zucchero e il sale. Aggiungere la zucca (cotta al vapore, sbucciata poi frullata). Affettare sottilmente le prugne. In un’altra ciotola, sbattere le uova, il burro fuso, il rum e il latte. Aggiungere infine il composto secco a quello umido, mescolare e versare l’impasto in stampini da muffin, preferibilmente in silicone (senza pirottino). Far cuocere per 30 minuti a 170° e lasciar raffreddare su una griglia. Mangiateli tiepidi che sono più buoni!

Pesto di zucca, radicchio e noci


La cena di ieri sera mi ha lasciato, oltre che il calore avvolgente degli amici, mezzo chilo di zucca da trasformare in qualcosa di nuovo.
Tanto per cominciare preparo il pesto di zucca, radicchio e noci suggerito da Panemiele.


Ingredienti:
100 gr circa di zucca mantovana
4 belle foglie di radicchio trevigiano precoce
2 cucchiai di noci
olio e.v.o.
una presa di fior di sale


Cuocere per 5 minuti la zucca tagliata a cubetti (metterla in una padella con pochissima acqua; si deve solo ammorbidire, non serve cuocerla del tutto).
Farla raffreddare, quindi metterla nel bicchiere del mixer insieme al radicchio, le noci e il sale. Frullare, e quando tutto è ridotto in crema trasferire in una ciotola. Stemperare bene con l'olio (dosato lentamente).

Domenica al mare... almeno a tavola

Anche questa domenica, dopo una pausa di due settimane, mi sono dedicata al pesce! Il menù di oggi prevede pasta con le vongole e calamari ripieni alla crema di ceci, forse una variante più autunnale dei calamari ripieni dell'altra volta.
La pasta con le vongole è fra le mie preferite, di solito la preferisco senza pomodoro perchè in bianco mi sembra di sentire di più il sapore del mare...

Spaghetti alle vongole

Ingredienti:
500g di vongole con il guscio
2 spicchi d'aglio
1 peperoncino
1/2 bicchiere di vino bianco
prezzemolo fresco
sale & pepe
olio extavergine d'oliva
a piacere qualche pomodoro di pachino affettato finemente

Pre-preparazione:


Mettete a bagno le vongole in una ciotola con acqua e sale grosso per tutta la notte in modo che rilascino un po' della sabbia.

Preparazione:
Tagliate 2-3 spicchi d’aglio e fateli soffriggere in una padella con dell’olio extra-vergine d’oliva fino a farli imbiondire. Aggiungete poi le vongole ben scolate e il vino bianco e fatele cuocere a fuoco vivo per 2-3 minuti fino a che si siano aperte tutte. A questo punto sgusciate la metà delle vongole lasciando da parte le altre per la decorazione (la metà sgusciata resta nella padella con l’olio). Aggiungete il prezzemolo tritato finemente, sale ed una punta di peperoncino. Una volta cotti al dente gli spaghetti versateli nella padella. Fate insaporire gli spaghetti nell’olio per almeno un minuto e servire immediatamente decorando con le altre vongole non sgusciate.



Calamari ripieni (II) alla crema di ceci

Ingredienti:
10 calamari medi
200g di ceci lessati
1 tuorlo
2-3 cucchiai di pangrattato
timo, salvia e prezzemolo tritati
olio extravergine d'oliva
1 bicchiere di vino bianco secco
200g di polpa di pomodoro a pezzetti
sale & pepe



Preparazione:
Passate i ceci lessati al passaverdura e uniteli in una ciotola al pangrattato, al tuorlo e a 2/3 delle erbette tritate. Salate e pepate.
Lavate e pulite i calamari, quindi farcite le sacche con il composto di ceci (al quale potrete aggiungere i tentacoli sminuzzati) senza pressarlo troppo (forse sarebbe meglio riempirli a metà, poichè cuocendosi si riducono e tendono ad espellere il ripieno o a rompersi). Chiudete le sacche con degli stuzzicadenti o cuciteli con del filo bianco. Scaldate l'olio in una padella larga,adagiatevi i calamari e fateli rosolare a fiamma media, girandoli più volte per ottenere un colore unforme. Bagnateli col vino e alzate la fiamma fino a farlo evaporare quasi totalmente. Aggiungete la polpa di pomodoro, abbassando la fiamma, aggiungete sale, pepe e le erbatte rimaste (io ho aggiunto anche un po' di ripieno che era avanzato).
Servite con un po' di sughetto, qualche frutto di cappero e del prezzemolo fresco.

... Era tutto molto buono e adesso non voglio andare a lavarmi i denti per non perdere il sapore di mare che ho in bocca e rendermi conto di trovarmi nel freddo novembre svizzero...

Una serata tra chiacchiere e padelle a casa di Fabio

Come vi dicevo, ieri sera abbiamo cucinato tutti insieme a casa di Fabio. Edo ha preparato il risotto, con l'aiuto di Andrea, io e Erika ci siamo adoperate nel fare le crespelle, Fabio ha fatto un po' il jolly della situazione! Che divertente! E devo dire che la cena è risultata squisita!

Risotto di zucca e radicchio (by Edo)

Ingredienti per 6-8 persone

200 g di zucca | mezza cipolla rossa di Tropea | 200 g di funghi secchi | 100 g di radicchio rosso | brodo vegetale q.b. | 300 g di riso | mezzo bicchiere di prosecco

Mettete a bagno i funghi in acqua a temperatura ambiente per una mezz'oretta. Nel frattempo tagliate la zucca a tocchetti e mettetela in forno ad ammorbidire per una decina di minuti. Lavate e sminuzzate la cipolla ed il radicchio e fateli appassire con un filo d'olio. Portate ad ebollizione dell'acqua per il brodo (almeno 2 litri).
Tagliate i funghi e la zucca a pezzettini e fateli rosolare con la cipolla ed il radicchio. Quindi aggiungete il riso e poi il brodo poco alla volta, continuando a mescolare. Verso metà cottura, versate il vino. A pochi minuti dal termine, aggiungete una noce di burro, spegnete il fuoco e coprite con un coperchio. Prima di servire date un'ultima mescolata.



Crespelle ai funghi e provola


Ingredienti per una dozzina di crespelle

250 g di farina 00 | 1 cucchiao di sale | 3 uova | 1 cucchiaio di burro fuso | 1/2 litro di latte

Stemperate in mezzo litro di latte i 250 g di farina, con un cucchiaino di sale. Aggiungete una alla volta le 3 uova intere e un cucchiaio di burro fuso. Sbattete bene.
Ungete con pochissimo burro una padella antiaderente del diametro di 15 cm, scaldatela bene e versatevi un grossa cucchiaiata di pastella, che farete scorrere per formare una frittatina sottile.
Quando sarà rappresa, rigiratela per farla cuocere dall'altra parte.
Cucinate tutte le crespelle.
Quelle che non userete subito, le potete mettere una sull'altra e poi in un sacchettino da freezer. Non occorre mettere la pellicola fra una e l'altra: essendo sottili si staccano in fretta.




sabato 1 novembre 2008

Crostata di ricotta


Ho comprato la ricotta per provare a rifare la pasta con la ricotta fresca, ma purtroppo mi sono accorta di aver finito il lardo... Allora ho deciso di usare la ricotta per fare un dolce, dato che i dolci alla ricotta sono fra i miei preferiti (cassata, cannoli, pastiera napoletana...). In realtà mi sarebbe piaciuto tanto fare quest' altra torta di Gep e Art, ma fra baci di dama paralleli e influenza, la mia scorta di cioccolato si è ridotta notevolmente...

Questa volta io e Vera non abbiamo fatto la torta in parallelo, ma comunque abbiamo pensato entrambe ad un dolce di ricotta!

Ingredienti:
pasta frolla (io ho preso quella già pronta, ma la ricetta è la torvate qui)
scorza d'arancia o limone
250g ricotta
2 uova
uvetta e cedrini oppure cannella a seconda dei gusti
vanillina
100g di zucchero

Preparazione:
Mescolare la ricotta con l'uovo, lo zucchero, la scorza di limone fino ad ottenere un composto omogeneo. Rivestite la tortiera con carta da forno e disponete parte della pasta frolla, tendendola bene e bucherellandola con una forchetta. Trasferite la crema di ricotta in una casseruola e portatela lentamente ad ebollizione, quindi trascorsi un paio di minuti spegnete il fuoco e aggiungete le uvette (ammollate e strizzate) e i cedrini. Versate la crema all'interno e usate la restante pasta frolla per decorare.
Infornate la torta in forno già caldo a 180° per 60 minuti. Lasciare raffreddare e servire spolverizzando con lo zucchero a velo.

Torta morbida allo yogurt

ore 13:50
Stiamo organizzando per cena una serata tra amici. L'idea carina è quella di trovarsi e cucinare tutti insieme. Il menu sarà a base di prodotti locali e stagionali, zucca, radicchio e funghi: ho già l'acquolina.

Menu
  1. risotto di zucca e funghi porcini
  2. crespelle ai funghi e provola
  3. radicchio rosso in insalata
  4. torta morbida allo yogurt (no, la cioccolata non può mancare! Me ne occupo io!!!)
Che ne dite?!

Cominciamo dalla fine: dulcis in fundo...

Preparazione 20 minuti
Cottura 45 minuti

Ingredienti per 6 persone:

300 g di ricotta | 300 g di yogurt (io ho provato quello al cocco) | 150 g di cioccolato fondente | 3 uova | 120 g di zucchero (io uso quello di canna) | cacao amaro | sale

  • Sgusciate le uova separando i tuorli dagli albumi, riunite i primi in una ciotola con lo zucchero e montate con le fruste elettriche finché il composto ottenuto risulterà chiaro e spumoso.
  • Unite la ricotta e lo yogurt e mescolate con una frusta a mano per amalgamare. Tritate il cioccolato e fatelo sciogliere a bagnomaria, mescolando.
  • Amalgamate il cioccolato fuso al composto di ricotta. Montate a neve gli albumi con un pizzico di sale e incorporate anche questi al composto con movimenti delicati dal basso verso l'alto. Versate il tutto in uno stampo di 22-24 cm di diametro rivestito con carta da forno e cuocete nel forno caldo a 160 gradi per 40 minuti. Lasciate raffreddare, sformate, spolverizzate con abbondante cacao e servite.
Tratto da Il Meglio di SALE&PEPE, Torte chic da Pasticciere

i più cucinati della settimana

Related Posts with Thumbnails

ipse dixit...

  • meglio un asino vivo che un dottore morto! (zia laura)
  • quel che non strangola... ingrassa! (zia laura)
  • non ti curar di lor, ma guarda e passa (dante alighieri)
  • the most important thing is to enjoy life - to be happy - that's all that matters (Audrey Hepburn)
  • ho imparato tante cose qui... non solo a cucinare, ma una ricetta molto più importante: ho imparato a vivere. Ho imparato ad essere qualcosa di questo mondo che ci circonda, senza stare lì in disparte a guardare... (dal film Sabrina)
  • ergastolo in vita! ai lavori "sforzati"! (zia laura)
  • "calandra" (cioè cassandra), verace sempre, creduta mai... (zia laura)
  • tutti i nodi vengono al petto (laura)

gocce di rugiada

  • one step at the time
  • siamo qua tre giorni con ieri l'altro
  • chi semina vento raccoglie tempesta
  • chi semina raccoglie
  • chi si ferma è perduto
  • tutto il mondo è paese
  • meglio soli che male accompagnati
  • meglio tardi che mai...
  • aiutati che il ciel t'aiuta
  • finché c'è vita c'è speranza
  • cuor contento ciel l'aiuta!
  • gratis et amore dei
  • via il dente, via il dolore!
  • chi si accontenta, gode!
  • sursum corda!